Sfumature culturali al lavoro

Charlie Chaplin al lavoro in “tempi moderni”

Se avete lavorato in una compagnia francese condividendo il vostro spazio professionale con simpatici colleghi mangia-baguette avrete sicuramente notato alcune sostanziali sfumature culturali.
Naturalmente il contenuto di questo post è legato alla mia esperienza personale e ogni italiano che si è trovato a lavorare a Parigi può non identificarsi con quanto scritto.
Una delle cose che mi ha maggiormente scioccato nel contesto lavorativo delle società francesi in cui ho lavorato è la distanza che gli impiegati mettono immediatamente tra loro.
In Francia la gente va in ufficio per lavorare e non per farsi degli amici o per conoscere nuova gente.
Il francese medio se ne frega altamente se avete una famiglia, dei figli o se non sapete cosa fare il sabato sera, quello che gli interessa è che facciate il vostro lavoro.
Da questo atteggiamento pragmatico nasce una profonda distanza tra gli individui che compongono l’azienda: ognuno si chiude nel proprio guscio evitando di discutere di argomenti personali o di condividere momenti emozionali con gli altri.
Mi sono recentemente sposato e quando ho annunciato alla mia decina di colleghi che erano tutti ufficialmente invitati alla festa mi hanno guardato sbalorditi con gli occhi spalancati.
In seguito, una collega mi ha spiegato che in Francia non si usa.

Un altro argomento da non toccare assolutamente nell’ambito lavorativo francese, oltre a politica e religione naturalmente, è lo stipendio.
Il salario degli impiegati francesi rappresenta un taboo insormontabile, un segreto da conservare gelosamente, una domanda da non porre mai a un collega se si vogliono evitare scene imbarazzanti.
Personalmente non capisco tutta questa riservatezza su un dato che dovrebbe essere trasparente e pubblico.
Che dire poi dei problemi legati all’eccessiva frammentazione della gerarchia interna?
Spesso le aziende comprendono un eccessivo numero di capi e capetti che fanno a gara per far pesare la propria posizione di forza sui subordinati.
Piccoli impiegatucci che si permettono di fare la voce grossa con i colleghi solamente perchè il loro titolo è più lungo o più pomposo.
Naturalmente queste problematiche legate alla gerarchia aziendale non sono legate alla cultura francese ma, ahimè, fanno parte dell’ambiente lavorativo in generale e dell’intricato e difficile universo delle relazioni umane.

La Taverna medievale: un tuffo nel Medioevo

La Taverna medievale: un tuffo nel Medioevo

Un luogo anacronistico e affascinante dove potrete incontrare cavalieri in armatura e gentili damigelle.
Per accedere a quest’insolito pub dovrete presentarvi con i costumi adeguati all’atmosfera, se non li avete tra i vostri abiti carnascialeschi potrete sempre affittarli all’entrata del locale.
L’atmosfera medievale è ricreata alla perfezione e i piatti proposti si ispirano alla gastronomia del Medioevo.
Questo atipico ristorante e pub, ospitato dalle cave di Saint Sabin, vi permetterà di vivere per una sera nella pelle di un cavaliere o di una principessa.
Dopo aver gustato le specialità culinarie dai sapori ancestrali potrete scatenarvi in folli danze sulle note di musiche ancestrali.

La Taverne medievale
50, rue Saint-Sabin
75011 Paris
Metro: Bréguet-Sabin

L’Artishow : un cabaret diverso

L’Artishow: un cabaret insolito

L’Artishow è un cabaret trasformista, situato nell’XI arrondissement di Parigi, che saprà soddisfare gli appassionati del genere e i semplici curiosi venuti per cercare un pó di svago.
Questo cabaret propone uno spettacolo dove i numeri si susseguono con ritmo indiavolato: imitazioni di Chantal Goya, Mireille Mathieu, Charles Aznavour, Brigitte Bardot, duo insoliti, adattamenti di spettacoli asiatici e tanto altro ancora.
L’Artishow propone un’interessante alternativa ai grandi cabaret, impersonali e stracolmi di turisti, offrendo uno spettacolo unico e originale.

Questo cabaret, poco conosciuto, ha il merito di ridare lustro a questo stile di spettacolo rispolverando personaggi e costumi facenti parte dell’immaginario collettivo.
La parte finale dello spettacolo cambia continuamente e ruota attorno a temi attuali e mondani.
Il locale propone varie formule cena-spettacolo che sapranno accontentare i vostri gusti e alla fine dello spettacolo gli artisti, ancora truccati e con addosso i vestiti di scena, scendono tra il pubblico per raccogliere le impressioni dei presenti.
Lontano dai percorsi battuti dai turisti, l’Artishow offre uno spettacolo insolito e particolare: uomini travestiti da donne sfoderano tutto il loro umorismo e sarcasmo per regalarvi una serata di sano divertimento.

Cabaret Artishow
3 Cité Souzy
75011 Paris
Metro : Rue des Boulets (Linea 9)

Capodanno cinese 2010: buon anno della tigre a tutti!

2010: L’anno della tigre

La comunità cinese di Parigi, presente essenzialmente nel XIII arrondissement, festeggia il suo capodanno.
Il momento più atteso dei festeggiamenti è la tradizionale sfilata, ricca di colori, dragoni, musica e costumi tipici.
Il capodanno cinese, detto anche festa della primavera, è un rito molto conosciuto e amato dai parigini e celebrato con una sfilata caratterizzata dalla celebre danza del dragone, ritmata da tamburi e gongs.
Si celebra il primo giorno di primavera del calendario lunare e si situa, in base agli anni, tra il 20 gennaio e il 18 febbraio; si festeggia, dunque, il primo giorno di una nuova luna.
In quel periodo strade e piazze della ville lumière vengono invase da lanterne rosse ed elementi carichi d’una forte simbolicità.
La sfilata, principale manifestazione del capodanno cinese, attraversa il cuore della Chinatown parigina, il XIII arrondissement: avenue d’Ivry, place d’Italie e l’avenue de Choisy.
E’ una festa da non perdere che permette di conoscere meglio la vasta comunità asiatica e cinese di Parigi: canti, danze, corsi di cucina, arte, cultura, tradizioni, sfilate, fuochi d’artificio e dragoni danzanti.
Ogni anno é associato a un animale diverso tra quelli che resero visita a Buddha prima della sua scomparsa.
L’anno é associato anche a uno dei cinque elementi (l’acqua, il legno, il fuoco, il metallo e la terra).
Per i cinesi rappresenta la festa più importante del calendario.
La leggenda vuole che una notte di capodanno, l’imperatore Jade convocò tutti gli animali ma soltanto dodici si presentarono e, per ringraziarli, Buddha istaurò un anno simbolico in onore di ciascuno.
Allo stesso tempo, decretò che ogni nascituro ereditasse le caratteristiche dell’animale del proprio anno.

Frutta, mandarini e arance, simboli di ricchezza, sono presenti in tutte le tavole durante la vigilia.
Le facciate delle case e dei negozi vengono decorati e le famiglie si ritrovano per grandi pranzi/cene all’insegna dei piatti tipici cinesi, momenti trascorsi insieme agli amici praticando attività e giochi tradizionali; potremmo paragonare questa festa al Natale o al Capodanno occidentale per avere un’idea dell’importanza che essa ha per i cinesi.
La vigilia é consacrata alla preparazione della festa che ha inizio intorno alle 18h: i piatti tipici, il vino, la birra e le arance vengono disposti sulla tavola e a mezzanotte si mangiano i ravioli, poi il banchetto prosegue fino a tarda notte.
Il pomeriggio del capodanno é dedicato alla visita di amici, allo scambio di regali e dolci per i più piccoli.
Il giorno successivo, viene detto il giorno del genero ed é consacrato ai suoceri che ricevono doni, vino, riso e arance.
Il periodo di festa continua fino al quindicesimo giorno del mese lunare, quando i cinesi espongono dappertutto lanterne multicolore.

Quest’anno si celebra l’anno della tigre che prende inizio il 14 Febbraio 2010.
Secondo lo zodiaco cinese il segno della tigre è energico, avventuriero, indipendente, inventivo, generoso, impulsivo e pieno di forza. Segni compatibili con la tigre sono il cavallo e il cane.
Tra le tigri celebri Agatha Christie, Tom Cruise, Leonardo DiCaprio, Jodie Foster, Marilyn Monroe, Demi Moore, Lionel Ritchie, Stevie Wonder e tanti altri
Buon anno della tigre a tutti!