Una testata pedagogica

Marco Materazzi davanti la statua del Pompidou

La statua della testata di Zinedine Zidane, attualmente esposta di fronte al museo di arte contemporanea Georges Pompidou, continua a far parlare di se e a suscitare polemiche.
In vacanza a Parigi, Marco Materazzi si è fatto immortalare ai piedi della famosa opera che immortala l’attimo in cui Zizou colpisce il difensore italiano con una violenta testa al petto.
I parigini hanno più volte manifestato la loro antipatia verso la statua bronzea dell’artista algerino Aden Abdessemed che ricorda loro cattivi souvenirs calcistici.
L’incauta testata di Zidane fu un episodio cruciale della finale dei mondiali del 2006 e la sua conseguente espulsione pesò come un macigno sul risultato della partita.
Personalmente lascerei quella statua ancora a lungo davanti al Pompidou perché rappresenta l’apologia della sconfitta e stigmatizza un gesto violento e da condannare.
Naturalmente, in quanto italiano, sono di parte ma penso veramente che la statua-simbolo esposta a Beaubourg sia foriera di un forte valore pedagogico.
Dal 9 luglio del 2006, data della finale e del fattaccio in questione, ho avuto modo di discutere di quel gesto con molti amici e conoscenti francesi.
Nessuno di loro ha mai condannato il gesto di Zidane e ha sempre accusato Materazzi di essere un provocatore che ha meritato la lezione ricevuta.
Ho ripetutamente provato a spiegare ai miei amici mangia-baguette che le parole non feriscono fisicamente mentre una testata fa parecchio male ma non c’è stato verso di convincerli.
Magari vedendo l’enorme rappresentazione in bronzo, che raffigura il loro idolo calcistico che manda in fumo la sua reputazione, cambieranno idea e capiranno che Zidane fece un grosso sbaglio in quell’occasione.

Zidane-Materazzi: la testata di bronzo

Zidane-Materazzi: la testata di bronzo

Era il 9 luglio del 2006 quando il cielo di Berlino si dipinse magicamente di blu.
La nazionale italiana tornò a vincere i mondiali di calcio, dopo 24 anni di lunga attesa, battendo la Francia ai calci di rigore.
Quella partita è rimasta impressa nella memoria di tutti non solo per la vittoria degli azzurri di Lippi ma anche per un fatto incredibile avvenuto a pochi minuti dal termine.
Il fantasista francese Zinedine Zidane colpì con una violenta testata al petto il difensore italiano Marco Materazzi.
L’attaccante francese fu immediatamente espulso e macchiò con un gesto bruttissimo la sua carriera calcistica.
Zizou avrebbe poi spiegato ai giornalisti che la sua azione violenta sarebbe stata la risposta a un insulto che Materazzi gli aveva rivolto.
Qui in Francia si è parlato molto di quella tremenda testata e naturalmente i francesi, ancora adesso, difendono Zidane e sostengono che il suo gesto sia stato giustificato (perché il campione francese ha solo risposto a una provocazione).
In realtà Zidane con quel gestaccio commise una triplice bestialità: compromise la finale della nazionale francese lasciando i suoi compagni in dieci, facilitò la vittoria degli Azzurri che si aggiudicarono il quarto mondiale di calcio e diede un pessimo esempio ai giovani sportivi.
Per ricordare ai francesi il momento in cui il loro idolo calcistico sferrò la testata al suo avversario, un’enorme statua è stata piazzata davanti al centro George Pompidou.
La statua raffigurante i due giocatori resterà davanti al celebre museo d’arte contemporanea fino al 7 gennaio 2013 per celebrare l’esposizione, attualmente in corso, dello scultore Aden Abdessemed, autore dell’opera.
La realizzazione di Abdessemed è intitolata “coup de tête”, è alta cinque metri ed è già stata esposta a New York.
La scultura di bronzo non lascerà indifferenti i parigini che osservandola rivivranno i fantasmi del 2006.
Gli italiani, invece, si faranno quattro risate e penseranno con gioia alla quarta stella cucita sulla maglia.