La legge della maniglia

La legge della maniglia

La legge della maniglia

No, non mi riferisco alla famosa legge della maniglia, ispirata al film il Laureato (con Dustin Hoffmann), che recita “prima la mamma e poi la figlia”.
Il titolo di questo post allude piuttosto alla maniglia della metro di Parigi che, imperturbabile, detta la sua legge ai pendolari.
Grigia, severa, metallica, impassibile e riscaldata dal tocco di mille mani, la maniglia parigina regola il passaggio dalla vita sotterranea a quella all’aria aperta.
Rilasciando un suono secco e liberatorio, la leva metallizzata si alza liberando il passaggio ai turisti che scendono dal vagone per scoprire le bellezze della città e ai parigini che salgono in tutta fretta abbozzando smorfiette e vomitando “Pardon!” concitati.
Più che una maniglia, quella della metro è un attento psicanalista che studia i suoi pazienti e ne delinea un preciso profilo psicologico.
C’è il maniaco dell’igiene che, per paura di germi e batteri, si copre la mano con il maglione prima di sollevarla; il viaggiatore timido che non osa avvicinarsi e aspetta sempre che sia qualcun’altro ad alzarla; l’impacciato che sembra non avere la forza necessaria per spingerla fino in fondo; lo sbruffone che solleva la maniglia nel vuoto, quando il vagone non è ancora arrivato in stazione; l’impaziente che durante tutto il viaggio ci tiene le mani sopra aspettando il momento giusto per aprire la porta.
Più che una maniglia è un distributore di fiducia e autorità.
Il passeggero che, spingendo la maniglia, si fa carico di aprire le porte della metropolitana, esce dal vagone avvolto da uno strano senso di potere: gli altri passeggeri sono scesi grazie al suo gesto fermo ed autoritario.
Non è una semplice maniglia ma un varco d’accesso verso l’universo parigino.

Gossima: il regno del ping pong

Gossima: il regno del ping pong

Gossima: il regno del ping pong

Pongisti di tutta Parigi, è finalmente arrivato il vostro momento.
E’ prevista per la prima settimana di giugno l’apertura di Gossima, uno spazio interamente dedicato agli amanti del tennis da tavolo o ping-pong.
Se siete appassionati di questa disciplina sportiva, Gossima diventerà rapidamente il vostro nuovo quartiere generale dove sfidare aspiranti campioni olimpici e bere una birra per rilassarsi.
Il locale propone un concetto unico nel suo genere associando la degustazione di birre, vini e cocktail con la pratica di uno sport molto amato.
Situato nel XI arrondissement, poco lontano da Ménilmontant, Gossima ha tutte le carte in regola per ottenere un grande successo: otto tavoli di ping-pong, due bar, un’area destinata ai concerti dal vivo.
Uno spazio di 600 m², ripartiti su due piani, invita i principianti a scoprire le regole di questo sport e i professionisti a migliorare le tecniche e ad allenarsi.

Gossima
4, rue Victor Gelez
75011 Paris
Aperto da martedi a domenica

La testa tra le olive

La tête dans les olives

La tête dans les olives

Nato a Parigi da madre francese e padre siciliano, Cédric Casanova è la mente che si nasconde dietro La Tête dans les olives, un originale e gustoso ristorante situato nel X arrondissement.
L’originalità del posto risiede principalmente nell’unica tavola (che può accogliere fino a cinque persone) messa a disposizione dei clienti: prenotandola in anticipo potrete godere del locale senza paura di disturbare altri clienti.
Il gusto sopraffino deriva invece dalla passione che Cédric mette nella preparazione dei piatti tipici della cucina mediterranea: capperi, tonno, bottarga, formaggi, ricotta e altri deliziosi ingredienti resi saporiti dal sole siciliano.

La Tête dans les olives, oltre ad essere un ristorantino mono-tavola, è soprattutto una miniera d’oro per gli amanti dell’olio di oliva che Cédric importa direttamente dalla sua Sicilia natale.
Questo localino, situato tra Belleville e République, è un laboratorio gastronomico dove gustare squisite varietà d’olio siciliano e deliziose qualità di olive come
biancolilla, cerasuola e nocellara del Belice.
Immersi nell’atmosfera mediterranea, tra bidoni pieni d’olio e grappoli di pomodoro che penzolano dal soffitto, penderete dalle labbra di un franco-siciliano DOC che vi guiderà attraverso un delicato percorso degustativo.

La Tête dans les olives
2, rue Saint Marthe
75010 Paris
Metro: Goncourt
Tel. 09 51 31 33 34

Aperto da martedi a sabato
Prenotazione obbligatoria a latable@latetedanslesolives.com

Gioco – concorso – quiz

Gioco - concorso - quiz

Gioco – concorso – quiz

Eccovi un nuovo quiz parigino per testare la vostra conoscenza della ville lumière.
Questo concorso fotografico non è facilissimo ma è alla portata dei veri amanti della capitale francese, di chi ama ogni elemento decorativo di questa città che trasuda arte e di tutti coloro i quali cercano sempre i significati profondi nascosti dietro le apparenze.

Il blog Italiani a Parigi, blog franco-italo-siculo-parigino, ha il piacere di presentarvi l’undicesima edizione dell’unico concorso del web in cui non si vince una beata mi…zzica.
Il principio del gioco è semplice, per vincere il quiz dovete indicare nel vostro commento:

– In quale arrondissement di Parigi ci troviamo
– Dove è stata scattata esattamente la foto
– Chi è il personaggio rappresentato dalla statua

La prima persona che risponderà esattamente alle tre domande vincerà il concorso.
Non si vince nulla (a parte un piccolo momento di gloria), ma prometto di inviare al vincitore una simpatica cartolina direttamente dalla ville lumière.
L’unica restrizione per partecipare: non abitare a Parigi. Inviare una cartolina parigina a chi già abita nella ville lumière perderebbe il suo fascino.
Che vinca il migliore!

Parigi in 32 cifre

Parigi in 32 cifre

Parigi in 32 cifre

Il sito Frelie.fr ha recentemente pubblicato alcune interessanti cifre che riassumono la vita a Parigi. Eccole

Città
In tutto il mondo sono 30 le città/villaggi che si chiamano Parigi

Parigi conta 2.230.000 abitanti

E’ sorvegliata da 1399 videocamere

E’ la città che ha ottenuto il maggior numero di “mi piace” su Facebook, più di 2 milioni

Distanze
La via più piccola misura 6 metri (rue des Degrés, 2ème)

La via più lunga misura 4 chilometri e 360 metri (rue Vaugirard)

Si impiegano 2h15 per attraversare Parigi, a piedi, da nord a sud

Parigi conta 2.400 chilometri di marciapiedi

Elementi urbani
108 fontane Wallace decorano elegantemente il tessuto urbano e offrono acqua potabile ai passanti

354.462 paletti impediscono alle auto di parcheggiare sui marciapiedi

328 edicole distribuiscono ogni giorno riviste e quotidiani per informare i parigini

463 parchi e giardini offrono piccole oasi di pace contro lo stress cittadino

Con 13.500.000 visitatori, la cattedrale di Notre Dame è il monumento più visitato della città

Trasporti
Gare du Nord è la prima stazione ferroviaria europea in termini di traffico

19.612 taxi attraversano quotidianamente le vie della capitale francese

Sono 384 le stazioni della metropolitana

3 miliardi di viaggiatori usufruiscono ogni anno dei servizi della RATP (metro, bus, tram, RER)

Animali
Parigi accoglie circa 90.000 piccioni

Oltre 9 chili di rifiuti vengono consumati, ogni secondo, dai topi di fogna

300 alveari sono installati nei parchi (Georges Brassens) e talvolta nei tetti dei monumenti (Grand Palais, Assemblée Nationale)

750 pipistrelli popolano le gallerie della periferia vicina

Vita quotidiana

Sono 8.000 i ristoranti che dispongono di terrasses (ovvero di tavolini all’esterno)

70 brasseries propongono un caffé a meno di 1€

2.300 bottiglie di champagne vengono stappate ogni sera nei cabarets parigini

Esistono 3 mercati interamente biologici

Consumo
La biglietteria della Tour Eiffel utilizza, ogni anno, 2 tonnellate di carta per staccare i biglietti

6.365 litri d’acqua vengono consumati ogni secondo (l’equivalente di una piscina olimpionica ogni 5 minuti)

I parigini producono 35 chili di rifiuti domestici ogni secondo

1.000 chilometri di carta igienica vengono consumati ogni mese

972 nastri LED illuminano la stazione Montparnasse (per un consumo equivalente a 10 ferri da stiro)

Il primo “si” gay

Il primo matrimonio gay in Francia

Il primo matrimonio gay in Francia

Il primo matrimonio gay in Francia si celebrerà domani, 29 maggio 2013, a Montpellier.
Insieme da sette anni, Vincent e Bruno hanno già preparato tutti i dettagli della festa, dal fioraio al fotografo, e si preparano a convolare a nozze sotto gli occhi di centinaia di giornalisti e curiosi.
Le manifestazioni, gli scontri, le polemiche, la tempesta mediatica, le proteste eclatanti e i gesti di dissenso di larga parte della popolazione francese non sono serviti a far ritornare il governo sui suoi passi.
La legge Toubira, che ha approvato i matrimoni e le adozioni per le coppie gay, è stata promulgata il 17 maggio provocando violente reazioni tra chi si oppone a questa riforma fortemente voluta dal governo Hollande.
Dominique Venner, uno scrittore di estrema destra, si è addirittura suicidato davanti l’altare della cattedrale di Notre Dame in segno di protesta verso i matrimoni omosessuali.
L’ultima manifestazione anti-matrimonio gay, tenutasi lo scorso 26 maggio, è degenerata nella violenza tra manifestanti e forze dell’ordine confermando il forte nervosismo delle forze conservatrici.
Questo clima di tensione farà da contesto alla prima celebrazione di un matrimonio gay che avrà luogo domani: Vincent Autin e Bruno Boileau diranno di “si” davanti al sindaco Hélène Mandroux.
Un evento internazionale, ripreso da più di 70 televisioni mondiali (da Al Jazeera alla CNN), che segnerà una svolta nella storia della nazione.
La Francia diventa il quattordicesimo Paese del mondo a riconoscere alle coppie gay il diritto di unirsi in matrimonio.

Le più belle stazioni della metro

Fu nel 1968 che nacque il concetto di “stazione culturale”, sotto l’impulso di André Malraux (scrittore e uomo politico) che in quel tempo ricopriva la carica di ministro degli affari culturali.
Grazie alle sue iniziative, le stazioni della metropolitana non furono più viste come semplici luoghi di sosta e di passaggio ma come luoghi di vita capaci di raccontare la storia di Parigi.
Spostandovi da un punto all’altro della città, immersi nel chilometrico labirinto sotterraneo della rete metropolitana, potrete scoprire veri e propri capolavori artistici che raccontano la storia della ville lumière. Ecco le più belle.

Concorde

La stazione Concorde

La stazione Concorde

Lungo le banchine della linea 12, la stazione vanta una particolarissima decorazione artistica: 44000 mattonelle bianche riproducono il testo della Dichiarazione dei diritti dell’uomo promulgata nel 1789.
Un’opera realizzata da Françoise Schein, per celebrare il bicentenario della rivoluzione francese, .
Il testo della Dichiarazione viene riprodotto 11 volte, senza spazi e punteggiatura, attraverso i mattoncini di ceramica bianchi che assumono l’aspetto di un enorme puzzle.
Aperta al pubblico nel 1910, la stazione Concorde vuole ricordare al pubblico il valore del documento del 1789 e l’importanza dell’uguaglianza e del rispetto di tutti gli uomini.

Arts e t Métiers

La stazione Arts et Métiers

La stazione Arts et Métiers

La decorazione di questa stazione, lungo le banchine della linea 11, fa pensare all’interno di un sottomarino: la volta è ricoperta di placche di rame e i muri sono dotati di oblò…che non lasciano intravedere le profondità dell’oceano ma scenografie artistiche.
L’opera realizzata, da François Schuiten nel 1994, rende omaggio al Museo delle arti e mestieri che si trova sopra la stazione che porta il suo nome.
Possiamo dire che la stazione Arts et Métiers sta al Museo delle Arti e dei Mestieri come la stazione Louvre-Rivoli sta al museo del Louvre; appena scesi dalla metro si ha già la sensazione di entrare in uno spazio insolito che anticipa le collezioni del museo.
Il lungo tubo ramato, che caratterizza questa stazione, rende omaggio al Nautilus di 20 000 leghe sotto i mari, il celebre sottomarino del capitano Nemo ideato dall’immaginazione di Jules Verne.
Grandi archi decorati attraversano la stazione da una parte all’altra e persino i cestini dell’immondizia sono di color rame.
La stazione è stata personalizzata in questa originalissima maniera per celebrare il bicentenario del conservatorio delle arti e dei mestieri fondato, dall’abate Gregorio nel 1795, per l’insegnamento di scienze e tecniche applicate.

Palais Royal

La stazione Palais Royal

La stazione Palais Royal

Un’affascinante creazione artistica funge da ingresso della stazione della metropolitana Palais Royal e si compone di una parte esterna e una interna.
La parte esterna rappresenta un reticolato metallico in alluminio, formato da vari anelli (alcuni dei quali sono colorati) legati gli uni agli altri, che circonda la scala che permette l’accesso alla stazione. Sei colonne formate da sfere d’alluminio sostengono due cupole.
Queste due cupole sono formate da un insieme di perle giganti in vetro di Murano, realizzate dalla vetreria Salviati, e sistemate attentamente per creare due strutture a forma di cupola.
La cupola che sovrasta l’ingresso della metropolitana ha perle dai toni caldi (giallo, bianco e rosso) e rappresenta il giorno; l’altra cupola possiede toni freddi (blu, bianco, giallo e viola) e rappresenta la notte.
Dietro la struttura metallica si trova una panchina che riprende l’originale stile delle cupole.
La parte interna dell’opera, situata alla fine della scala che conduce alla metropolitana, è costituita da due vetrine incastonate nel muro che contengono perle colorate: una vetrina contiene perle con colori caldi e l’altra con colori freddi.
Quest’insolita decorazione urbana, chiamata edicola dei nottambuli, è stata realizzata dall’artista Jean Michel Othoniel, nel 2000, per festeggiare il centenario della metró parigina
L’insolita decorazione urbana scintilla di mille sfumature e rende magica l’atmosfera della Place Colette. Una tinta di barocco che spezza il classicismo parigino.

Louvre-Rivoli

La stazione Louvre-Rivoli

La stazione Louvre-Rivoli

Scendendo alla stazione Louvre Rivoli, sulla linea 1 della metropolitana di Parigi, vi sentirete già al museo del Louvre: i muri sono in pietra e accolgono nicchie che custodiscono oggetti e statue antiche.
L’illuminazione della stazione richiama quella del famoso museo parigino e le statue esposte sono perfette riproduzioni degli originali che si trovano all’interno del museo.
La stazione è stata decorata dall’architetto Robert Venter nel 1968 e, a testimonianza del fatto che l’arte piace, la sua frequentazione è aumentata del 30 %.
Si potrebbe immaginare che, in futuro, la stazione Solferino vicina al Museo d’Orsay, venga decorata con dipinti impressionisti o che la stazione Varenne prossima al museo Rodin esponga le riproduzioni delle opere del grande scultore.

Bastille

La stazione Bastille

La stazione Bastille

Le banchine della linea 1 sono decorate con cinque grandi mosaici realizzati da Odile Jacquot e Liliane Belembert.
Gli affresci richiamano gli eventi salienti della storia rivoluzionaria francese, dalla nascita delle idee liberali fino alla vittoria del popolo, simboleggiata dalla presa della Bastiglia.
Inoltre, alcuni resti dell’antica prigione sono esposti sulle banchine della linea 5 (sempre alla stazione Bastille).

Cluny-La Sorbonne

La stazione Cluny-La Sorbonne

La stazione Cluny-La Sorbonne

La stazione Cluny-la Sorbonne è dotata di una particolarissima decorazione: la volta è abbellita da un mosaico raffigurante due uccelli circondati dalle firme dei grandi personaggi che hanno reso celebre il quartiere latino.
Rabelais, Moliere, Verlaine, Robespierre, Richelieu, Michelet, Pasteur, George Sand, Paul Valery, Rimbaud, Claude Bernanrd, Gay Lussac e tanti altri filosofi, pensatori, poeti, scrittori e uomini di scienza che hanno contribuito a rendere illustre la fama di Parigi.
La stazione, che era stata chiusa nel 1930 perché considerata troppo vicina ad altre stazioni, fu riaperta nel 1988 su richiesta di Jack Lang.
In occasione della riapertura la volta della stazione è stata impreziosita magicamente grazie all’opera “Les Oiseaux” dell’artista Jean Bazaine.
Uno splendido mosaico che non lascia indifferenti le persone che aspettano la metropolitana sulle banchine e le invita a identificare i nomi dei personaggi famosi.

I cliché sui francesi

Appassionati di calcio, festaioli, Don Giovanni, mammoni, sempre pronti a intonare una canzone, amanti della pizza e del buon caffé, innamorati della pasta e cattolici.
Questi sono solamente alcuni dei cliché e degli stereotipi che riguardano il popolo italiano.
E i francesi? La risposta in uno spassoso video.

Princess crêpe: gusto e fantasia nipponica

Princess crêpe

Princess crêpe

Situata nel cuore del Marais, Princess Crêpe è un indirizzo insolito dove la celebre specialità culinaria bretone incontra lo spirito Kawaii giapponese.
Caratterizzata da una facciata coloratissima e da decorazioni eccentriche dominate dalla tinta rosa, questa simpatica creperia è il luogo ideale per festeggiare i compleanni dei più piccoli e risvegliare la fantasia intorpidita degli adulti.
Appena entrati vi sembrerà di trovarvi in un’immensa casa delle bambole: una vetrina a forma di cuore gigante, il bancone rosa, le pareti e le sedie color caramella, i grembiuli festosi delle cameriere e tanti peluches sparsi dappertutto.
Preparate con la precisione e la pulizia tipiche dei giapponesi, le creazioni di Princess crêpe sanno soddisfare anche palati più esigenti: chantilly, nutella, caramello, marmellata, gelato e tanto altro ancora.

Princess Crêpe
3 rue des Ecouffes
75004 Paris

Parigi vs Palermo

Dopo quasi un decennio trascorso a Parigi è arrivato il momento di paragonare la capitale francese che mi ha adottato a Palermo, la mia città natale.

E’ giunta l’ora del confronto.

1) Tour Eiffel vs Quattro Canti

Tour Eiffel vs Quattro Canti

Tour Eiffel vs Quattro Canti

Sono milioni i turisti che ogni anno arrivano a Parigi per visitare la Dame de Fer, questo colosso di ferro alto 324 metri che inizialmente non piacque ai parigini.
Oggi simbolo della città, la Tour Eiffel fu realizzata da Gustave Eiffel in occasione dell’esposizione universale del 1899.
La torre, che doveva essere un’opera provvisoria da smontare dopo l’esposizione, domina Parigi e l’illumina di notte con le sue magiche scintille.

La Tour Eiffel sarà pure maestosa e imponente ma non possiede il fascino dei quattro canti.
Centro nevralgico del traffico palermitano, punto d’incontro tra i principali assi stradali della città (corso Vittorio Emanuele e via Maqueda), i Quattro Canti sono costituiti da una piazzetta ottagonale ricca di simboli e allegorie che rappresentano una sorta di ascesa dal mondo terreno a quello del cielo.
Le decorazioni situate al livello più basso si riferiscono ai fiumi di Palermo, salendo si incontrano le allegorie che raffigurano le quattro stagioni, più in alto le statue di Carlo V, Filippo II, III e IV e, infine, le quattro Sante palermitane.
La bellezza di quest’angolo non risiede solamente nella ricchezza simbolica ma soprattutto nella sua vitalità.
Racchiusi in un piccolo fazzoletto urbano si ritrovano i tratti salienti di una città in continuo fermento: carrozze trainate da cavalli sostano agli angoli della strada in attesa di clienti, turisti accaldati consultano le mappe prima di continuare la visita della città, l’incessante traffico scorre imperterrito come un fiume in piena sotto gli occhi impassibili delle statue nude di Piazza Pretoria, studenti universitari passeggiano con i libri sotto i braccio e i bambini si divertono dando calci a un pallone.

2) Baguette vs Muffuletta

Baguette vs Muffuletta

Baguette vs Muffuletta

In Francia la panificazione è un vero e proprio culto e la baguette viene venerata come un totem indiano.
I francesi accettano di fare file interminabili alle boulangerie pur di uscire vittoriosi con una baguette calda e croccante tra le mani.
Il pane rappresenta per i cugini galli un orgoglio nazionale paragonabile alla Tour Eiffel o all’Arco di Trionfo.
Pane dall’emblematica forma allungata, crosta croccante e dorata, mollica soffice e bianca, la fragrante baguette, squisita se mangiata appena sfornata, diventa irresistibile se abbinata a salumi e formaggi.
La baguette esiste anche nella variante tradition, altrettanto gustosa e saporita, realizzata con una farina di grano selezionato e senza additivi.
Con la nutella è semplicemente irresistibile.

E poi ce lei, la muffuletta.
Dall’inconfondibile forma piatta e dalla mollica generosa, da mangiare con salumi e formaggi o semplicemente cull’ogghiu ovvero con un filo d’olio, caciocavallo, un paio di sarde salate, sale e origano.
Morbidissima e profumata, ricoperta di croccante sesamo, la muffuletta è una prelibatezza a cui nessun palermitano sa resistere.

3) Autolib’ vs Lapino

Autolib’ vs Lapino

Autolib’ vs Lapino

L’autolib’ è il mezzo di locomozione alla moda a Parigi.
Si tratta di un servizio di locazione di automobili elettriche finalizzato a facilitare gli spostamenti degli abitanti della capitale e a diminuire il tasso d’inquinamento della città. A Parigi si trovano tantissime stazioni e il principio del servizio è semplice: é possibile prelevare un veicolo in una stazione e lasciarlo in un’altra.
Le auto, di colore grigio, sono state disegnate dall’italiano Pininfarina e si caricano nell’arco di 8 ore.
Comode e pratiche, le piccole vetture elettriche conducono i parigini da un punto all’altro della ville lumière.

Vuoi mettere la comodità dell’Autolib’ con l’ebrezza di un giro in lapino?
Sfrecciando in mezzo al traffico alla guida del suo tre ruote, il palermitano sfida le leggi della fisica azzardando sorpassi impossibili mentre un passeggero, seduto dietro a casciuni si gode il vento tra i capelli.
Vittima del suo successo il lapino viene adesso utilizzato per effettuare giri panoramici e per condurre i turisti di tutto il mondo in giro per Palermo.

4) Escargots vs Arancina

Escargots vs Arancina

Escargots vs Arancina

I cliché legati alla cucina francese vedono il popolo transalpino ingurgitare voracemente polpose cosce di rana e…. lumache in tutte le salse.
I discendenti dei galli sono effettivamente dei grandi consumatori di questo viscido alimento; in Francia, la lumaca viene venerata come un piatto prelibato e la sua consumazione fa parte della haute cuisine francese.
Se viene colto da fame improvvisa, il parigino si siede nella prima brasserie e ordina un vassoio di escargots con salsa  bourguignonne.

Quando il palermitano ha un piccolo vuoto allo stomaco, si reca nel primo bar sottomano e ingurgita un paio di arancine alla carne e una al prosciutto per tenere fino a sera.
Se, invece, si trova in prossimità del Bar Touring una sola arancina “bomba” sarà sufficiente a placare la sua fame.

5) Macaron vs Cannolo

Macaron vs Cannolo

Macaron vs Cannolo

Uno dei dolci preferiti dai parigini sono i macarons.
Si tratta di un dolcino di forma rotonda, croccante all’esterno e fondente all’interno: un vero e proprio orgasmo per le papille gustative.
I gusti sono quantomai diversi e vanno dai piú classici ai piú bizzarri: cioccolato, pistacchio, limone, arancia, rosa, mango, vaniglia, caffé, caramello, violetta, mora, cocco.
Il parigino DOC che vuole concedersi una pausa golosa entra da Ladurée, rinomata pasticceria della capitale, e ingurgita una mezza dozzina di macarons colorati accompagnati da un tè al gelsomino.

Il palermitano DOC, se ha voglia di mangiare un buon dolce, si precipita nella pasticceria più vicina e si getta su un buon cannolo.
Gustando la scorza croccante e apprezzando il felice connubio tra ricotta, zucchero, cioccolato e canditi, l’abitante del capoluogo siciliano si allontana dalla pasticceria ringraziando il cielo di averlo fatto nascere in Sicilia.

6) Basco vs Coppola

Basco vs Coppola

Basco vs Coppola

Il berretto basco è molto in voga a Parigi e non può mancare sulla testa del vero parigino.

Emblema indiscusso della sicilianità, la coppola ha il suo posto d’onore in casa di ogni palermitano.
Superando i cliché cinematografici, la coppola è diventata oggi un capo d’abbigliamento alla moda.

7) Crêpe o Pane con milza

Crêpe o Pane con milza

Crêpe o Pane con milza

Voglia di uno spuntino?
Il parigino si ferma in una delle tante crêperie di strada e ordina una crêpe, dolce o salata, e la addenta mentre continua il suo cammino.

Il palermitano si ferma al volo dal meusaro di fiducia e assapora uno squisito panino rotondo traboccante di meusa. Schiettu (semplice) o maritatu (con l’aggiunta di caciocavallo o ricotta), il panino con la milza rappresenta il momento di gloria della giornata del palermitano che allontana i guai e i cattivi pensieri.
Il palermitano verace sceglie con cura il suo meusaro optando ora per quello storico della focacceria San Francesco ora per quello folkloristico di corso Olivuzza ovvero Nino U ballerino che effettua una vera e propria danza rituale nel preparare il panino.

8) Champagne vs Zibibbo

Champagne vs Zibibbo

Champagne vs Zibibbo

Le serate della ville lumière vengono allietate da sottili bollicine di Champagne che si depositano dolcemente sulle papille gustative del parigino alternandosi a tartine al foie gras.

Il palermitano si riunisce a casa con gli amici per una bella serata all’insegna del divertimento, della buona cucina siciliana e del delizioso sapore di un ottimo Zibibbo.

9) Bateau mouche vs ‘Gnuri

Bateau mouche vs ‘Gnuri

Bateau mouche vs ‘Gnuri

Il turista che vuole spostarsi da un punto all’altro di Parigi, approfittando al tempo stesso del fascino della città, sale a bordo di uno dei tanti bateau-mouche che solcano quotidianamente le acque della Senna.
Stando comodamente seduti sul battello, il passeggero ammira suggestive immagini di ponti, piazze e monumenti.

Il turista che vuole visitare Palermo in modo originale opta solitamente per uno dei tanti ‘gnuri (conduttori di carrozze), che attraversano le principali vie della città.
Seduti sul calesse, i visitatori godono di un panorama unico sul paesaggio urbano e vengono investiti da fragranze delicate che profumano di gelsomino e limoni.
Tante simpatiche carrozze partono ogni giorno da Piazza Massimo o dai Quattro Canti per far conoscere ai turisti le bellezze del capoluogo siciliano.

10) Paris-plage vs Mondello

Paris Plage vs Mondello

Paris Plage vs Mondello

Parigi, come è noto, non dispone di una spiaggia e non è baciata da nessun mare.
Per sopperire a questa mancanza l’amministrazione comunale ha ideato Paris-Plage, una manifestazione estiva allestita dalla municipalità di Parigi dal 2002.
Ogni anno, nel periodo compreso tra luglio e agosto, per circa 4-5 settimane, su un’estensione di circa 3 km, le banchine della Senna (rive droite) e la Piazza dell’ Hôtel de Ville, ospitano attività sportive e ludiche, trasformandosi magicamente in spiagge di sabbia ed erba, con tanto di palme che costeggiano il percorso del fiume.
Un turista, non al corrente della manifestazione, potrebbe pensare a un vero e proprio miraggio vedendo il lungo-Senna sottoforma di stabilimento balneare.

A Palermo le spiagge “vere” non mancano.
Quella più vicina è Mondello, dove ogni fine settimana i palermitani vanno ad abbronzarsi e rilassarsi, ma sono tantissime le spiagge limitrofe degne di nota: Capaci, Isola delle Femmine, Cinisi, Terrasini, Castellammare del Golfo, San Vito lo Capo (allontanandosi un pò) e tante latre ancora. Spiagge incantevoli, di sabbia fina, accarezzate dal mare e baciate dal sole.

11) Fisarmonica vs Tamburello

Fisarmonica vs Tamburello

Fisarmonica vs Tamburello

Vi mette maggiormente di buon umore il suono nostalgico di una fisarmonica o l’allegro vibrare di un tamburello siciliano?

12) Oh la la! vs Min..a!

Oh la la! vs Min..a!

Oh la la! vs Min..a!

Il parigino usa spesso l’esclamazione Oh la la! per indicare il suo stupore, straniamento e/o sorpresa.

Il palermitano, invece, adopera un’espressione più colorita, costituita da un’unica (ma efficace) parola per esprimere gran parte delle sue sensazioni: Minkia!
Si tratta di un’espressione usata quasi come un intercalare verbale che viene a colorare la maggior parte dei discorsi del palermitano per dare maggior enfasi e ratificare con forza le sue emozioni.

Terminato lo scontro fotografico Parigi-Palermo, ho scelto la mia città preferita. Inizia con Pa…