
Musumeci e Salvini
Il presidente Musumeci ha deciso che è giunto il momento fatidico di fare entrare la Lega nella giunta regionale della Sicilia.
Non si tratta, ahimé, di una fake news o di una barzelletta e nemmeno di una notizia tratta dal sito satirico lercio.it.
Purtroppo per la Sicilia, è ciò che sta succedendo in queste ore: Salvini è riuscito nel suo intento di colonizzare la Terronia e di piantare il suo immondo vessillo verde.
Al capitano è bastato smettere di cantare cori razzisti, togliere la T-shirt con su scritto “Padania is not Italy” ed indossarne una con il simbolo della Trinacria, per ammaliare i tanti siciliani che lo hanno sostenuto e supportato nelle ultime tornate elettorali.
Bravi, cari conterranei! Avete avuto ciò che volevate e che forse ci meritiamo.
Dovremmo, quindi, credere che la Lega sia diventata un nuovo partito, redento, dotato di una nuova verginità e non lo stesso che per anni ci ha definito parassiti, sporchi, analfabeti, inferiori e fannulloni?
Come dimenticare la marea di insulti che Bossi, Borghezio, Salvini, Calderoli, Zaia e i loro amici padani hanno riversato sulla Sicilia e sull’intero Sud considerato un fardello inutile per il resto del Paese?
In che modo potremmo accogliere con entusiasmo i seguaci di Alberto da Giussano dopo che, per più di vent’anni, hanno infangato il nome dei meridionali?
Verranno con l’ampolla piena di acqua del Pò per purificarci tutti?
No, grazie! La Sicilia non si Lega e non si legherà mai a un partito intriso di razzismo, odio e xenofobia.
Emblematica è, poi, la poltrona scelta ovvero l’assessorato ai Beni culturali e dell’identità siciliana.
Sembra un ossimoro elevato all’ennesima potenza, un leghista dovrà portare avanti iniziative finalizzate a promuovere la cultura e il dialetto, le tradizioni popolari e il patrimonio artistico siciliano.
L’assessorato occupato in precedenza dall’archeologo Sebastiano Tusa, prematuramente scomparso nel disastro aereo in Etiopia dello scorso anno, finirà nelle mani degli uomini del Carroccio che avevano supportato alle elezioni regionali la candidatura di Musumeci.
A prescindere dal nome che verrà designato, la scelta del partito verde, che ha da sempre insultato la nostra isola, suona come una beffa alla popolazione.
In un momento delicato in cui la Sicilia attende certezze dalla Regione soprattutto per rilanciare il settore del turismo flagellato dalle restrizioni per il Covid-19, questa nomina nefasta è la peggiore risposta che potesse arrivare.
Quali saranno le prossime mosse per valorizzare la nostra bella regione? Potremmo assegnare l’assessorato all’economia alla banda Bassotti, le attività produttive a Homer Simpson e per finire l’assessorato all’istruzione a Lucignolo.
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Ci è voluta una pandemia (purtroppo ancora in corso con tutto il suo dramma ed i suoi insegnamenti) per mostrare apertamente nelle corsie degli ospedali che puzziamo tutti, o meglio che non puzza proprio nessuno, da Bergamo a Palermo… come ben notato da un sito italofrancese, a proposito delle cure di pazienti Covid bergamaschi da parte dell’ospedale civico di Palermo…
Uniti e più forti, con cultura e perseveranza, oltre regioni e frontiere.