Gay Pride 2016: la marcia dell’orgoglio

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La Gay Pride di Parigi

La marcia dell’orgoglio si chiamava inizialmente chiamata Gay Pride, poi Lesbian & Gay Pride, LGBT Pride  e alla fine ha preso il nome di Pride o marcia dell’orgoglio.
Si tratta di una manifestazione che promuove la libertà e l’uguaglianza per tutti gli orientamenti sessuali e identità di genere (etero, lesbiche, gay, bi, trans).
La marcia è caratterizzata da una coloratissima ed eterogenea sfilata di partecipanti che mostrano senza alcun complesso il loro gusto sessuale.
Questa manifestazione si svolge nella maggior parte delle città del mondo, tutti gli anni, durante i mesi di maggio e giugno, per ricordare gli scontri di Stonewall che avvenero nella Christopher Street a New York .
Il 28 giugno 1969, un gruppo di lesbiche, gay e transessuali si ribellarono contro le forze dell’ordine che avevano fatto irruzione allo Stonewall Inn, un bar gay di New York, e una dura lotta, durata ben tre giorni, si scatenò tra la polizia e gli omosessuali.
Da quel giorno, gli scontri di Stonewall vengono considerati come il punto di partenza delle rivendicazioni egualitarie degli omosessuali.

Brenda Howard, conosciuta come la “madre dell’orgoglio”, alla testa del gay liberation front e della gay activists alliance, organizzò una prima commemorazione di quegli eventi a un mese dagli scontri.
Marce commemorative si svolsero anche a San Francisco e Los Angeles.
Col passare degli anni, le marce si sono propagate in tutti i Paesi e sebbene ognuna presenti le sue peculiarità, si ritrova sempre la stessa organizzazione.
In testa al corteo si trovano i personaggi ufficiali: uomini politici della regione, gli organizzatori della manifestazione e le associazioni.
Dietro questa prima rappresentanza del corteo si dispongono la maggior parte dei manifestanti riuniti attorno a colorati carri-camion dotati di potenti sistemi d’amplificazione che diffondono in prevalenza musica elettronica e house music.

La prossima gay pride di Parigi avrà luogo sabato 25 giugno 2016.

Per informazioni:
www.gaypride.fr

La Festa dei Pazzi (La Fête des Fous)

La Festa dei Pazzi (La Fete des Fous)

Ogni cosa nasconde un rovescio della medaglia!
E’ il caso di Notre Dame de Paris, la cui sacralità emana pietà, bontà, giustizia divina e trasporto dell’anima.
Sapevate che una volta all’anno (alcuni dicono a Natale, altri a Pasqua) si organizzava a Notre Dame la Festa dei Pazzi?
A questa festa partecipavano diaconi, preti, chierichetti e penitenti, uomini e donne, appena vestiti o completamente nudi che percorrevano la città praticando strani rituali: alcuni si bucavano le carni con i chiodi e segnavano il loro passaggio con il sangue, altri benedicevano gli spettatori con termini osceni ed eseguivano danze macabre, altri mangiavano minestra in un angolo dell’altare o bruciavano sterco di animali al posto dell’incenso.

Nel corso della serata la febbre saliva, si beveva, ci si insultava, e persino i preti, ubriachi, insultavano la folla scagliandogli contro pietre e rifiuti.
Ogni tanto questa strana processione faceva tappa in luoghi di prostituzione e finiva nell’orgia e nell’eccesso come a Sodoma e Gomorra.
Queste riunioni, per quanto possa sembrare incredibile, si protrassero fino al XVI secolo con la benedizione del re stesso.
La Festa dei Pazzi durava una giornata intera ma l’indomani tutto era dimenticato e la chiesa tornava alla normalità: la minima blasfemia o il più piccolo sacrilegio venivano puniti secondo le dure leggi della giustizia divina.
Si racconta la storia di un penitente che, non essendo ancora tornato al suo stato normale, disse una parola di troppo che pagò duramente: gli fu inchiodata la lingua sulla scrivania!

Bonjour Paris!

I parigini e le buone maniere

Un altro momento in cui la pseudo-mielosità del popolo parigino tocca il suo culmine è la pretesa del Bonjour.
Che c’ è di male a salutare la gente con un cordiale “Buongiorno”? direte Voi.
Il difetto morboso, rispondo io, sta nel pretenderlo questo sacrosanto saluto!!!
Mi spiego meglio. Il parigino medio pretende che quando gli indirizziate la parola iniziate la vostra frase salutando con un Bonjour/Bonsoir; solo allora potrete formulare la vostra domanda o richiesta.
Se sarete talmente scellerati da omettere la formula di saluto dalla vostra frase, il simpatico parigino non esiterà a farvi notare la vostra maleducata dimenticanza.
Se per esempio chiedete un’indicazione a un passante dimenticando l’indispensabile incipit di cortesia e di saluto, il gentile sconosciuto al posto di rispondere alla vostra domanda vi risponderà con un Bonjour in modo tale da sottolineare quanto siete stati maleducati a non salutarlo.

Caso paradigmatico di questa pretesa di buone maniere spinta all’eccesso è Madame Bonjour.
Si tratta di una boulangère/panettiera dove io e Valeria andavamo sistematicamente a comprare la nostra baguette quotidiana quando abitavamo nel quartiere Mouffetard.
L’arzilla signora sembrava progettata per schiaffare Bonjour/Bonsoir in faccia ai clienti, qualunque cosa essi chiedessero; il fatto che avesse una voce particolarmente acuta ha contribuito a immortalare la sua immagine nella mia memoria.
Se il cliente esordiva dicendo “Une baguette de tradition, s’il vous plait”, la vecchietta parigina, da dietro il bancone,  rispondeva “Bonjour” e il cliente doveva sistematicamente ripetere la sua richiesta per la gioia di chi stava in fila ad attendere e a godersi queste scenette quotidiane.