Magiche vetrine

Le magiche vetrine delle Gallerie Lafayette

Le magiche vetrine delle Gallerie Lafayette

Da cinquant’anni a questa parte i grandi magazzini parigini competono tra loro per far sognare, piccoli e grandi, con le loro decoratissime vetrine.
I boulevards della città s’illuminano, i venditori di castagne pullulano, la grande ruota panoramica riprende a girare e le vetrine della città si animano di luci e fantasia.
I grandi magazzini del boulevard Haussmann, le Gallerie Lafayette e il Printemps, celebri in tutto il mondo, offrono uno spettacolo unico fatto di vetrine colorate e animate.
Ogni vetrina racconta un sogno in un universo incantato e stimola la curiosità e l’immaginazione di adulti e bambini.
Strani animali danzano al ritmo di dolci melodie che accompagnano balli fantastici: renne, civette, babbi natale, principesse, pupazzi di neve, gatti, giraffe e moltissimi altri personaggi fantastici si esibiscono quotidianamente per deliziare gli occhi dei parigini.
I grandi ritornano bambini, e i più piccoli tornano a casa sognando fantastiche avventure.

Quest’anno le Gallerie Lafayette hanno inaugurato le vetrine natalizie l’8 Novembre, in presenza della cantante americana Beth Ditto.
Il tema del 2017  sono i dolci di Natale e le golosità legate al periodo delle feste.
Il Printemps, invece, ha realizzato le sue undici vetrine attorno al tema dei regali di Natale, in compagnia dei due piccoli esploratori Jules e Violette.
La bellissima Nicole Kidman ha inaugurato questo spettacolo di luci, fantasia e colori lo scorso 7 novembre.
Le vetrine saranno visibili fino all’8 Gennaio 2018.

Anche gli animali vanno in paradiso

Le cimitière des chiens

Il più vecchio cimitero per animali del mondo si trova nella città di Asnières, a pochi minuti da Parigi.
Un luogo insolito e malinconico che è stato realizzato appositamente per dare una degna sepoltura agli amici più fedeli che un uomo possa avere.
Si tratta di un vero e proprio cimitero con tanto di lapidi, decorazioni funerarie, ceri e fiori.
Numerose sono le sculture marmoree che riproducono il cane o il gatto che un tempo teneva compagnia al padrone che adesso lo rimpiange.
La parte principale di questo luogo di riflessione e di ricordo è occupata dal cimitero dei cani ma esplorando attentamente si possono notare lapidi di pappagalli, conigli, pesci, scimmie, cavalli, boa, pavoni o altri animali esotici.
La passeggiata lungo i viali di questo cimitero, costruito nel 1899, riserva molte sorprese come la tomba di Rintintin (proprio lui!) che richiama numerosi visitatori americani o le tombe degli animali dei personaggi famosi.
Alcuni padroni sono pronti a spendere fino a cinquemila euro pur di offrire un’ultima dimora elegante ai loro amici fedeli e per pagare l’affitto della concessione.
Nel corso degli anni il cimitero è stato abbellito da monumenti significativi.
Nel 1900 la direzione fece erigere un monumento alla gloria di Barry, un cane appartenuto ai monaci del convento Grand Saint Bernard che salvò numerosi viaggiatori sperduti nella neve.
Un altro monumento imponente ricorda tutti quei cani-poliziotto deceduti mentre erano in servizio.
Una stele ricorda la memoria di un cane vagabondo che trovò morte proprio alle porte del cimitero: quel cane anonimo rappresentava il quarantamillesimo animale seppellito nella necropoli.

Le cimitière des chiens
4, pont de Clichy
92600 Asnières

Scherzetto o dolcetto?

mickey-halloween

Halloween a Eurodisney

Da qualche anno a questa parte, nel periodo che si avvicina alla fine del mese di Ottobre, Parigi indossa una veste spettrale e inquietante.
La ville lumière compie questa metamorfosi per festeggiare Halloween, un evento d’importazione che, anno dopo anno, va affermandosi nell’immaginario collettivo francese.
Sebbene non si vedano ancora piccoli parigini girare per le case chiedendo “scherzetto o dolcetto”, come avviene negli Stati Uniti, la festa è molto sentita.
E’ sufficiente dare un’occhiata alle vetrine dei negozi per rendersi conto che il tema della ricorrenza è ripreso un pò dappertutto con zucche e streghe volanti.

Halloween è anche l’occasione unica per scoprire i principali parchi di divertimento sotto una prospettiva nuova e insolita.
Per l’occasione vengono allestite affascinanti coreografie e decorazioni: zucche viventi passeggiano indisturbate tra le attrazioni, statue e personaggi spettrali animano i parchi rendendoli ancora più suggestivi, fantasmi di ogni sorta si nascondono tra le giostre.
Che aspettate allora? Cogliete al volo l’occasione e fate un salto a Eurodisney, il Parc Asterix o, per i più temerari, il Manoir de Paris.

Scintille sotto la cupola

L’albero firmato Swaroski

Aspettando l’allestimento delle magiche vetrine dei grandi magazzini parigini, da oggi è possibile vedere l’albero di natale delle Gallerie Lafayette.
Per festeggiare i 100 anni della cupola dei celebri magazzini parigini, quest’anno la concezione e la decorazione dell’albero è stata affidata alla celebre gioielleria Swarovski.
Il risultato è uno scintillante abete, alto 21 metri e ornato con 120 decorazioni Swarovski, che non lascerà indifferenti i tanti turisti giunti da tutto il mondo per visitare le Galeries Lafayette.
L’albero, che sarà visibile fino all’8 gennaio 2013, è sorretto da un imponente piedistallo decorato con 5000 stelle in cristallo Swarovski.
Il capolavoro realizzato dal celebre gioielliere è sublimato da 120 fonti luminose che illuminano i cristalli creando un magico gioco di luce.

I ciclopi invadono Parigi

I ciclopi invadono Parigi

Le manifestazioni d’arte urbana abbelliscono Parigi in maniera sempre diversa e originale.
Tantissime forme di street art adornano la capitale francese colorandone le strade e le piazze e conferendo un tocco di freschezza: maschere di Gregos, mosaici, graffiti, trompe l’oeil, space invaders e tanto altro ancora.
Un nuovo multiforme e colorato popolo ha da poco invaso le strade della ville lumière: i ciclopi, un’originale creazione dell’artista francese Cyklop, il cui nome deriva dal gigante della mitologia greca sconfitto da Ulisse.
La specialità di Cyclop consiste nell’abbellire con la sua fantasia creativa i paletti che delimitano i marciapiedi parigini per impedire alle auto di posteggiare.

Questi paletti sono disseminati nei vari arrondissement della città e sono caratterizzati da un’estremità rotondeggiante che ha ispirato l’immaginazione di Cyklop.
L’artista parigino ha pensato di infondere una nuova vita a questi tristi paletti trasformandoli in allegri mostri dotati di un solo occhio.
Tantissimi occhi colorati osservano le passeggiate dei parigini lungo i boulevards e si mimetizzano nel tessuto urbano della capitale.
Se volete ammirare una delle più belle realizzazioni di Cyklop recatevi nel quartiere Faidherbe-Chaligny nell’XI arrondissement: i 93 paletti anti-parcheggio che costeggiano i marciapiedi della Cité de l’ameublement sono stati trasformati in un frizzante popolo di ciclopi.

Le serrature del diavolo

I portoni della cattedrale Notre Dame

Prima di entrare nella cattedrale di Notre Dame soffermatevi a guardare sulle ante dei portali laterali, le magnifiche serrature finemente decorateconsiderate dei veri e propri capolavori.
Queste serrature furono ordinate a un abile fabbro chiamato Biscornet che davanti all’importanza del lavoro, ebbe un momento di panico e si sentì incapace di realizzare l’opera.
La leggenda vuole che fece, allora, appello all’aiuto del diavolo.
Quando le serrature furono montate sui portoni vennero contemplate con grande timore.
In che modo Biscornet aveva potuto immaginarle e come aveva potuto lavorarle in quella maniera?
Poiché era il solo a poterle aprire, il giorno dell’installazione, andarono a cercarlo e lo trovarono svenuto accanto alla forgia.
Alla fine per aprire le porte fu necessario aspergerle di acqua santa.
Alcuni dicono che in quel momento il diavolo grugnì talmente forte che la cattedrale tremò.
Quello che è certo è che Biscornet, prostrato dalla paura e dai rimorsi, morì poco tempo dopo portando con sé il suo segreto.
Il segreto delle serrature di Notre Dame è andato perso e nessuno lo ha mai ritrovato.

I ponti di Parigi

Il ponte Alexandre III

Parigi è, più di ogni altra, la città dei ponti.
Se esistono numerose città costruite da una parte all’altra di un fiume, è raro che abbiano un così grande numero di ponti: ben 37 contando ponti, passerelle e viadotti, su una lunghezza di appena 13 km ovvero un ponte ogni 350 metri!
E se alcuni di questi risalgono all’antichità, la maggior parte sono una creazione del XIX secolo, l’età d’oro per i ponti parigini.
L’insieme dei ponti della ville lumière rappresenta una vera e propria enciclopedia artistica che illustra l’evoluzione delle tecniche, della metodologia e dei materiali nel corso dei secoli.

Tra i ponti parigini che attraversano la Senna, alcuni sono molto antichi e altri sono classificati come monumenti storici (Pont Bir-Hakeim, Pont Marie, Pont Neuf, Pont Royal, Pont Alexandre III, Pont Mirabeau).
La maggior parte dei ponti sono stradali e dunque destinati alla circolazione, si contano poi 4 passerelle riservate ai pedoni e 2 viadotti ferroviari gestiti dalla RATP.
I ponti più antichi sono il pont Neuf (1578-1607), il pont Marie (1614-1635) e il pont Royal (1685-1689).
Una tale densità di vere e proprie opere d’arte che attraversano un fiume, non esiste in nessun altra città.
Ponti di pietra e di metallo, antichi o recenti, che grazie alla loro presenza hanno permesso uno sviluppo omogeneo delle due sponde della città, unendole e saldandole solidamente fra loro.
Vie di passaggio e di raccordo, i ponti conservano la memoria di Parigi.
Durante il Medioevo, la città diventa il primo porto del regno e i ponti accompagnarono la sua estensione, assicurando il facile accesso ai nuovi assi.
Per molto tempo i ponti parigini furono dotati di pedaggi e ospitarono varie abitazioni.
Il ponte della Concorde, in costruzione durante il periodo della rivoluzione del 1789, fu realizzato con i mattoni provenienti dalla Bastiglia appena demolita.

Pont des Artspont de Grenelle, pont de la Tournelle, pont au Change ognuno attraversa la Senna con il suo stile.
Il ponte National è il più lungo con i suoi 240 metri, il più corto è il Petit-Pont di soli 32 metri, il più largo è il ponte de l’Alma (40 metri), il pont Sully è il solo a non essere costruito perpendicolarmente alle rive.
La funzione dei ponti parigini non é soltanto quella di mettere in comunicazione le due rive del fiume o di riempire un vuoto, essi rappresentano un gioiello artistico che impreziosisce il fascino di Parigi e che rende magica la Senna.
Attraversare un ponte parigino significa assaporare una passeggiata sospesa in un romantico balcone galleggiante capace di accarezzare l’immaginazione dei sognatori.
Si tratta di uno spazio fuori dalla frenesia cittadina che permette di osservare la città da una prospettiva diversa.
Il pont Neuf é sicuramente il ponte più popolare (oltre ad essere il più antico) della città.
Inaugurato nel 1607 da Henri IV, fu il solo a non avere edifici che ostacolassero la vista sul fiume e rappresentò a lungo il cuore della capitale, il luogo in cui si svolgeva gran parte della vita sociale e degli scambi commerciali di Parigi

Il passaggio Didelot

Il passaggio Didelot

Questo suggestivo passaggio della capitale francese si contraddistingue per la presenza di un gran numero di bandiere che sventolano dai balconi delle abitazioni.
La spiegazione è semplice: un produttore di bandiere ha il suo negozio in questa via e tiene a farlo sapere a tutti!

Passage Didelot
75017 Paris

La grande moschea di Parigi

La moschea di Parigi

L’istituto musulmano della grande moschea di Parigi occupa un’ampia superficie situata nel cuore del quartiere latino.
Si trova in un vero e proprio crocevia di scambi religiosi e culturali a pochi passi dal Jardin des Plantes.
La grande moschea di Parigi é la più grande moschea di tutta la Francia, inaugurata il 15 luglio 1926 dal presidente Doumergue, è stata costruita in seguita alla battaglia di Verdun per rendere omaggio ai cinquantamila musulmani caduti in battaglia.
Di stile ispanico-moresco e ispirata alla moschea di Fés, la grande moschea di Parigi è dotata di un minareto quadrangolare alto 33 metri.
L’intera opera di decorazione é stata affidata a un gruppo d’artigiani dell’Africa del Nord che ha impiegato materiali provenienti dal loro paese. 

La moschea è aperta al pubblico durante tutto l’anno, fatta eccezione per la sala dei sermoni degli Imam, della lettura del Corano, delle preghiere e delle meditazioni che sono riservate ai praticanti dell’Islam.
Al centro degli edifici religiosi si trova un patio ispirato all’Alhambra di Grenada, circondato da arcate finemente scolpite.
La sala di preghiera è degna di attenzione per gli splendidi tappeti.
Adiacente alla moschea si trovano un ristorante tipico che permette di assaporare i piatti tipici della tradizione magrebina (tajine e couscous), un salone di the (the alla menta, loukoum, pasticceria marocchina, narguilé), un hammam (non misto: aperto in alternanza agli uomini e alle donne), e negozi di prodotti tipici arabi.

2, bis place du puits de l’Ermite
75005 Paris
Metro: Place Monge o Jussieu

L’eccentrico palazzo Guimard

Castel Beranger

Prima di realizzare le tipiche decorazioni delle stazioni della metropolitana di Parigi, l’architetto Hector Guimard fece costruire, nel XVI arrondissement, un eccentrico palazzo in stile Art Nouveau.
Premiato nel 1901 al concorso delle facciate più belle della capitale, questo edificio costruito dal 1897 al 1898 rappresenta il capolavoro parigino di Guimard.
Battezzato Castel Béranger, il palazzo fu soprannominato all’epoca della sua costruzione Castel Dérangé con riferimento alla decorazione eccessiva ed esuberante e alle maschere diaboliche presenti sui balconi.

Sebbene numerose costruzioni di Guimard siano state distrutte nel corso del tempo, il palazzo di rue la Fontaine resta la testimonianza più emblematica del talento inimitabile dell’architetto.
La facciata trabocca di decorazioni eccentriche: rifiniture in pietra arenaria, ippocampi scolpiti sulle ringhiere e perfino la caricatura del volto dell’architetto campeggia tra le inferriate dei balconi.
Il palazzo è uno splendido omaggio all’Art Nouveau i cui maggiori rappresentanti furono gli architetti Guimard, Gaudi e  Lavirotte e i vetrai Gallé, Daum e Lalique.
L’Art Nouveau è stato creato nel 1900 dal desiderio di rompere col passato e distinguersi per la sinuosità delle forme e la fantasia delle decorazioni.

Castel Béranger
14, rue La Fontaine
75016 Paris