I parigini non godono di ottima reputazione in quanto a simpatia e affabilità ma vengono piuttosto dipinti nell’immaginario collettivo come persone scontrose, sgradevoli, maleducate, antipatiche, arroganti, snob, stressate, egoiste e aggressive.
Bisogna prendere queste aspre definizioni dei parigini come oro colato o si tratta piuttosto di clichés e semplici etichette?
Non mi è mai piaciuto generalizzare o fermarmi davanti a stupidi pregiudizi ed è per questo che ho aspettato parecchi anni prima di affrontare un tema così delicato.
Dopo un accurato studio sociologico del campionario umano che durante questi anni ha attraversato il mio quotidiano posso dire che il mito del parigino scorbutico è pienamente confermato!
Esistono tantissime eccezioni di persone più socievoli e cordiali ma in linea di massima posso affermare che il popolo parigino non passa l’esame della simpatia.
Recentemente l’autorevole rivista Marianne ha realizzato un sondaggio sull’immagine che il resto dei francesi ha dei parigini.
I risultati di quest’interessante indagine hanno rilevato che i provinciali tacciano gli abitanti della capitale di essere poco sorridenti, sgarbati, sciovinisti, arroganti, nervosi, poco accoglienti, egoisti e intolleranti.
Tuttavia gli stessi francesi intervistati hanno riconosciuto i pregi e le qualità dei parigini che sarebbero più istruiti, informati, lavoratori e chic del resto del Paese.
Prescindendo dai sondaggi e dalle opinioni personali possiamo comunque trovare una ratifica importante dell’antipatia diffusa verso il popolo parigino nei proverbi.
Ho sempre pensato che i proverbi siano la rappresentazione più vivida e suggestiva della saggezza popolare e che quest’ultima sia detentrice di una sapienza che oltrepassa gli archivi delle biblioteche e le ricerche su Google.
Esiste un proverbio, coniato naturalmente da un provinciale con il dente avvelenato nei confronti degli abitanti della ville lumière, che recita Parisien, tête de chien! Parigot, tête de veau!.
Questa colorata espressione popolare enfatizza il lato più scorbutico e scontroso del popolo parigino che viene rappresentato sotto sembianze semi-animalesche.
La frase idiomatica è entrata a far parte della lunghissima lista di detti e proverbi che colorano la lingua francese come testimoniano le numerose opere letterarie in cui compare.
Riporto di seguito un passaggio tratto dal romanzo Mourir d’enfance di Alphonse Boudard:
Fallait […] que je devienne un Parisien. On disait à la campagne : “Parisien tête de chien !… Parigot tête de veau !” Ça se voulait d’une ironie féroce. Tous les cercles, les clans, les bourgades, les corporations se réconfortent dans leur connerie, de la sorte. Tête de chien… tête de veau. (A. Boudard, Mourir d’enfance, 1995, p. 51.).
Se durante la vostra permanenza a Parigi, quindi, v’imbatterete in strani esseri dal corpo umano e la testa di cane o vitello, non vi spaventate. Sono solo i parigini!
Filed under: I parigini | Tagged: aggressivi, antipatiche, arroganti, egoisti, intolleranti, maleducate, nervosi, Parigot, parisien, poco accoglienti, poco sorridenti, sciovinisti, sgarbati, sgradevoli, snob, stressati, tête de chien, tête de veau | 2 Comments »