I parchi e i giardini di Parigi

I parchi e i giardini di Parigi

Parigi conta più di quattrocento parchi e giardini: un immenso patrimonio ecologico, estetico e storico. Numerosi ed affascinanti sono gli spazi verdi della capitale, ognuno con la sua particolarità, la sua configurazione, la sua magia. Non perdete tempo e prenotate rapidamente la vostra vacanza utilizzando una delle tante soluzioni disponibili online, come ad esempio Venere, per scoprire il fascino dei parchi parigini.

Di sicuro richiamo anzitutto il Jardin du Luxembourg, sulla rive gauche, creato nel 1617 : esso rimane oggi un polmone verde e un’oasi di pace nel bel mezzo di un quartiere, quello del Luxembourg appunto, molto frenetico.
Chalgrin vi fece piantare, durante il Primo Impero, ben 2000 ippocastani e oggi il giardino all’inglese desta la meraviglia dei turisti e attira i parigini in cerca di tranquillità.

Spostandosi verso i quartieri a nord, il Bois de Boulogne non può essere trascurato in un tour che comprenda i grandi parchi parigini.
Voluto dall’Imperatore Napoleone III e costruito sul modello dei giardini inglesi, esso comprende persino cascate e due laghi (Lac inférieur e Grand Lac) adatti per il canottaggio.
Girandolo in bicletta o in macchina potrete ammirare il Parc de Bagatelle, disegnato da Forestier su ispirazione dei dipinti di Monet, con il roseto che accoglie ben 1000 varietà di rose; il Teatro dei Fiori che può accogliere 300 spettatori; il Jardin d’Acclimatation, spazio oggi dedicato ai bambini con circo all’aperto e campi sportivi.

Restando nell’area nord ci si imbatte nel parco più grande della capitale : la Villette. 55 ettari di terreno danno vita al progetto dell’architetto Bernard Tschumi elaborato nell’ultimo ventennio del ‘900. Elemento di primaria importanza nella scenografia del parco è l’acqua : esso è attraversato dal canal de l’Ourcq e dal canal St.Denis. Al suo interno, nei vari giardini tematici, ci si imbatte in molti giochi d’acqua. Lungo il percorso l’architetto Tschumi si è divertito a disseminare piccoli padiglioni dipinti di rosso che servono da punti di ristoro.
Il bosco di Vincennes é un parco situato nell’est di Parigi.
Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, il suo nome non deriva dalla città di Vincennes che confina col limite nord del bosco.
E’, in realtà, questa località che ha tratto il suo nome dal parco parigino. Con una superficie di 995 ettari, il bosco di Vincennes rappresenta il più grande spazio verde parigino.
Il Jardin des Plantes, sito nel V arrondissemement di Parigi, é stato aperto al pubblico nel 1640. Fa parte del Museo nazionale di storia naturale.
La sua creazione venne decisa sotto Luigi XIII nel 1626.
Vi si possono ammirare alcuni alberi molto antichi: una Robinia piantata nel 1636, il Ginko Biloba di almeno 150 anni e il Sophora del Giappone, inviato a Bernard de Jussieu sottoforma di semi con l’etichetta “albero cinese sconosciuto” da un gesuita naturalista che abitava in Cina.

Il giardino Saint Gilles Grand Veneur

Il roseto di Saint Gilles Grand Veneur

Questo giardinetto segreto, nascosto nel cuore del III arrondissement, si contraddistingue per la presenza di una grande varietà di rose.
Al termine di un percorso fatto di stradine e viuzze, un meraviglioso roseto si offre in tutto il suo splendore agli occhi dei visitatori del giardino.
Comodamente seduti su una panchina, al sole o all’ombra di un’imponente quercia, è possibile contemplare la bellezza di questo luogo incantato dove fragranze e colori si mescolano magicamente.
Da questa prospettiva privilegiata potrete apprezzare le facciate dei palazzi che circondano il giardino.
Tra le decorazioni che adornano la facciata dell’hotel del Grand Veneur si possono scorgere un rastrello, una falce e un annaffiatoio che richiamano l’atmosfera del giardino.

Jardin Saint Gilles Grand Veneur
75003 Paris

Il muro vegetale del Pershing Hall

Il muro vegetale del Pershing Hall

Da qualche anno a questa parte una nuova forma di decorazione urbana ha invaso la capitale francese: il muro vegetale.
La sua rappresentazione più conosciuta e riuscita si trova nella facciata del Museo Quai Branly, il famoso museo specializzato nelle civiltà d’Africa, Oceania, Asia e le Americhe voluto da Jacques Chirac e ideato dall’architetto Jean Nouvel.
La principale particolarità strutturale consiste in un imponente muro vegetale che lascia senza fiato i passanti e che decora magicamente la monumentale facciata del museo.
Un vero e proprio giardino con tanto di piante, fiori e insetti è stato realizzato da Patrick Blanc, l’ideatore di questo originale concetto.
Blanc è un affermato botanista del CNRS, specializzato in piante e fiori tropicali, che dopo lunghi studi del mondo vegetale ha scoperto l’esistenza di varie specie di piante che crescono senza bisogno di terra ne di suolo: le radici di queste specie sono capaci di fissarsi su superfici difficili come pietre, tronchi o muri.

Numerose sono le originali creazioni legate al nome di Patrick Blanc: a Parigi, oltre alla facciata del Museo Branly, troviamo stupendi muri vegetali presso la Fondazione Cartier, il negozio Marithée François Girbaud (rue du Cherche-Midi) e, ancora, l’hotel e  ristorante Pershing Hall.
Il Pershing Hall è stato uno dei primi edifici a dotarsi di questo gradevole e rilassante tocco di verde.
Fu nel 2001 che un magnifico giardino verticale, alto più di 30 metri, venne eretto per dare una sensazione di freschezza e libertà al luogo.
Il muro vegetale dell’hotel è composto da più di 300 specie di alberi, arbusti e piante provenienti dalle Filippine, dall’Himalaya e dalla foresta amazzonica.
L’originale crezione vegetale di Patrick Blanc conferisce al posto un’atmosfera onirica e riposante, ideale per una pausa rilassante nel cuore del pomeriggio.
Il Pershing Hall, che propone un ricco brunch domenicale, presenta una cucina d’ispirazione francese con originali influenze asiatiche.
Gli amanti delle bollicine, inoltre, apprezzeranno le degustazioni di champagne che permettono di conoscere anche varietà molto rare.

Pershing Hall
49 rue Pierre Charron
75008 Paris

Gli Champs Elysées si vestono di verde

Gli Champs Elysées si vestono di verde

Gli Champs Elysées si vestono di verde questo week-end per celebrare la giornata mondiale della Biodiversità che avrà luogo sabato 22 maggio.
L’avenue più famosa del mondo, dal Rond Point fino all’Arco di Trionfo, sarà trasformata in un enorme spazio naturale durante due giorni e una notte, dal 22 al 24 maggio.
Si tratta di un’occasione unica per scoprire la varietà della flora francese: la grandiosa creazione vegetale sarà formata da ottomila frammenti rappresentanti 150 varietà provenienti direttamente dal mondo arboricolo e agricolo francese.

Chiusi al traffico durante l’evento, gli Champs Elysées diventeranno un’oasi naturale rigogliosa e i turisti ignari di questo happening ecologico, trovandosi nel bel mezzo di una giungla urbana, penseranno di essere sbarcati su un altro pianeta.
Tantissime le specie rappresentate dall’acacia alla canna da zucchero passando per la lavanda, la colza, la liquirizia, la magnolia e tantissime altre ancora.
La celebre avenue parigina, spesso contesto di eventi mondani, rappresenterà una passeggiata ludica e pedagogica che farà riflettere sulla relazione tra uomo e natura.
L’evento è stato organizzato dall’associazione Nature Capitale in partenariato con la municipalità di Parigi e l’associazione dei giovani agricoltori francesi.
La realizzazione di questo evento insolito e dal forte valore simbolico è stata affidata a due grandi artisti: Laurence Médioni, artista plastico e paesaggista, e Gad Weil, abile creatore di eventi destinati al grande pubblico.
Come spiega lo stesso Weil, questo immenso giardino fatto di poesia, natura e arte non ha lo scopo di giudicare, criticare o accusare ma semplicemente di “interrogare il rapporto tra l’uomo e la natura” e di “dare una rappresentazione concreta alle domande relative alla biodiversità, all’ecologia e allo sviluppo sostenibile”.

Il visitatore potrà interagire durante questo percorso vegetale e urbano attraverso incontri con specialisti e professionisti dell’ambito ecologico, degustazioni e percorsi guidati.
Questa gargantuesca creazione vegetale ha richiesto uno sforzo logistico impressionante: nell’arco di una notte i frammenti componenti l’opera vegetale saranno posizionati sugli Champs Elysées e più di 500 persone dai camionisti ai giardinieri, parteciperanno ai lavori
Nella parte bassa dell’avenue, all’altezza del Grand Palais, trenta gigantografie rappresentanti il microscopico mondo degli insetti saranno esposte al fine di sensibilizzare il pubblico.
Questo week end, dunque, se vi trovate a passare lungo gli Champs Elysées, dimenticate il traffico, l’inquinamento, lo shopping frenetico, il caos cittadino, lo smog e respirate!

La grande moschea di Parigi

La moschea di Parigi

L’istituto musulmano della grande moschea di Parigi occupa un’ampia superficie situata nel cuore del quartiere latino.
Si trova in un vero e proprio crocevia di scambi religiosi e culturali a pochi passi dal Jardin des Plantes.
La grande moschea di Parigi é la più grande moschea di tutta la Francia, inaugurata il 15 luglio 1926 dal presidente Doumergue, è stata costruita in seguita alla battaglia di Verdun per rendere omaggio ai cinquantamila musulmani caduti in battaglia.
Di stile ispanico-moresco e ispirata alla moschea di Fés, la grande moschea di Parigi è dotata di un minareto quadrangolare alto 33 metri.
L’intera opera di decorazione é stata affidata a un gruppo d’artigiani dell’Africa del Nord che ha impiegato materiali provenienti dal loro paese. 

La moschea è aperta al pubblico durante tutto l’anno, fatta eccezione per la sala dei sermoni degli Imam, della lettura del Corano, delle preghiere e delle meditazioni che sono riservate ai praticanti dell’Islam.
Al centro degli edifici religiosi si trova un patio ispirato all’Alhambra di Grenada, circondato da arcate finemente scolpite.
La sala di preghiera è degna di attenzione per gli splendidi tappeti.
Adiacente alla moschea si trovano un ristorante tipico che permette di assaporare i piatti tipici della tradizione magrebina (tajine e couscous), un salone di the (the alla menta, loukoum, pasticceria marocchina, narguilé), un hammam (non misto: aperto in alternanza agli uomini e alle donne), e negozi di prodotti tipici arabi.

2, bis place du puits de l’Ermite
75005 Paris
Metro: Place Monge o Jussieu

Arcimboldo in giardino

Arcimboldo in giardino

Questo giardino aperto al pubblico dal 1938 è opera dell’architetto Charles Moreux che ha creato una settantina di giardini parigini.
Moreux ha cercato di ripercorrere in questo spazio la storia dei giardini attraverso tre percorsi tematici e cronologici.
Il rinascimento e i giardini italiani vengono rappresentati in un prato dove un obelisco è circondato da composizioni floreali.
Incastonate nei muri composizioni di pietre e conchiglie, realizzate dallo scultore Maurice Garnier, fanno riferimento al pittore italiano Arcimboldo.
Una serie di piccoli boschetti situati nella parte centrale richiamano il periodo del classicismo.
La modernità, infine, è rappresentata da uno spazio dedicato all’attività fisica e ai giochi.

Square René le Gall
43, rue Corvisart
75013 Paris
Metro: Corvisart o Gobelin

Il riposante giardino dell’Unesco

Il giardino della pace dell’Unesco

Moltissime nazioni hanno visitato la sede dell’Unesco, situata nel VII arrondissement di Parigi, e ciascuna ha lasciato la sua personalissima impronta.
Tra le opere offerte dai vari paesi è possibile ammirare una croce armena, installazioni eoliche provenienti dalla Grecia, realizzazioni murali di Picasso, lo spazio Miró e tanto altro ancora.
Il pezzo resta indiscutibilmente il giardino giapponese realizzato dall’architetto paesaggista Noguchi che nel concepirlo ha dato un tocco personale alla sua creazione.
Per gustare pienamente questo giardino bisogna attraversarlo nella sua totalità e scoprire le differenti sfaccettature e colori che cambiano seguendo il percorso del visitatore.

Potrete ammirare, su 1700 metri quadrati, una fontana centrale avente la forma di un ideogramma che significa “cuore puro”, una passerella fiorita ispirata al teatro giapponese kabuki, una lanterna che custodisce il fuoco protettore e purificatore, un ruscello e altri luoghi incantati.
L’armonia regna in questo spazio che é stato studiato con cura dal suo realizzatore per conferire una sensazione di pace.
Lo scultore e disegnatore nippo-americano, Isamu Noguchi, si é recato personalmente nell’isola giapponese di Shikoku per scegliere i materiali che avrebbe utilizzato per la composizione del giardino.
In seguito, 88 tonnellate di pietre sono state trasportate a Parigi dove tre giardinieri giapponesi le hanno disposte minuziosamente nello spazio antistante il palazzo dell’UNESCO.
Per terminare il jardin de la paix dell’UNESCO sono, infine, stati piantati alberi di bambou, camelie, aceri e ciliegi.

Sulla pietra piú alta della fontana, scelta per la bellezza della sua forma, è incisa la parola pace nei caratteri giapponesi: la parola è incisa al contrario in maniera tale che anche il suo riflesso sull’acqua sia leggibile.
L’angelo di Nagazaki, una scultura scampata all’esplosione della bomba atomica, veglia su questo luogo fatato.
Se lo stress parigino vi attanaglia e avete bisogno di un luogo tranquillo in cui ritrovare pace e tranquillitá, il giardino dell’Unesco vi aspetta!

7, Place du Fontenoy
75007 Paris
Metro : Cambronne o Ségur

Il museo Zadkine

Il museo Zadkine

Uno stretto passaggio situato tra alti palazzi conduce all’ingresso del discreto museo Zadkine, in fondo a uno spazio per metà cortile e per metà giardino.
Qui visse Ossip Zadkine dal 1928 fino alla morte nel 1967.
Zadkine nasce in Russia nel 1890 e arriva a Parigi all’età di 19 anni.
Espone per la prima volta nel 1920 e raggiunge rapidamente il successo.
L’artista presenta 47 sculture all’esposizione internazionale del 1937 e, lo stesso anno, si reca a New York per esibire le sue opere alla galleria Brummer.
Sfuggendo alla minaccia nazista, Zadkine ritorna a New York durante la guerra e dedica buona parte del suo tempo all’insegnamento.

Ma aldilà del lavoro di Zadkine, questa passeggiata nel giardino della rue d’Assas permette d’evocare gli innumerevoli cortili nei quali gli artisti di Montparnasse vivevano e lavoravano.
La modesta casa dove viveva lo scultore è stata trasformata in piccolo museo.
Di legno, di pietra o di bronzo, le sculture di questo artista, sapienti concatenamenti di forme, si contemplano con grande emozione: il gesso del monumento dedicato a Van Gogh è un capolavoro di sensibilità.
Nel giardino una panchina accoglie volentieri i passanti per contemplare statue di varie misure.
In perfetta sintonia con gli alberi e la vegetazione del posto, esse rappresentano un omaggio reso alla natura da un artista fuori dal comune.

100 bis, rue d’Assas
75006 Paris
Metro: Notre Dame des Champs

Un’illustre oasi di pace

Il giardino della Scuola Normale di Parigi

Il prestigio della Scuola Normale di Parigi ha da tempo superato le frontiere della Francia.
La Scuola ha sfornato, nel corso degli anni, uomini illustri e letterati di grande calibro che hanno reso illustre il nome della Francia in tutto il mondo.
Oltre che essere un luogo di cultura e un tempio del sapere, la Scuola Normale dispone di un giardino, aperto al pubblico, che rappresenta una vera e propria oasi di pace.
Se riuscirete a non farvi intimidire dalla reputazione della Scuola e avrete il coraggio di spingere la porta di questo luogo, vi troverete in un giardino incantato dove un simpatico getto d’acqua zampilla da una graziosa fontana.

45, rue d’Ulm
75004 Paris