Blog Day 2010

Blog day 2010

Oggi si celebra il Blog Day 2010!
Auguri a tutti i blogger che da giorni, mesi o anni condividono con milioni di utenti le loro idee e i loro punti di vista.
Il Blog Day 2010 prevede che ogni blogger partecipante alla manifestazione segnali, nel proprio blog, 5 blog che gli stanno particolarmente a cuore.

Ecco le mie preferenze, spero vi piacciano:

Italiani Pocket
Elena con il suo cognome (Italiani per l’appunto) era, in un certo senso, predestinata a realizzare un’opera per aiutare gli Italiani.
La sua creatura multimediale è veramente affascinante e multiforme: Italiani pocket è una miniera di informazioni e soprattutto di soluzioni: come ottenere la carte vitale, come trovare lavoro, come districarsi nel complesso rebus della dichiarazione dei redditi, come trovare casa. Elena ha veramente una soluzione a tutto.

La mia avventura francese
L’interessante blog di Alessia che ha creato un blog per scambiare consigli e suggerimenti con gli altri italiani che hanno deciso di vivere in questa fantastica città, per dare spunti e idee a chi vuole venire a Parigi in vacanza per qualche giorno, per fare un po’ di ordine nel caos di siti che si é linkata nei preferiti e che non ricorda più di avere, per dare qualche suggerimento a chi si accinge a vivere Parigi con dei bambini che sia per qualche giorno o per qualche anno, per non dimenticare l’italiano, per soddisfare tutti i curiosi e soprattutto per divertirvi.

Lo Scatolario di Francesca
Lo Scatolario è il tutto e il niente. E’ là dove si fondono realtà ed immaginazione. E’ il brodo primordiale, l’essenza di sè. Il bisogno ed il contagio. L’altra metà.
E’ il blog di Francesca Fiorenza. Nasce come un contenitore di pensieri riguardanti soprattutto la sua situazione di emigrata italiana e immigrata francese. In questo blog si possono trovare curiosità, idee, eventi, informazioni utili e tanto altro legato alla realtà francese, in particolare parigina.

Radicchio di Parigi
Il gustoso blog di un’appassionata di cucina e autrice di libri pubblicati in Francia. Ha anche condotto un programma di cucina italiana sul canale satellitare Gourmet TV, dello chef stellato Joël Robuchon. Bon appetit!

La Devoratrice
Qua si parla di cibo, in tutte le sue forme! Nené lo compra, lo cucina, lo mangia fuori con gli amici. Per adesso si trova a Parigi, quindi ci becchiamo la nourriture francaise, in futuro, chissà!

Atypic Tourism in France

Il campeggio di Versailles

Atypic Tourism in France è un’agenzia turistica specializzata nel settore dei soggiorni insoliti e delle attività ludiche in Francia.
Atypic Tourism in France vi invita a visitare o a rivisitare la Francia in modo diverso, con un pizzico di anticonformismo, una buona dose di dinamismo e un’originalità a prova di bomba!
Scoprire le migliori ricette della cucina francese grazie ai consigli di una gastronoma parigina, dormire su uno yacht ancorato ai piedi di Notre Dame, cenare a lume di candela navigando sulla Senna, accamparsi nel bel mezzo della foresta di Versailles, partecipare a una caccia al tesoro nei vicoletti di Montmartre, farsi truccare e vestire alla moda delle pin-up parigine, risalire gli Champs Elysées in Segway o in 2CV.
Sono solo alcune delle idee di soggiorno molto originali che trasformeranno le vostre prossime vacanze in un momento privilegiato e indimenticabile, in totale armonia con il vostro desiderio di evasione.
L’agenzia, specializzata nel flusso turistico italiano in Francia, propone un catalogo on-line ludico e completo, suddiviso secondo dei temi alla moda in grado di soddisfare la vostra sete di scoperta.

Il giardino di Shakespeare

William Shakespeare

Parigi trabocca di teatri dove rappresentazioni di ogni genere si tengono quotidianamente: drammi, commedie, one man show, musical e tanto altro ancora.
Esiste un teatro particolarissimo e poco conosciuto chiamato le Jardin de Shakespeare che si distingue dagli altri per l’originalitá.
Il giardino di Shakespeare fu fondato nel 1953 ed è ospitato nel Bois de Boulogne dove da maggio a settembre vengono rappresentate, in inglese e in francese, le principali opere di Shakespeare e altri famosi drammaturghi.
Si tratta di un festival annuale dedicato al grande Shakespeare che include anche spettacoli musicali e recite di poesie.
Il giardino di Shakespeare deve il suo nome ai cinque piccoli giardini che lo compongono e che prendono il loro nome dalle opere del grande letterato di Stratford: Macbeth, Hamlet, The Tempest, As You Like It e A Midsummer Night’s Dream. Spesso le compagnie teatrali provengono direttamente da Londra.

Le Jardin de Shakespeare
Da maggio a settembre
Chapiteau Alexis Gruss
Allée de la Reine Marguerite
Bois de Boulogne
Paris 75016

Paris to the moon

Paris to the moon

Vi confesso che ho comprato questo libro perché mi piaceva il titolo Paris to the moon e leggendolo non ne sono stato deluso.
Dal 1995 al 2000 il giornalista Adam Gopnik e la sua famiglia vivono a Parigi.
Adam descrive umoristicamente gli anni trascorsi nella capitale francese arricchendo la sua narrazione con stupendi aneddoti riguardo i problemi quotidiani di un immigrato nella ville lumière.
Quello che rende il racconto di Gopnik ancora più interessante e particolare è il fatto che durante la permanenza a Parigi, Adam diventa padre.

Risulta particolarmente suggestivo scoprire il doppio processo di scoperta del protagonista che da un lato conosce una città magica e radicalmente diversa dalla sua America natale e dall’altro impara a vivere il suo nuovo ruolo di padre nella “cittá delle luci”.
Adam racconta le lunghe passeggiate nei giardini del Lussemburgo dove porta il suo bambino a giocare e i pomeriggi trascorsi lungo le rive della Senna.
L’occhio attento dello scrittore sa individuare gli aspetti positivi di questa grande cittá ovvero i servizi funzionanti, i ristoranti di qualità, ottimo formaggio e buon vino; con la stessa attenzione vengono elencati i lati negativi di Parigi come la burocrazia soffocante e l’atteggiamento sofisticato e superbo del parigino medio.
Cultura , politica e storia francese vengono osservati dallo sguardo di un giornalista straniero che si ritrova a vivere a Parigi e che esamina anche i rapporti tra Francia e America.
Il romanzo rappresenta un ottimo spaccato della vita di un americano a Parigi che, tuttavia, alla fine decide di far crescere suo figlio in America e preferisce che quella parigina rimanga soltanto una parentesi romantica.

Down and Out In Paris and London (Senza un soldo a Parigi e Londra)

Senza un soldo a Parigi e Londra

Questo romanzo di Georges Orwell descrive le vicissitudini realmente vissute dallo scrittore inglese durante la permanenza a Parigi e Londra.
La storia risale agli anni della giovinezza dello scrittore caratterizzata da grande povertà e precarietà.
Orwell dipinge lucidamente lo squallore e il grigiore della vita nei bassifondi parigini che ha vissuto sulla sua pelle.
La miseria che descrive lascia senza parole e viene amplificata dalle forme di sfruttamento che i sottoproletari devono accettare pur di assicurarsi un lavoro.
A Parigi, Orwell lavora come lavapiatti in un ristorante per guadagnarsi da mangiare. Le giornate sono interminabili e arriva a lavorare ininterrottamente per 17 o 18 ore.

Lo scrittore racconta dettagliatamente i turni di lavoro insostenibili, le angherie dei colleghi e dei capi e soprattutto la miseria quotidiana.
Abituatosi a quel ritmo di lavoro massacrante, Orwell squattrinato impara a vivere con pochi franchi in tasca e spesso si ritrova a non poter mangiare.
L’idea di scrivere Down and Out in Paris and London, che risale al 1933, venne a Orwell dopo la lettura di People of the Abyss di Jack London e dalla volontà di descrivere le condizioni di vita degli oppressi e degli emarginati.
Il campionario umano descritton nel suo romanzo comprende ubriachi, nani, usurai e altri loschi personaggi con i quali divide la quotidianità.

La giornalistica descrizione della povertà e delle sue sfumature rende questo libro particolarmente crudo ma i numerosi aneddoti relativi alle soluzioni trovate dallo scrittore per sbarcare il lunario lo rendono frizzante e godibile.
I bassifondi e le cucine dei ristoranti di Parigi fanno da contesto.
La parte finale del romanzo descrive il ritorno a Londra di Orwell che incontrerà la stessa miseria e povertà con cui aveva convissuto a Parigi.

1984 – Georges Orwell

Big brother is watching you!

Anche se non direttamente legato a Parigi, questo libro merita un suo spazio nel blog.
1984 è, insieme a La fattoria degli animali (Animal Farm), il romanzo più famoso di George Orwell.
Un romanzo che rimane di forte attualità e che venne scritto dal romanziere inglese per enfatizzare le nefandezze compiute dai totalitarismi.
Comunismo e nazismo hanno ampiamente mostrato i loro colossali orrori e si sono rivelate ideologie inapplicabili al mondo reale.
Orwell si scaglia aspramente contro questi sistemi volti a soffocare la libertá dell’individuo e a forgiarlo a immagine e somiglianza dell’ideologia di partito.
La società futuristica immaginata da Orwell in 1984 è dominata dalla demagogia, dalla manipolazione, dall’annichilimento degli individui, dall’abuso di potere: l’individuo è ridotto a una semplice pedina costretta a compiere le mosse dettate dal regime.
La vita di tutti è costantemente controllata da telecamere che non lasciano nessun margine di libertà, teleschermi sparsi dappertutto bombardano il popolo con messaggi di propaganda, poster e gigantografie del Grande Fratello che sta a capo del partito sono disseminate ovunque.
Se ci pensate bene il romanzo di Orwell non è poi così lontano dalla realtà italiana attuale.

Winston Smith, il protagonista del libro, dopo aver tentato di lottare e ribellarsi al sistema dovrà rassegnarsi ad accettarlo.
1984 rappresenta la visione di Orwell di un futuro possibile: la più grande dittatura mai esistita!
Ogni momento della vita di ogni singolo cittadino è spiato dagli occhi e dalle orecchie del potere; la stampa è totalmente controllata; la radio dispone di una sola stazione che diffonde messaggi a favore del regime e del “pensiero unico”.
La Polizia del Pensiero controlla tutto e i bambini, in grado di denunciare i genitori al minimo atteggiamento sospetto,  sono le sue migliori reclute.
Il passato viene cancellato attraverso un costante lavoro di modifica e di falsificazione delle informazioni contenute nei giornali e nei libri.
Il mondo appare diviso in tre grandi aree (EstAsia, Eurasia e Oceani) in continua guerra tra loro per il predominio mondiale.
Disgustato da questo regime totalitario, Winston inizia a nutrire un sentimento di odio verso il sistema e verso il pensiero unico: l’eroe del romanzo sente la necessità di liberarsi e di condividere le idee anti-regime con qualcuno.
Comincia a scrivere un diario dove mette nero su bianco la sua sete di libertà e l’insofferenza alle idee del sistema.
Winston s’innamora di Julia con cui intrattiene segretamente una storia e con cui condivide l’odio per il sistema di potere e per il Grande Fratello.

I due decidono di rivelare la loro voglia di ribellione e i loro ideali rivoluzionari a O’Brian, un alto membro del Partito di potere di cui si fidano e che pensano faccia parte di una setta segreta anti-regime chiamata Fratellanza.
In realtà l’amicizia con O’Brian si rivelerà una trappola e i due protagonisti saranno accusati di “crimine di pensiero” e condannati a orribili torture presso il Ministero dell’Amore.
Winston e Julia cambieranno totalmente dopo aver subito lunghe torture fisiche e morali e alla fine del romanzo appaiono svuotati, privi di ogni ideale libertario e rassegnati al regime.
Orwell sembra dare un avvertimento alle popolazioni future  puntando la sua lente d’ingrandimento sui rischi dei totalitarismi e sull’importanza della libertà di pensiero.
Lo scrittore inglese vuole invitare i suoi lettori a costruire una propria visione delle cose, a fortificare gli ideali, a credere nelle proprie idee.
Tuttavia il messaggio principale del libro riguarda l’importanza del passato: la conoscenza del proprio passato è la migliore garanzia dei valori umani e della verità.
Vi consiglio vivamente di leggere questo romanzo per riflettere sulla situazione italiana attuale e sulle sue possibili degenerazioni.
Imparerete, inoltre, che il Grande Fratello non è il frutto dei Reality show ma della letteratura e della penna di Georges Orwell.

Bel Ami: l’ascesa folgorante di un parigino

Le Bel Ami di Maupassant

Georges Duroy, figlio di un albergatore normanno vive a Parigi in una situazione di grande precarietà.
Per un caso fortuito e fortunato, ritrova il suo compagno d’esercito Forestier divenuto giornalista del quotidiano La vie française.
Forestier propone al suo amico di lavorare con lui al giornale per cercare di risollevarlo dalla difficile situazione in cui si trova.
Inizialmente Duroy si occupa di piccoli lavoretti ma rapidamente verrà invitato a cene nei saloni più prestigiosi della capitale francese realizzando un’ascesa sociale folgorante.
In uno dei tanti saloni parigini nei quali è invitato, Georges Duroy fa la conoscenza di Madame de Marelle che diventerà la sua amante.
La figlia di Madame de Marelle soprannomina il protagonista Bel ami e quest’epiteto relativo alla bella presenza di Duroy l’accompagnerà per tutto il romanzo.

Alla morte del suo amico Forestier, Duroy sposa sua moglie Madeleine alla quale deve buona parte della sua ascesa sociale.
Avido di potere e desideroso di rafforzare la sua posizione, Duroy instaura una relazione con la moglie del suo direttore, Madame Walter, e riuscirà con una strategia studiata a sposarne la figlia.
Bel Ami rappresenta uno spaccato significativo della Parigi d’inizio Novecento: una società corrotta e malsana, cupida e intollerante, che mette in scena tutta una serie di personaggi caricaturali (la donna moderna, l’amante appassionata, il padrone despota, l’anziana donna ferita, l’ingenua sedotta) che gravitano attorno un antieroe senza scrupoli, miserabile e cinico che si innalza in cima a questa torre d’immoralità.

Con Bel Ami, Maupassant ci presenta la figura di un arrivista spietato e deciso a tutto pur di ottenere il suo scopo.
Georges Duroy è un personaggio simpatico all’inizio del romanzo e acquisisce un’accezione negativa e squallida pagina dopo pagina: un uomo gretto e senza coscienza che seduce le donne per assicurarsi l’ascesa sociale, un perfetto egoista disposto a qualunque nefandezza pur di affermarsi in società.
Si tratta di un romanzo pessimista ma molto realistico e crudo.
Maupassant dipinge un mondo corrotto e bacato nel suo interno e, proprio per questo, ancora attuale.

La messa degli animali

La messa degli animali

La prima domenica di novembre e maggio, presso la chiesa Santa Rita nel XV arrondissement ha luogo una messa particolarissima e altamente folkloristica: la messa degli animali.
Sotto l’egida della Santa, protettrice delle prostitute, delle cause perse e dei ladri, una folla composta da animali di tutte le razze e taglie accompagnata dai rispettivi padroni si accalca per ricevere la benedizione.
In questa chiesa, situata poco lontano dalla sede dell’Unesco, in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, si può osservare un viavai incessante di zebre, dromedari, lama, cani, gatti, pesci, conigli e pappagalli che si ritrovano a celebrare una messa esclusivamente dedicata a loro.
Molte delle persone presenti tengono un cane al guinzaglio, altri badano a più di un animale, altri ancora hanno portato una fotografia del loro animale.
Un grande camion fa scendere gli animali da circo che vengono lasciati davanti la chiesa trasformandola in una grande arca di Noè.
La messa viene recitata in latino secondo il rito di Pio V, la cerimonia dura circa due ore e l’omelia verte sui temi legati al mondo animale.
La messa termina con la tanto attesa benedizione “Soyez bénie, petite créature de Dieu. Que Dieu, la Vierge sainte Rita vous aient dans leur sainte garde et qu’ils vous accordent longue vie auprès de vos maîtres!
Finita la cerimonia, bestie e umani tornano a casa felici di aver preso parte a questo rito che esiste dal 1993.

Eglise Catholique
Sainte Rita
27 Rue Francois Bonvin
75015 Paris

L’Embacle di Place du Québec

La fontana di Place du Quebec

Questa particolarissima fontana caratterizza la Place du Québec, nel quartiere Saint germain des Prés.
Fu nel 1980 che la piccola piazzetta situata all’incrocio tra la rue de Rennes e la Rue Bonaparte, prese il nome della più grande provincia del Canada, in onore della fontana offerta nel 1894 dal governo canadese.
La fontana realizzata da Gindre e Dodelin prende il nome di Embacle e sembra sollevare il marciapiede con la sua forza.
Le placche di bronzo che formano la scultura sono situate in continuità del marciapiede dando l’impressione che sia stato sollevato dal getto d’acqua.

Place du Québec
75006 Paris

Fiat 500 by Diesel: un’auto in vetrina

La Fiat 500 by Diesel...in bilico

I pubblicitari parigini sanno sempre stupire per la loro originalità e forza creativa.
Sarà capitato anche a voi di sostare nel bel mezzo di un avenue o di un boulevard per contemplare un cartellone pubblicitario e cercare di carpirne il significato nascosto.
Spesso le trovate pubblicitarie diventano delle vere e proprie attrazioni urbane come nel caso di questa Fiat 500 incastrata al primo piano di un negozio Diesel della rue Etienne Marcel.
L’idea innovativa vuole pubblicizzare la Fiat 500 by Diesel nata dalla collaborazione tra la famosa marca automobilistica italiana e l’altrettanto famosa marca d’abbigliamento creata da Renzo Rosso.
Nicolas Ullman e Gunther Love hanno voluto tentare un’acrobazia al volante della Fiat 500 by Diesel: i due spericolati pubblicitari si proponevano di saltare una fila di carrelli da spesa grazie alla spinta di un’elastico e un trampolino.
Tuttavia il loro improbabile salto è fallito e la macchina si è ritrovata incastrata al primo piano del negozio Diesel del I arrondissement.
Il video mostra il fallito tentativo dei due pubblicitari e il momento in cui la Fiat 500 s’incastra nella vetrina del negozio.

Diesel
35, rue Etienne Marcel
75001 Paris
www.500bydiesel.com