The Art of the Brick

The Art of the Brick

The Art of the Brick

La mostra The Art of the Brick si terrà a Porte de Versailles dal 14 maggio al 30 agosto 2015 e permetterà al pubblico parigino di scoprire un centinaio di fantastiche sculture immaginate dall’artista americano Nathan Sawaya e realizzate interamente con coloratissimi mattoncini Lego.
La creatività e l’estro di Sawaya hanno partorito opere originali capaci di lasciare i visitatori senza fiato: uno scheletro di un dinosauro T-Rex formato da 80 020 mattoncini, la riproduzione del rosone nord della cattedrale di Chartres e la rivisitazione di rinomate opere d’arte come il Pensatore di Rodin, la Venere di Milo e l’Urlo di Munch.
Ex-avvocato, Nathan Sawaya vive oggi della sua arte e la sua esposizione ha già attirato più di due milioni di visitatori in America del Nord, Australia, Asia ed Europa.
Allestita in una superficie di circa 1500m², la mostra The Art of the Brick ha richiesto l’impiego di oltre un milione di mattoncini che si sono trasformati in personaggi onirici e opere d’arte geniali.
Operando una rivoluzionaria simbiosi di Pop Art e surrealismo, Sawaya ha utilizzato i mattoncini Lego per crearsi un posto d’eccezione nella scena artistica contemporanea.

The Art of the Brick
Paris Expo
Porte de Versailles
75015 Paris
Dal 14 maggio al 30 agosto 2015

Biglietti : 15,50 (ridotto) e 18,50€ (intero)

David Bowie is: il Duca Bianco si svela

David Bowie is: il Duca Bianco si svela

David Bowie: il Duca Bianco si svela

Nel 1969 un giovane britannico rivelava il suo talento al grande pubblico con il brano Space Oddity e il suo look androgino.
Oggi una magnifica esposizione celebra la carriera di David Bowie, un artista straordinario e fuori da tutti gli schemi, il mago della musica pop.
Dopo aver attirato 800 000 visitatori in tutto il mondo, l’esposizione David Bowie is arriva alla Philarmonie di Parigi.
La mostra, lanciata a Londra nel 2013, svela l’universo della star sessantottenne e immerge il visitatore in una scenografia sontuosa che mescola simbioticamente chitarre mitiche, costumi stravaganti, proiezioni video, manifesti e spezzoni di concerti.
Major Tom, Ziggy Stardust, Aladin Sake, Halloween Jack, The Thin White Duke e tutti gli altri personaggi eccentrici incarnati da Bowie nel corso della sua carriera prendono per mano il visitatore e lo accompagnano lungo un percorso scintillante e onirico.
Le molteplici identità del cantante dallo sguardo magnetico si svelano e si mostrano in tutta la loro grandiosità: il volto variegato e ammaliatore di un personaggio avanguardista che ha segnato gli anni ’70.
Un’epopea lunga 45 anni caratterizzata da 140 milioni di album venduti, un itinerario ricco e affascinante che ripercorre l’ascesa di un personaggio mitico.

Provenienti principalmente dall’archivio personale di Bowie, i documenti visivi e sonori inediti, foto, clip, costumi, disegni, elementi scenici e strumenti musicali testimoniano il percorso straordinario di un mito del glam rock.
Corollario dell’esposizione è lo spettacolo-concerto Wiebo, immaginato dal coreografo Philippe Decouflé, che ha rivisitato magicamente le mille facce del camaleonte Bowie.
Decouflé rende omaggio a Bowie con un concerto-performance unico capace di mescolare rock, musicisti, ballerini e artisti circensi.
Inaugurata il 14 gennaio scorso, la Philarmonie di Parigi è nata dal sogno del direttore d’orchestra Pierre Boulez che desiderava regalare alla città di Parigi una sala di concerti all’altezza delle altre grandi città mondiali: la Berliner Philarmoniker, la Suntory Hall di Tokyo o la Walt Disney Hall di Los Angeles.
Da questo sogno é stata concepita, nel cuore del parco della Villette, una sala dotata delle ultime innovazioni acustiche per accogliere l’orchestra di Parigi e ospitare le più grandi orchestre del mondo intero.
Un luogo unico e armonico destinato alla democratizzazione della musica classica.
Il progetto architettonico, firmato da Jean Nouvel, gioca con il concetto di armonia per creare uno scrigno di musica e sonorità.

Il Kamasutra in mostra a Parigi

Il Kamasutra in mostra a Parigi

Il Kamasutra in mostra a Parigi

Tra le esposizioni del mese di Ottobre, va sicuramente segnalata la mostra dedicata al Kâma-Sûtra ospitata dalla Pinacothèque di Parigi dal 2 ottobre all’11 gennaio 2015.
L’obiettivo degli organizzatori dell’esposizione è quello di proporre un’altra visione di uno dei testi principali dell’induismo medievale, spesso interpretato erroneamente dal mondo occidentale come un libro pornografico.
Più di 500 opere antiche, sculture, pitture, miniature e oggetti della vita quotidiana, che coprono il periodo che va dall’era pre-moderna al Medioevo, illustrano i precetti del Kâma-Sûtra.
Scritto nel IV secolo da un membro della classe erudita, il Kâma-Sûtra è stato redatto in sanscrito, lingua sacra indiana, al fine di guidare gli uomini verso la virtù (dharma), il benessere materiale (artha) e l’amore (kâma).

L’erotismo occupa la parte principale del libro in virtù della filosofia induista che invita a “creare il mondo, lo riprodurre e favorire la creazione” attraverso l’amore e il desiderio sessuale.
Il libro è composto di sette sezioni divise in trentasei capitoli: parte generale, l’unione erotica, i rapporti con le fanciulle, le donne sposate, le spose d’altri, la prostituzione e le dottrine segrete.
La sezione dedicata al sesso, all’unione erotica e alle posizioni dell’amore è quella maggiormente conosciuta in Occidente e testimonia la libertà sessuale in India e l’estetica erotica tipica della vita culturale indiana.
L’esposizione parigina è intitolata Spiritualità e Erotismo per sottolineare lo stretto legame tra induismo ed erotismo nella cultura indiana dove l’arte di fare bene l’amore coincide con l’elevazione dello spirito.

Kâma-Sûtra
Dal 2 Ottobre 2014 all’ 11 Gennaio 2015
Pinacothèque de Paris
28 Place de la Madeleine
75008 Paris

Monumenta 2014: l’Etrange Cité

Monumenta 2014

Monumenta 2014

Organizzata dal ministero della cultura dal 2007 nel maestoso contesto del Grand Palais, la mostra Monumenta offre ogni anno a un artista di fama internazionale la possibilità di rivisitare questa enorme superficie di circa 13.500 metri quadrati surmontata da una splendida cupola vetrata.
Dopo il tedesco Anselm Kiefer, l’americano Richard Serra, il francese Christian Boltanski e il britannico Anish Kapoor e il francese Daniel Buren, quest’anno tocca ai coniugi russi Ilya et Emilia Kabokov lasciare la propria personale impronta sotto la navata del Grand Palais.
Per questa sesta edizione, i due artisti propongono al pubblico parigino di perdersi nel dedalico labirinto di una città utopica: l’étrange cité.
L’installazione artistica monumentale dei Kabokov invita a riflettere sulla condizione umana e a risvegliare le emozioni e i sensi per percorrere un percorso onirico.
Per visitare questa città immaginaria, appuntamento al Grand Palais a partire da domani.

Monumenta
Dal 10 maggio al 22 giugno
Grand Palais
3 Avenue du Général Eisenhower
75008 Paris

Paris 1900: la ville spectacle

Paris 1900: la ville spectacle

Paris 1900: la ville spectacle

Questa mostra, ospitata dal Petit Palais, fa rivivere il periodo glorioso in cui la capitale francese accolse l’esposizione universale che inaugurò il XX° secolo.
E’ la prima volta che un museo parigino dedica una mostra di tale importanza alla Belle Epoque.
Un epoca grandiosa in cui Gallé, Guimard, Lalique, Majorelle et Mucha creavano meraviglie, Cézanne, Renoir e Monet disegnavano capolavori, Rodin scolpiva sculture sublimi, la moda trionfava e il Moulin Rouge e le Chat Noir erano all’apice del successo.
Grazie allo straordinario sviluppo dei trasporti e alla prosperità economica derivante dal progresso tecnologico, le grandi nazioni competono nella rappresentazione della loro potenza e modernità in occasione delle esposizioni universali.
L’esposizione del 1900, che celebra l’arrivo del nuovo secolo, si tiene a Parigi, capitale della civiltà e della modernità.

Oltre all’evocazione dell’esposizione del 1900, la mostra esplora le nuove manifestazioni della cultura del divertimento e dello svago che invadono le vie di una frizzante Parigi. 
Uno spazio particolare è dedicato allo spettacolo e a tutto ciò che ha contribuito a forgiare l’immagine di una Parigi lussuosa e spensierata: l’avvento del cinema, la moda, i grandi magazzini, i saloni e le mostre.
L’esposizione presenta oggetti artistici, costumi, manifesti, fotografie antiche, mobili, gioielli, sculture celebri e numerose altre opere realizzate da grandi artisti di quella gloriosa epoca come Toulouse-Lautrec, Degas, Rodin et Mucha que Gervex, Guimard, Méliès, Picasso e i grandi stilisti e decoratori alla moda.

Paris 1900, la ville spectacle
Petit Palais
Fino al 17 agosto 2014
Da martedi a domenica dalle 10h alle 18h
Ingresso : 11€ / 8€
www.petitpalais.paris.fr

Expo: i supereroi Marvel

Expo Marvel

Expo Marvel

Dopo la mitica esposizione Pixar, il museo dell’arte ludica propone una grande mostra dedicata ai supereroi Marvel.
Dal 22 marzo al 31 agosto 2014, Hulk, Iron Man, Thor, Captain America, I fantastici 4, l’Uomo Ragno e tanti altri vi danno appuntamento al museo per mostrarvi disegni inediti e stampe rare che hanno fatto la loro storia.
I personaggi Marvel rivivono grazie a questa mostra che presenta oltre trecento tavole originali che hanno contribuito alla nascita del mito Marvel.
Maggiori informazioni su artludique.com

Dal 22 marzo al 31 agosto 2014
Musée Art Ludique
34 quai d’Austerlitz
75013 Paris

Kurt Cobain: The last shooting

Kurt Cobain: The last shooting

Kurt Cobain: The last shooting

La galleria parigina Addict, espone per la prima volta, nella sua integralità, le fotografie dell’ultimo shooting fotografico di Kurt Cobain, il cantante dei Nirvana scomparso all’età di 27 anni.
Gli scatti, opera del fotografo Youri Lenquette, risalgono al 1994 e ritraggono un Kobain enigmatico e misterioso che gioca con una pistola calibro 22.
Angelo biondo dalla carriera breve e folgorante, personaggio etereo e fragile, Kobain occupa un posto unico nel mondo della musica rock e vanta ancora oggi milioni di fans in tutto il mondo.
Lenquette, all’epoca reporter per il mensile Best, era riuscito a costruire un intenso legame intriso di fiducia ed empatia con questa rock star disadattata e alienata per via della droga e del successo.

Il giovane fotografo ha avuto il privilegio di fotografare Kobain per l’ultima volta in questa famosa sessione fotografica in cui spuntava ripetutamente una pistola calibro 22.
Questa creazione scenografica voluta dallo stesso cantante dei Nirvana è stata interpretata, a posteriori, come un palese annuncio del suo suicidio che avrebbe avuto luogo poche settimane dopo. Una simbologia autodistruttiva in cui il cantante annunciava la sua imminente caduta.
Venti anni sono passati dal suicidio di Kurt Cobain avvenuto il 10 aprile 1994 e questo ultimo shooting fotografico ha mantenuto la sua carica misteriosa e dolorosa.
Esposta per la prima volta nella sua integralità, la mostra The last shooting affascina e disturba, al tempo stesso, l’occhio dell’osservatore.
Si tratta di scatti strani che ritraggono un momento ludico e scherzoso…purtroppo finito male.
E’ l’ultima apparizione di un angelo biondo e maledetto prima che del suo ultimo viaggio verso il cielo.

Youri Lenquette
Kurt Cobain – The Last Shooting
Dal 25 marzo al 21 giugno 2014
ADDICT Galerie – Galerie Laetitia Hecht
14/16 rue de Thorigny 75003 Paris
www.addictgalerie.com

I love Martine

I love Martine

I love Martine

Per festeggiare il sessantesimo anniversario della nascita di Martine, il Musée en Herbe ospita un’esposizione che rende omaggio alla celebre bambina protagonista di migliaia di libri illustrati.
L’infanzia di tutti i francesi è stata accompagnata dalle avventure di questa dolce ragazzina nata dal pennello di Marcel Marlier e dalla fantasia di Gilbert Delahaye.
La mostra I love Martine ci conduce all’interno di un gigantesco libro costellato da immagini e ricordi imbevuti di nostalgia.
Dal 1954, ovvero da più di mezzo secolo, Martine, i suoi fratelli Jean e Alain, Patapouf e Moustache fanno sognare adulti e bambini attraverso libri illustrati con cura e storie semplici ma foriere di importanti significati.
L’esposizione svela i segreti della realizzazione degli album, presenta le stampe più famose e ripercorre i sessant’anni di storia di Martine, un personaggio-simbolo che ha saputo adattarsi all’evoluzione della società.

I Love Martine
Dal 15 gennaio al 2 marzo 2014
Musée en herbe
21 rue Hérold
75001 Paris

Il museo dell’arte ludica ospita l’expo Pixar!

L’expo Pixar

L’expo Pixar

Le musée de l’art ludique, il primo museo al mondo interamente dedicato all’arte del divertimento, ha aperto le porte lo scorso 16 novembre 2013.
L’apertura del museo è stata inaugurata dalla mostra Pixar, 25 anni di animazione: un’esposizione dedicata alla celebre casa cinematografica che sarà visibile fino al 2 marzo 2014.
Inaugurata nel 2006 al Museum of Moder Art (MOMA) di New York, l’esposizione Pixar si è arricchita attraverso le opere orginali provenienti dai film usciti nel corso degli anni.
La mostra propone più di 500 opere, disegni originali, prototipi, modellini, bozzetti, poster e sculture che hanno contribuito alla realizzazione di capolavori come Toy Story, Artscape, UP, Nemo, Ratatouille e Wall-e.
Abolendo le frontiere tra fumetti, manga, film, cartoni animati e videogiochi, il museo dell’arte ludica mira a valorizzare le opere di creatori fantasiosi che hanno saputo accarezzare le ali della nostra immaginazione.
I disegni e le sculture realizzati dalle grandi case cinematografiche, i bozzetti e gli schizzi dei supereroi, le scenografie dei film e i personaggi dei fumetti dispongono finalmente di un loro spazio dedicato, un vero e prorpio tempio dell’arte creativa nel cuore di Parigi.

PIXAR, 25 ANS D’ANIMATION
Dal 16 novembre 2013 al 2 marzo 2014
Musée del’art ludique
Cité de la mode et du design
34, quai d’Asterlitz
75013 Paris
http://artludique.com

Tour Paris 13: il regno della street art

Tour Paris 13: il regno della street art

Tour Paris 13: il regno della street art

La mostra temporanea Tour Paris 13 è stato uno degli eventi parigini che ha riscosso il maggior successo nel 2013.
Più di 25.000 persone hanno affrontato file interminabili per accedere a questo tempio effimero dedicato alla street art, situato nel XIII arrondissement, di fronte alla Senna e al ministero delle Finanze.
L’esposizione, organizzata dalla galleria Itinerrance all’interno di un palazzo destinato alla demolizione, ha visto la partecipazione di 80 artisti provenienti da tutto il mondo che hanno esposto le loro creazioni in uno spazio di 4500 m² distribuito su 10 piani e 36 appartamenti.
L’elemento che ha reso questa mostra unica e che ha determinato un incredibile afflusso di visitatori è stato il carattere effimero della mostra.
La consapevolezza dell’imminente distruzione del palazzo e dei suoi graffiti ha motivato migliaia di parigini desiderosi di partecipare a un evento insolito e originale.
La Tour Paris 13, vittima del suo successo, è stata presa d’assalto da tantissimi curiosi e appassionati d’arte che ogni mattina, schierati in simmetrica fila indiana, hanno pazientato per ore interminabili davanti all’edificio rosso fuoco della rue Fulton.
Nel rispetto delle misure di sicurezza vigenti, l’accesso al palazzo era limitato a 49 persone contemporaneamente.
Questa restrizione unita alla grande affluenza di pubblico e alla gratuità dell’evento ha determinato file mostruose: i visitatori hanno dovuto attendere mediamente dalle 5 alle 7 ore di fila!

Ho visitato la Tour Paris 13 il 31 ottobre scorso, ovvero l’ultimo giorno disponibile per vedere la mostra.
Se interessati, potete vedere le foto che ho scattato e i video che ho girato visitando rispettivamente la pagina Facebook e il canale Youtube del blog.
Mi sono presentato sotto il palazzo decorato da un enorme graffito tribale su sfondo rosso, intorno le 9h30 del mattino.
Ho messo piede all’interno della Tour Paris 13 alle 16h30.
Sette estenuanti ore di attesa hanno messo a dura prova la mia pazienza e svariate volte ho avuto la tentazione di abbandonare la fila e rientrare a casa.
La voglia di prendere parte a un evento effimero e di poter dire “io c’ero” è stata più forte.
La fila infinita ha rappresentato un’esperienza psicologica e umana che ha testato la pazienza di migliaia di parigini, allineati disciplinatamente, per aspettare il fatidico momento dell’accesso al palazzo.

La mostra, coloratissima e fantasiosa, era semplicemente stupenda.
Artisti come C215, Katre, El Seed, Rapto, Pantonio, Lek & Sowat, Guy Denning, HOPNN, Marko 93, Stew e tanti altri sono stati capaci di convertire un palazzo semi-abbandonato in un gigantesco museo effimero che ha accolto la più grande esposizione di street art del mondo.
Gli artisti hanno dato sfogo a tutta la loro creatività e ogni appartamento della Tour 13 si è trasformato in un pianeta del loro universo onirico e allucinato: un vero e proprio festival dell’arte urbana impreziosito da tecniche artistiche finemente utilizzate (collage 3D, spray, pixacao, light painting), stanze segrete, passaggi inattesi e una riproduzione in stile puntinista dell’affresco della cappella Sistina.
Nonostante varie petizioni e richieste al municipio, la mostra sarà distrutta tra poco tempo insieme al palazzo che l’ha ospitata.
Le creazioni artistiche della Tour Paris 13 sono ancora visibili sul sito dedicato all’esposizione che dal 1 novembre (data di chiusura della mostra) è simbolicamente disponibile nella versione in bianco e nero.
Se non è stato possibile salvare l’esposizione reale dalla sua fine imminente è, invece, realizzabile il progetto di conservare l’esposizione vitrtuale.
Per salvare virtualemente i graffiti della Tour Paris 13, i visitatori del sito dovranno cliccare, prima dell’11 novembre, uno dei 500.000 pixel della mostra online.
Il pixel cliccato si colorerà come per magia e quando la percentuale di salvataggio avrà raggiunto il 100%, l’opera avrà la certezza di continuare a esistere almeno sul web.