Faccia di gomma

Le smorfie dei francesi

Le smorfie dei francesi

Una delle cose che ancora oggi, a distanza di tempo, mi sorprende della razza parigina è la quantità impressionante di smorfie che accompagna sistematicamente i loro dialoghi.
La loro mimica facciale è capace di proporre una miriade di grimaces per enfatizzare il senso di ciò che stanno dicendo.
Talvolta, poi, le smorfie sono accompagnate da suoni onomatopeici tipo “prrr” o “pffff” che costitutiscono vere e proprie parole impiegate per ratificare il loro stato d’animo.
Mi è addirittura capitato di vedere gente parlare da sola (un parigino su due lo fa) e accompagnare il loro monologo con le immancabili smorfiette.

Mi reputo una persona molto tollerante e aperta ma quelle espressioni da cartone animato che i loro visi assumono, talvolta mi fanno credere di essere piombato su un altro pianeta, un pianeta abitato da sgorbi dalle facce di gomma.
Se fate notare ai francesi l’alto grado di “smorfiosità” di cui sono dotati, vi risponderanno che noi italiani costelliamo i nostri discorsi di gesti.
Naturalmente sono spudoratamente di parte ma tra la colorita gestualità italiana e le faccine buffe degli amici d’oltralpe, preferisco sicuramente i gesti con cui noi italiani arricchiamo e accompagniamo i nostri discorsi.

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11 Risposte

  1. Faccia di gomma è il mio soprannome, caro Gaspare. :))))

  2. Bellissime tutte le cose che hai scritto, descrivi perfettamente i parigini… Se magari scriveresti qualche altra cosa mi farebb troppo piacere legggerle… Ti ringrazio molto..
    (beato te che sei a parigi)

  3. Ciao Riccardo,

    ho molte idee che mi frullano per la testa riguardo ai parigini e presto le metterò nero su bianco.

    Cercherò di dipingere altri lati dei nostri simpatici amici con la baguette sotto l’ascella.

    Sono contento che i miei articoli ti siano piaciuti!

    A presto
    G

    • con la baguette sotto l’ascella ehehehe…. si mi appassionai proprio a leggere…

      Grazie…. a presto

  4. Wow,

    Dopo il mio commento sul bidet e dopo aver letto questo mi chiedo definitivamente cosa fa si che un italiano rimanga a Parigi o quanto meno in Francia. Faccio mente locale e arrivo alla conclusione che 95 per cento degli italiani che ho conosciuto hanno lo stesso discorso sui francesi. Per quanto amo l’italia nonostante tutte le brutte cose che mi siano successe ultimamente, vi posso dire che e molto doloroso sentire sempre le stesse critiche negative. Io gli amo i gesti degli italiani xche siete cosi e basta! E vi accetto cosi come siete. Questo rigetto mi fa pensare che solo i vantaggi sociali e economici sn interessanti in questo paese. Peccato…Et longue vie aux prejuges…

    • Cara Isabelle,

      Rispondo al tuo commento ripetendoti le parole che ho utilizzato per rispondere al tuo precedente commento sul post del bidet:

      “Cara Isabelle,
      Con tutto il bene che vuoi a noi italiani, penso che tu abbia fraionteso lo spirito di questo blog e di questo articolo.
      Il taglio umoristico degli articoletti avrebbe dovuto farti capire che non intendo scagliare invettive contro i francesi ne tanto meno etichettarli come un popolo di selvaggi o incivili.
      Le pagine di questro blog e del sito che ho creato mirano a esaltare la grandezza e lo splendore di Parigi e della cultura francese.
      Ogni post sottolinea le innumerevoli possibilita’ offerte da Parigi e invita i lettori a scoprirne la magia.
      Tuttavia dopo aver trascorso vari anni a Parigi pensavo fosse giusto condividere con chi legge queste pagine anche le differenze culturali e sociali piu’ lampanti, quelle che balzano immediatamente agli occhi di un “italiano a parigi”.
      Ho voluto stigmatizzare con vari interventi che vertono su usi, abitudini e particolari sociali, alcune diversita’ che allontanano questi due popoli.
      Lo scopo, cara Isabelle, non e’ quello di fomentare l’odio o l’antipatia tra italiani e francesi, ma piuttosto di farci una bella risata.”

      Mi permetterai di aggiungere, inoltre, che i vantaggi sociali ed economici di cui parli valgono tanto per gli italiani quanto per i francesi.
      Ti ricordo, infine, che tali “vantaggi economici e sociali” esistono anche grazie ai tantissimi italiani di Francia che lavorano onestamente e che possono camminare a testa alta.

      G

    • sono d’accordo completamente con te.

  5. Ma prendetela con un pò di simpatia………..

  6. Io vivo a Parigi e sono italiano, quando sono arrivato mi aspettavo in effetti di venire a contatto con questo famigerato snobismo parigino di cui sempre avevo sentito parlare, e in genere con tutti i vari aspetti sgradevoli descritti nel commento.
    Dopo due anni che abito qui però devo dire che non mi ritrovo con questo cliché. Nella mia esperienza non trovo assolutamente i parigini snob nel senso che lo intendo io, credo che sia più un mito legato a epoche passate, c’è forse un po’ di presunzione riguardo ad abitudini e gusti nazionali a volte discutibili, ma questo dilagante snobismo del parigino chic io proprio non l’ho visto.
    Corse per l’ultimo iPhone? Gente che compra compulsivamente in Faubourg Saint-Honoré (che sarebbe la Via Montenapoleone\ Via Condotti in italia) ecc.? Ma dove??
    Si, sicuramente una elite di gente benestante o ricca lo fa, ma è la stessa che c’è a Roma, Milano, Torino e in tutte le altre grandi città d’Italia, ne più ne meno, e anzi certe categorie di italiani sanno essere PESANTEMENTE snob quando lo vogliono, specie al nord, e non hanno assolutamente nulla da imparare dai francesi in merito! Qui la città è grande e popolata, e la gente con queste abitudini non è sicuramente la maggioranza, dipende da chi si ha l’occasione di frequentare, non ci si può basare su questo per descrivere Parigi in generale.
    Vero il fatto delle smorfie e i suoni onomatopeici, ma sono abbastanza indifferente alla cosa, meno comune il discorso delle baguette che è abbastanza uno stereotipo.
    Per quanto riguarda il bidè invece sono d’accordo, è una cosa che effettivamente trovo abbastanza sgradevole, capisco in microscopici appartamenti dove in effetti lo spazio non c’è, ma in case grandi e spaziose non averlo lo trovo veramente assurdo, come ancora più assurde sono le scuse che vengono date per giustificare la sua assenza, ma ogni paese ha le sue tradizioni, pazienza, io in casa mia ho installato una doccetta igienica!
    Concludendo ripeto, molti sono stereotipi, come l’italiano coi baffi neri che suona il mandolino.
    Forse invece parlando di difetti, trovo i Parigini vagamente apatici, un po’ depressi a volte, e troppo fissati col lavoro, c’è meno entusiasmo e autoironia che da noi.
    In fondo mi ritrovo abbastanza col detto che dice che “un francese non è altro che un italiano di cattivo umore” 😉

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