Anche gli animali vanno in paradiso

Le cimitière des chiens

Il più vecchio cimitero per animali del mondo si trova nella città di Asnières, a pochi minuti da Parigi.
Un luogo insolito e malinconico che è stato realizzato appositamente per dare una degna sepoltura agli amici più fedeli che un uomo possa avere.
Si tratta di un vero e proprio cimitero con tanto di lapidi, decorazioni funerarie, ceri e fiori.
Numerose sono le sculture marmoree che riproducono il cane o il gatto che un tempo teneva compagnia al padrone che adesso lo rimpiange.
La parte principale di questo luogo di riflessione e di ricordo è occupata dal cimitero dei cani ma esplorando attentamente si possono notare lapidi di pappagalli, conigli, pesci, scimmie, cavalli, boa, pavoni o altri animali esotici.
La passeggiata lungo i viali di questo cimitero, costruito nel 1899, riserva molte sorprese come la tomba di Rintintin (proprio lui!) che richiama numerosi visitatori americani o le tombe degli animali dei personaggi famosi.
Alcuni padroni sono pronti a spendere fino a cinquemila euro pur di offrire un’ultima dimora elegante ai loro amici fedeli e per pagare l’affitto della concessione.
Nel corso degli anni il cimitero è stato abbellito da monumenti significativi.
Nel 1900 la direzione fece erigere un monumento alla gloria di Barry, un cane appartenuto ai monaci del convento Grand Saint Bernard che salvò numerosi viaggiatori sperduti nella neve.
Un altro monumento imponente ricorda tutti quei cani-poliziotto deceduti mentre erano in servizio.
Una stele ricorda la memoria di un cane vagabondo che trovò morte proprio alle porte del cimitero: quel cane anonimo rappresentava il quarantamillesimo animale seppellito nella necropoli.

Le cimitière des chiens
4, pont de Clichy
92600 Asnières

Gli animali della RATP

L’asino e il facocero

La Ratp ha recentemente lanciato una nuova campagna per sensibilizzare il pubblico contro la maleducazione e l’inciviltà nei trasporti pubblici.
Avevo già scritto un post su questa iniziativa pubblicitaria, intitolata Restons civils (rimaniamo civili), che illustra in maniera simpatica i comportamenti da evitare sui trasporti pubblici.
Torno a parlare di questa originale campagna per segnalarvi l’uscita di due nuovi cartelloni:

– un asino che blocca le porte della metro per entrare dopo il suono della sirena
– un facocero che mangia ignorando la presenza degli altri passeggeri

Molto simpatica, inoltre, è la parodia realizzata dal sito Les demoiselles de Paris che enfatizza ironicamente i difetti dei parigini.

Quai de la Mégisserie

Quai de la Mégisserie

I primi giorni del mese di marzo, quando la primavera comincia a fare capolino da dietro i cespugli fioriti, la voglia di uscire dal rigore invernale si fa sentire.
E’ forse presto per mettere da parte sciarpe e cappotti ma è sicuramente l’ora di ridare vita e colore alla propria casa.
Quai de Mégisserie con la sua incredibile offerta di animali, piante e fiori è una tappa fondamentale per creare il proprio angolo di paradiso.
Passeggiare in questa via parigina rappresenta un’immersione in un mondo esotico dove si trova tutto il necessario per trasformare le case parigine in lussureggianti foreste tropicali: ibiscus, bouganville, orchidee, palme, bambù e numerose piante commestibili come avocado, agrumi,  vaniglia, caffè e addirittura piante carnivore.
Un atipico luogo parigino che offre una ricca flora e una moltitudine di animali: pappagalli, pesci tropicali, roditori e tanto altro ancora.

“Restons civils” insieme alla RATP

Restons civils: La rana salterina

La Ratp ha recentemente lanciato la nuova campagna per sensibilizzare il pubblico contro la maleducazione e l’inciviltà nei trasporti pubblici.
La compagnia che gestisce la maggior parte dei trasporti pubblici parigini ha scelto di utilizzare simpatici animali per veicolare questo importante messaggio.
Cinque originali manifesti, aventi per protagonisti animali antropomorfi, sono da poco apparsi sulle pareti della metropolitana parigina:

– una gallina che parla al telefono a voce alta disturbando gli altri passeggeri
– un bufalo che spinge vigorosamente per entrare nel vagone della metro
– una rana che salta sopra la barriera d’acceso senza pagare il biglietto
– un bradipo che resta comodamente seduto in un vagone strapieno di gente
– un lama che sputa una chewing gum sulle banchine della metro

La campagna della RATP intitolata Restons civils (Rimaniamo civili) vuole illustrare in maniera simpatica i comportamenti da evitare sui trasporti pubblici.
La compagnia francese ha spesso realizzato originali campagne per ricordare ai passeggeri l’importanza del rispetto degli altri e dello spazio comune.
La particolarità di questi manifesti risiede nell’utilizzare gli animali, un pò alla maniera del poeta e favolista francese La Fontaine, per trasmettere un importante messaggio morale e stigmatizzare i comportamenti sbagliati.
La scelta degli animali è una trovata pubblicitaria geniale poichè si evitano in questo modo scomode connotazioni razziali e non si fa alcun riferimento a una particolare categoria sociale.
Questi manifesti mi hanno fatto riflettere molto perchè, secondo me, dietro al messaggio principale (ovvero la stigmatizzazione dei cattivi comportamenti) si nascondono varie sfumature di significato.
Ognuno interpreterà diversamente la scelta di aver utilizzato degli animali per raffigurare i parigini che prendono i mezzi di trasporto.

Per quanto mi riguarda ho intuito la volontà dei pubblicitari di sottolineare la natura bestiale di una buona parte dei parigini che usano i trasporti pubblici.
Presi dalla frenesia metropolitana e stressati dagli impegni lavorativi, molti abitanti della capitale francese si trasformano in vere e proprie bestie abbandonandosi a comportamenti incivili e irrispettosi verso gli altri passeggeri.
Parigi è una città magnifica e poetica che può sublimare gli animi sensibili e accarezzare lo spirito di chi sa carpirne l’essenza ma è anche una città difficile e nervosa dove è facile perdere di vista il proprio lato umano e trasformarsi in bestie accecate dall’egoismo.

La messa degli animali

La messa degli animali

La prima domenica di novembre e maggio, presso la chiesa Santa Rita nel XV arrondissement ha luogo una messa particolarissima e altamente folkloristica: la messa degli animali.
Sotto l’egida della Santa, protettrice delle prostitute, delle cause perse e dei ladri, una folla composta da animali di tutte le razze e taglie accompagnata dai rispettivi padroni si accalca per ricevere la benedizione.
In questa chiesa, situata poco lontano dalla sede dell’Unesco, in occasione della festa di San Francesco d’Assisi, si può osservare un viavai incessante di zebre, dromedari, lama, cani, gatti, pesci, conigli e pappagalli che si ritrovano a celebrare una messa esclusivamente dedicata a loro.
Molte delle persone presenti tengono un cane al guinzaglio, altri badano a più di un animale, altri ancora hanno portato una fotografia del loro animale.
Un grande camion fa scendere gli animali da circo che vengono lasciati davanti la chiesa trasformandola in una grande arca di Noè.
La messa viene recitata in latino secondo il rito di Pio V, la cerimonia dura circa due ore e l’omelia verte sui temi legati al mondo animale.
La messa termina con la tanto attesa benedizione “Soyez bénie, petite créature de Dieu. Que Dieu, la Vierge sainte Rita vous aient dans leur sainte garde et qu’ils vous accordent longue vie auprès de vos maîtres!
Finita la cerimonia, bestie e umani tornano a casa felici di aver preso parte a questo rito che esiste dal 1993.

Eglise Catholique
Sainte Rita
27 Rue Francois Bonvin
75015 Paris

Il dragone riciclato

Il dragone riciclato del Jardin des Plantes

Situato all’ingresso del Jardin des Plantes, un dragone composto esclusivamente da materiali riciclati accoglie i visitatori del parco: le squame sono composte di lattine, il corpo è fatto di cartone e le fiamme sono di plastica.
Questa scultura originale offre una seconda vita a materiali da imballaggio riciclabili come l’alluminio, il cartone, il vetro, la plastica e l’acciaio.
L’associazione Eco-Emballages vuole, attraverso questa rappresentazione artistica, mostrare la capacità di rinnovarsi dei materiali e invitare la gente alla cultura del riciclo attraverso la raccolta differenziata.

Jardin des Plantes
75005 Paris
Metro: Quai de la Rapee, Gare d’Asterlitz o Jussieu

L’Acquario tropicale della Porte Dorée

L’acquario della Porta Doréé

L’acquario tropicale venne creato in occasione dell’esposizione coloniale del 1931 per mostrare al pubblico la fauna acquatica delle colonie.
La collezione conta circa 5000 animali e 300 specie che cambiano continuamente in funzione della mortalità, degli scambi con altri acquari, degli acquisti e dei doni.
Questa presentazione fu, fin dalla sua creazione, destinata a durare: basta prendere in considerazione i costi di tale opera e il fatto che la creazione di una collezione di pesci era per l’epoca un’operazione molto delicata, data la lentezza dei mezzi di trasporto.
Integrato al museo delle colonie, l’acquario ne ha seguito il destino; facendo parte della rete dei musei della Francia d’Oltremare, ha beneficiato di sovvenzioni e agevolazioni.
Nel 1960, in seguito all’annessione del museo al ministero degli affari culturali, l’acquario ha innalzato la sua reputazione.

Nel 1985, la direzione dei musei di Francia ha riconosciuto la specificità dell’Acquario e la sua complementarietà con il resto del museo.
Il rinnovamento del museo é stato iniziato proprio in quel periodo: tutte le strutture anteriori al 1968 sono state integralmente rifatte con le tecniche moderne e rispettando l’aspetto storico del luogo.
I lavori di ristrutturazione hanno permesso una nuova politica d’acquisizione degli animali, consentendo di collezionare pesci e animali con particolari e specifiche esigenze riguardo alla qualità dell’acqua.
I nuovi animali sono stati scelti in base all’informazione che potevano apportare, soprattutto al pubblico più giovane, per sviluppare la funzione pedagogico-educativa del museo.

Al fine di facilitare la visita, l’esposizione é suddivisa in aree ben distinte tra loro che raggruppano numerose tematiche: i pesci primitivi che rappresentano dei discendenti quasi immutati degli animali che esistevano milioni di anni fa, i pesci “elettrici”, i coralli e una zona suddivisa per aree biogeografiche.
Degni di nota sono anche tutta una serie d’altri vertebrati semi-acquatici come i coccodrilli e le tartarughe.
Il palazzo della Porte Dorée é aperto al pubblico: l’ingresso d’onore, i saloni Lyautey e Reynaud e la sala delle feste sono accessibili ai visitatori.
Il palazzo, ampiamente decorato da splendidi bassorilievi, svolge un importante compito educativo da un lato grazie alla sua configurazione architetturale e rappresentativa e dall’altro attraverso il suo programma museologico e iconografico.

Informazioni pratiche

Indirizzo:
Palais de la Porte Dorée – Aquarium Tropical
293, avenue Daumesnil
75012 Paris
Porte Dorée – linea 8

Lo zoo di Thoiry: animali in libertà

Lo zoo di Thoiry

Lo zoo di Thoiry è un parco zoologico mantenuto allo stato selvaggio.
Gli animali della riserva africana vi accolgono lungo il tragitto in auto.
Alla guida del vostro veicolo, ammirerete innumerevoli razze di animali che scorazzano in libertà.
Il parco di Thoiry é stato aperto, nel 1968, nel territorio del Castello di Thoiry (Yvelines) dal conte Antoine de la Panouse.
Contrariamente agli zoo classici nei quali i visitatori circolano liberamente davanti agli animali rinchiusi nelle gabbie, a Thoiry gli animali si trovano liberi in un vasto spazio nel quale i visitatori circolano in automobile.
E’ l’uomo dunque a essere in “gabbia”, rinchiuso nel suo autoveicolo per osservare la libertà degli animali.
Un principio innovativo e rivoluzionario che vuole ricreare un legame simbiotico tra uomo e animale, che vuole sottolineare la dignità degli animali e il rispetto per il loro habitat.
E’ il primo parco safari di questo tipo in Francia.
Lo zoo si estende su 150 ettari e presenta più di 46 specie di mammiferi (per un totale di 550 animali), 26 specie di uccelli, 9 specie di rettili e 10 specie d’invertebrati.
Da segnalare é il parco botanico di ben 126 ettari che include alcuni giardini tematici: i giardini d’autunno, il giardino dei profumi, il giardino inglese, il roseto, il labirinto.
Ogni hanno accoglie più di 400 000 visitatori.

Capodanno cinese 2010: buon anno della tigre a tutti!

2010: L’anno della tigre

La comunità cinese di Parigi, presente essenzialmente nel XIII arrondissement, festeggia il suo capodanno.
Il momento più atteso dei festeggiamenti è la tradizionale sfilata, ricca di colori, dragoni, musica e costumi tipici.
Il capodanno cinese, detto anche festa della primavera, è un rito molto conosciuto e amato dai parigini e celebrato con una sfilata caratterizzata dalla celebre danza del dragone, ritmata da tamburi e gongs.
Si celebra il primo giorno di primavera del calendario lunare e si situa, in base agli anni, tra il 20 gennaio e il 18 febbraio; si festeggia, dunque, il primo giorno di una nuova luna.
In quel periodo strade e piazze della ville lumière vengono invase da lanterne rosse ed elementi carichi d’una forte simbolicità.
La sfilata, principale manifestazione del capodanno cinese, attraversa il cuore della Chinatown parigina, il XIII arrondissement: avenue d’Ivry, place d’Italie e l’avenue de Choisy.
E’ una festa da non perdere che permette di conoscere meglio la vasta comunità asiatica e cinese di Parigi: canti, danze, corsi di cucina, arte, cultura, tradizioni, sfilate, fuochi d’artificio e dragoni danzanti.
Ogni anno é associato a un animale diverso tra quelli che resero visita a Buddha prima della sua scomparsa.
L’anno é associato anche a uno dei cinque elementi (l’acqua, il legno, il fuoco, il metallo e la terra).
Per i cinesi rappresenta la festa più importante del calendario.
La leggenda vuole che una notte di capodanno, l’imperatore Jade convocò tutti gli animali ma soltanto dodici si presentarono e, per ringraziarli, Buddha istaurò un anno simbolico in onore di ciascuno.
Allo stesso tempo, decretò che ogni nascituro ereditasse le caratteristiche dell’animale del proprio anno.

Frutta, mandarini e arance, simboli di ricchezza, sono presenti in tutte le tavole durante la vigilia.
Le facciate delle case e dei negozi vengono decorati e le famiglie si ritrovano per grandi pranzi/cene all’insegna dei piatti tipici cinesi, momenti trascorsi insieme agli amici praticando attività e giochi tradizionali; potremmo paragonare questa festa al Natale o al Capodanno occidentale per avere un’idea dell’importanza che essa ha per i cinesi.
La vigilia é consacrata alla preparazione della festa che ha inizio intorno alle 18h: i piatti tipici, il vino, la birra e le arance vengono disposti sulla tavola e a mezzanotte si mangiano i ravioli, poi il banchetto prosegue fino a tarda notte.
Il pomeriggio del capodanno é dedicato alla visita di amici, allo scambio di regali e dolci per i più piccoli.
Il giorno successivo, viene detto il giorno del genero ed é consacrato ai suoceri che ricevono doni, vino, riso e arance.
Il periodo di festa continua fino al quindicesimo giorno del mese lunare, quando i cinesi espongono dappertutto lanterne multicolore.

Quest’anno si celebra l’anno della tigre che prende inizio il 14 Febbraio 2010.
Secondo lo zodiaco cinese il segno della tigre è energico, avventuriero, indipendente, inventivo, generoso, impulsivo e pieno di forza. Segni compatibili con la tigre sono il cavallo e il cane.
Tra le tigri celebri Agatha Christie, Tom Cruise, Leonardo DiCaprio, Jodie Foster, Marilyn Monroe, Demi Moore, Lionel Ritchie, Stevie Wonder e tanti altri
Buon anno della tigre a tutti!

C’era una volta Playmobil

Due Playmobil innamorati

Il était une fois Playmobil è la prima esposizione francese che celebra i trentacinque anni del personaggio, alto appena 7 centimetri e mezzo, nato dalla creatività della marca tedesca.
L’esposizione, ospitata al museo delle arti decorative di Parigi, ripercorre la storia di questo piccolo personaggio di plastica rappresentando la sua evoluzione attraverso il tempo e contesti differenti e fantastici: giocolieri, cavalieri, pirati, vichinghi, cow-boys, indiani, esploratori, animali e tanti altri colorati universi da scoprire.
I visitatori vengono accolti da alcune gigantografie dei giocattoli e una stanza dell’esposizione è dedicata a presentazioni multimediali che ripercorrono la storia della società Geobra poi diventata Playmobil.

Le collezioni presentate alla mostra provengono dalla sede principale di Playmobil, sita in Germania, e da un collezionista privato, Oliver Schaffer.
Proponendo questo nuovo personaggio, Hans Beck inventò una nuova maniera di giocare.
Disegnatore per l’azienda tedesca, produttrice di giocattoli, Geobra Brandstatter, Beck fu incaricato d’ideare dei giocattoli di piccole dimensioni e meno costosi per ovviare alla crisi petrolifera.
Il successo di Playmobil fu immediato e i bambini iniziarono a proiettare la loro immaginazione nei piccoli personaggi creati da Beck.

Il était une fois Playmobil
Musée des Arts décoratifs – galerie des jouets
Dal 10 Dicembre 2009 al 9 Maggio 2010
107 rue de Rivoli
75001 Paris