Fiac 2016: Parigi capitale dell’arte

Fiac: Parigi capitale dell'arte

Fiac: Parigi capitale dell’arte

Anche quest’anno Parigi ospiterà la FIAC (Foire Internationale d’Art Contemporain) e si trasformerà per quattro giorni, dal 20 al 23 ottobre, in capitale dell’arte contemporanea,  moderna ed emergente.
La FIAC è un evento artistico imperdibile che offre visibilità ai giovani talenti e agli artisti già affermati.
Si tratta di un’occasione unica per conoscere le ultime tendenze del panorama artistico contemporaneo.
Critici d’arte, esperti conoscitori e semplici curiosi possono ammirare le opere che 180 artisti espongono sotto le splendide vetrate del Grand Palais.
Sotto la magnifica navata del monumento parigino e nel salone d’onore, gli artisti partecipanti mostrano al pubblico le loro creazioni.

Lo scopo principale della FIAC è quello di avvicinare l’arte alla gente comune e rendere le opere artistiche accessibili al popolo.
La manifestazione mira a raggiungere questo nobile obiettivo attraverso un percorso esterno tra le vie della capitale, chiamato FIAC Hors les Murs, in cui l’arte invade letteralmente lo spazio urbano della capitale francese.
Quest’anno i luoghi emblematici che ospitano le creazioni artistiche sono i giardini delle Tuileries con una ventina di creazioni sonore e visive e Place Vendome che accoglie l’opera dell’artista svizzero Ugo Rondinone, un insieme di sette maestose sculture in alluminio, dipinte di bianco, che rappresentano i fantasmi del tempo che passa.

Per maggiori informazioni
www.fiac.com

Rosa Park: il più grande graffito parigino

rosa parks mur paris

Rosa Parks: viva la street art

Il muro che costeggia i binari della futura stazione dell’RER Rosa Parks, nel XIX arrondissement,  è stato trasformato in una gigantesca opera d’arte a cielo aperto grazie alla collaborazione di cinque giovani street-artist.
Bastardilla, Tatyana Fazlizade, Kashink, Katjastrophe e Zepha  hanno decorato i 400 metri del muro situato in rue d’Aubervilliers con originali raffigurazioni e colorati disegni che inneggiano alla libertà e alla solidarietà.
Il progetto Rosa Parks fait le mur ha dato vita al più grande graffito parigino che sarà visibile fino a giugno al fine di creare uno spazio di discussione, creazione e partecipazione.
I variopinti disegni sublimano l’originalità della street art che con la sua presenza insolita e inaspettata interpella i passanti sul valore dello spazio urbano.
La street art si appropria dello spazio pubblico per rivisitarlo, rivalorizzarlo e sottolineare che appartiene a tutti proprio come Rosa Parks, nel dicembre 1955, occupò un posto in un autobus riservato ai passegeri bianchi per denunciare il razzismo delle leggi americane.
Il suo gesto di ribellione, supportato dall’intervento di Martin Luther King, segnò la fine delle leggi di segregazione razziale.

Solarwind colora il périphérique parigino

solarwind paris

Solarwind colora il périphérique parigino

Solarwind, una monumentale installazione artistica, è stata inaugurata lo scorso gennaio lungo il périphérique parigino, tra la porte d’Ivry et la porte de Bercy.
L’opera è stata ideata dall’artista francese Laurent Grasso che ha utilizzato le pareti dei due silos dell’azienda Ciments Calcia per realizzare la sua creazione luminosa.
Le migliaia di automobilisti che quotidianamente percorrono il périphérique potranno contemplare le sfumature soffuse e i giochi di luce di Solarwind: un’ottima trovata per calmare la tensione dei parigini bloccati nel traffico.
Solarwind, vera e propria prodezza teconologica, è stata realizzata in collaborazione con l’Osservatorio del Centro Nazionale di Studi Spaziali per riprodurre in tempo reale i movimenti cosmici delle tempeste solari e i passaggi degli asteroidi.

Grasso, specialista in arti plastiche, ha concepito una creazione poetica che accarezza l’immaginario collettivo e gioca con le fobie dell’umanità: Solarwind evoca la bellezza delle esplosioni solari e la paura dell’ignoto per i possibili effetti devastanti sulla Terra.
Una serie di pannelli, ricoperti di lampadine LED, situati ai piedi dei due cilindri di cemento, traducono i movimenti magnetici in sfumature di colore.
Al calar della sera, se vi trovate a passare dal périphérique, fermatevi a contemplare quest’immenso barometro dell’attività solare che passando dal rosa vivo al verde mela richiama la fragilità della nostra esistenza.

TricotLilas: Mairie de Lilas si veste di lana

TricotLilas : Mairie de Lilas si veste di lana

TricotLilas : Mairie de Lilas si veste di lana

L’ingresso della stazione della metropolitana Mairie des Lilas è stato recentemente ricoperto da un coloratissimo rivestimento interamente realizzato all’uncinetto.
Sabato 6 maggio, l’artista Karen Fingerhut ha dato appuntamento a una cinquantina di abitanti del comune alle porte di Parigi per decorare l’accesso alla metropolitana.
Munite di uncinetto, gomitoli di lana colorata e tanta pazienza, le ragazze di TricotLilas hanno trasformato la stazione, solitamente grigia e anonima, in una meraviglia urbana.
Un progetto collaborativo sostenuto dalla municipalità di Lilas che ha ridato colore alla stazione della metro e una nota di buonumore ai passanti che hanno beneficiato di questa creazione artistica.

Monumenta 2014: l’Etrange Cité

Monumenta 2014

Monumenta 2014

Organizzata dal ministero della cultura dal 2007 nel maestoso contesto del Grand Palais, la mostra Monumenta offre ogni anno a un artista di fama internazionale la possibilità di rivisitare questa enorme superficie di circa 13.500 metri quadrati surmontata da una splendida cupola vetrata.
Dopo il tedesco Anselm Kiefer, l’americano Richard Serra, il francese Christian Boltanski e il britannico Anish Kapoor e il francese Daniel Buren, quest’anno tocca ai coniugi russi Ilya et Emilia Kabokov lasciare la propria personale impronta sotto la navata del Grand Palais.
Per questa sesta edizione, i due artisti propongono al pubblico parigino di perdersi nel dedalico labirinto di una città utopica: l’étrange cité.
L’installazione artistica monumentale dei Kabokov invita a riflettere sulla condizione umana e a risvegliare le emozioni e i sensi per percorrere un percorso onirico.
Per visitare questa città immaginaria, appuntamento al Grand Palais a partire da domani.

Monumenta
Dal 10 maggio al 22 giugno
Grand Palais
3 Avenue du Général Eisenhower
75008 Paris

Tour Paris 13: il regno della street art

Tour Paris 13: il regno della street art

Tour Paris 13: il regno della street art

La mostra temporanea Tour Paris 13 è stato uno degli eventi parigini che ha riscosso il maggior successo nel 2013.
Più di 25.000 persone hanno affrontato file interminabili per accedere a questo tempio effimero dedicato alla street art, situato nel XIII arrondissement, di fronte alla Senna e al ministero delle Finanze.
L’esposizione, organizzata dalla galleria Itinerrance all’interno di un palazzo destinato alla demolizione, ha visto la partecipazione di 80 artisti provenienti da tutto il mondo che hanno esposto le loro creazioni in uno spazio di 4500 m² distribuito su 10 piani e 36 appartamenti.
L’elemento che ha reso questa mostra unica e che ha determinato un incredibile afflusso di visitatori è stato il carattere effimero della mostra.
La consapevolezza dell’imminente distruzione del palazzo e dei suoi graffiti ha motivato migliaia di parigini desiderosi di partecipare a un evento insolito e originale.
La Tour Paris 13, vittima del suo successo, è stata presa d’assalto da tantissimi curiosi e appassionati d’arte che ogni mattina, schierati in simmetrica fila indiana, hanno pazientato per ore interminabili davanti all’edificio rosso fuoco della rue Fulton.
Nel rispetto delle misure di sicurezza vigenti, l’accesso al palazzo era limitato a 49 persone contemporaneamente.
Questa restrizione unita alla grande affluenza di pubblico e alla gratuità dell’evento ha determinato file mostruose: i visitatori hanno dovuto attendere mediamente dalle 5 alle 7 ore di fila!

Ho visitato la Tour Paris 13 il 31 ottobre scorso, ovvero l’ultimo giorno disponibile per vedere la mostra.
Se interessati, potete vedere le foto che ho scattato e i video che ho girato visitando rispettivamente la pagina Facebook e il canale Youtube del blog.
Mi sono presentato sotto il palazzo decorato da un enorme graffito tribale su sfondo rosso, intorno le 9h30 del mattino.
Ho messo piede all’interno della Tour Paris 13 alle 16h30.
Sette estenuanti ore di attesa hanno messo a dura prova la mia pazienza e svariate volte ho avuto la tentazione di abbandonare la fila e rientrare a casa.
La voglia di prendere parte a un evento effimero e di poter dire “io c’ero” è stata più forte.
La fila infinita ha rappresentato un’esperienza psicologica e umana che ha testato la pazienza di migliaia di parigini, allineati disciplinatamente, per aspettare il fatidico momento dell’accesso al palazzo.

La mostra, coloratissima e fantasiosa, era semplicemente stupenda.
Artisti come C215, Katre, El Seed, Rapto, Pantonio, Lek & Sowat, Guy Denning, HOPNN, Marko 93, Stew e tanti altri sono stati capaci di convertire un palazzo semi-abbandonato in un gigantesco museo effimero che ha accolto la più grande esposizione di street art del mondo.
Gli artisti hanno dato sfogo a tutta la loro creatività e ogni appartamento della Tour 13 si è trasformato in un pianeta del loro universo onirico e allucinato: un vero e proprio festival dell’arte urbana impreziosito da tecniche artistiche finemente utilizzate (collage 3D, spray, pixacao, light painting), stanze segrete, passaggi inattesi e una riproduzione in stile puntinista dell’affresco della cappella Sistina.
Nonostante varie petizioni e richieste al municipio, la mostra sarà distrutta tra poco tempo insieme al palazzo che l’ha ospitata.
Le creazioni artistiche della Tour Paris 13 sono ancora visibili sul sito dedicato all’esposizione che dal 1 novembre (data di chiusura della mostra) è simbolicamente disponibile nella versione in bianco e nero.
Se non è stato possibile salvare l’esposizione reale dalla sua fine imminente è, invece, realizzabile il progetto di conservare l’esposizione vitrtuale.
Per salvare virtualemente i graffiti della Tour Paris 13, i visitatori del sito dovranno cliccare, prima dell’11 novembre, uno dei 500.000 pixel della mostra online.
Il pixel cliccato si colorerà come per magia e quando la percentuale di salvataggio avrà raggiunto il 100%, l’opera avrà la certezza di continuare a esistere almeno sul web.

Gocce d’arte parigina

Gocce d'arte parigina

Gocce d’arte parigina

Parigi offre mille sorprese agli occhi dei curiosi che amano attraversare le sue vie in cerca di magia e arte urbana.
Passeggiando lungo il quai d’Austerlitz o a bordo della linea 6 della metropolitana parigina, potrete osservare un edificio trasformato in un enorme secchio di vernice.
E’ impossibile passare da quelle parti senza notare il luminoso colpo d’occhio.
Alcuni passanti adorano la trovata artistica, altri la detestano.
In ogni caso nessuno rimane indifferente alla creazione dell’artista Idem.
Il creatore parigino ha realizzato l’opera in due notti, a colpi di polverizzatore, trasformando un edificio di 133 appartamenti, in un gigantesco contenitore di pittura.
L’edificio, abbandonato da tempo e destinato alla distruzione, ha trovato una seconda giovinezza grazie alla fantasia di Idem.
La municipalità del XIII arrondissement di Parigi ha espresso il desiderio di utilizzare il palazzo (prima della sua demolizione in autunno) per l’espressione artistica urbana.
Prossimamente la decorazione rosso fuoco che rappresenta un secchio gocciolante sarà sostituita con una nuova creazione artistica.

Il codice della strada di Clet

Il codice della strada di Clet

Il codice della strada di Clet

Clet Abraham è un’artista eclettico che alterna scultura e pittura con grande maestria.
Completati gli studi alle Belle Arti di Rennes, Clet abbandona la Francia nel 1990 per lavorare come restauratore di mobili antichi a Roma.
Dal 2005 l’artista ha stabilito il suo atelier a Firenze e ha raggiunto una discreta notorietà che lo ha portato a esibire le sue opere in varie gallerie d’arte.
Clet è conosciuto soprattutto per le sue opere di street art, creazioni d’arte urbana che decorano magicamente la segnaletica stradale.
Se abitate a Parigi, vi sarà sicuramente capitato di vedere i cartelli di divieto trasformati in simpatiche vignette che rappresentano un omino nero intento nel compiere svariate azioni.
L’originale artista sottolinea che le sue opere non sono atti di vandalismo e che non rovinano la leggibilità dei cartelli.
Utilizzando la derisione e l’umorismo come armi di battaglia, Clet vuole invitare il pubblico a dare una lettura diversa del paesaggio urbano.
La cartellonistica stradale della capitale francese rappresenta la fonte primaria d’ispirazione per questo creatore visionario che riesce a dare una seconda vita ai segnali di obbligo, divieto o pericolo.
In sella alla sua bicicletta, Clet percorre le strade di Parigi personalizzando con il suo tocco artistico scialbi cartelli che regolano il traffico parigino.
Partendo dal principio che la segnaletica stradale è diventata asfissiante nelle grandi città, Clet vuole rivalutarne la sua presenza urbana con la sua fantasia senza limiti.

Gli orsi della pace a Parigi

Gli orsi della pace a Parigi

In occasione dei venticinque anni del patto d’amicizia Parigi-Berlino, un colorato branco di orsi si è stabilito nel parco dello Champs de Mars, a due passi dalla Tour Eiffel.
Si chiamano United Buddy Bears e resteranno a Parigi per più di un mese, dal 12 ottobre al 18 novembre, per simboleggiare l’amicizia tra i popoli.
I centoquaranta orsi della mostra rappresentano altrettanti paesi riconosciuti dalle nazioni unite.
Ogni orso è stato realizzato da un artista diverso e ciascuno possiede le sue peculiarità e un proprio stile.
Disposte una accanto all’altra, mano nella mano, le originali sculture incarnano lo spirito di fratellanza, tolleranza e coesistenza pacifica.
Questi simpatici orsacchiotti, forieri di un importante messaggio di pace, sono stati esposti per la prima volta nel 2002 a Berlino, ai piedi della porta di Brandeburgo.
In seguito gli United Buddy Bears hanno viaggiato attraverso i cinque continenti facendo tappa in venticinque città del mondo tra le quali Hong-Kong, Istanbul, Tokyo, Seoul, Sydney, Vienna, Il Cairo, Gerusalemme, Varsavia, Buenos Aires, Montevideo, Kuala Lumpur, New Delhi e San Pietroburgo.

United Buddy Bears
Dal 12 ottobre al 18 novembre 2012
Champ de Mars
75007 Paris

Fantasie metropolitane

Un simpatico scatto di Janol Apin

La metropolitana parigina rappresenta un universo sotterraneo, una dimensione parallela in cui le esistenze di migliaia di parigini s’incrociano e si sfiorano distrattamente.
Il caotico movimento umano che prende vita quotidianamente sotto le strade della capitale francese è anche l’oggetto delle fantasie dei parigini che trascorrono molto tempo tra i vagoni della RATP.
Tra le tante rappresentazioni artistiche della rete metropolitana parigina, vi segnalo le realizzazioni originali dei fotografi Janol Apin e Jam Abelanet.
Apin ha scelto i corridoi e le banchine della metro come contesto per le sue creazioni dotate di una forte carica umoristica.
Giocando con i nomi delle stazioni, l’artista ha immortalato alcuni amici, in 120 stazioni della metro, immaginando situazioni che mescolano ironia e poesia.
Il fotografo francese ha utilizzato il bianco e nero per enfatizzare le metafore racchiuse nei suoi scatti.
Nel 2005 Apin ha pubblicato il libro Métropolisson che riassume i suoi geniali scatti ambientati nella metro parigina e suscita il sorriso divertito del pubblico.
Trovate alcuni scatti di Apin a questo indirizzo.
Se conoscete la maggior parte delle stazioni della metro, vale la pena dare un’occhiata.

Un altro fotografo che ha trovato ispirazione nei meandri sotterranei di Parigi è Jam Abelanet che ha realizzato un progetto audace e originale: immortalare donne nude nella metro.
Abelanet ha voluto creare un omaggio alle donne e ai mezzi di trasporto realizzando il libro Nues dans le metro che raccoglie i suoi scatti più significativi.
Il fotografo ha scelto di mettere in scena bellissime donne nude nel contesto sotterraneo della metro, associato dalla maggior parte dei parigini al lavoro, alla noia e alla monotonia.
Luoghi privi d’interesse attraversati svogliatamente da milioni di persone sono stati trasformati in raffinati scrigni di bellezza, custodi di delicate ragazze dalle forme sensuali.
Si tratta del primo libro di fotografie erotiche realizzato interamente nei sotterranei della metro parigina: il contrasto tra il contesto sporco e la bellezza del corpo femminile risulta sexy e scioccante al tempo stesso.
Se siete curiosi e maliziosi, troverete alcuni scatti di Abelanet qui