Il sacro concetto di laicità

Le suggestioni di Google per François Hollande

Il concetto di laicità in Francia è qualcosa di sacro.
Questa affermazione ossimorica riassume perfettamente lo spirito dei francesi che sventolano orgogliosi la bandiera della laicità ma che, in realtà, danno un grande peso alla religione.
I francesi puntano il dito contro noi italiani e stigmatizzano, ridendo sotto i baffi, l’ingerenza della chiesa sullo Stato e sulla cultura italiana.
I cugini mangia-baguette inorridiscono  nell’apprendere che sui muri della maggior parte delle scuole pubbliche italiane campeggia un crocifisso e gridano in coro slogan laici che inneggiano alla libertà di culto e al rispetto di tutte le religioni.
La nostra costituzione (come quella francese) dice che l’Italia è uno stato laico ma la presenza del Vaticano nel territorio italiano ha conferito un maggiore peso alla compagine cattolica nel Belpaese e ha contribuito a forgiare un popolo condizionato dal pensiero cristiano.
La Francia rivendica fieramente la sua laicità e il rispetto incondizionato di tutti i culti religiosi.
In occasione del paradossale caso del presepe sugli Champs Elysées dello scorso Natale, avevo già sottolineato come l’eccessiva ricerca del rispetto di tutte  le religioni raggiunga momenti parossistici che rasentano l’assurdità.
Se i francesi dichiarano di essere un Paese laico in cui religione e politica sono due sfere nettamente separate e distinte, i fatti dimostrano il contrario.

La prova dell’importanza della religione nella società francese è stata palesata recentemente.
Numerose associazioni francesi hanno attaccato la società Google perché il suo motore di ricerca associa automaticamente il termine “ebreo” al nome di varie personalità politiche tra le quali François Hollande.
Se provate a scrivere il nome del presidente della repubblica francese su Google.fr, il motore vi consiglierà di associare al nome di Hollande al termine “juif”.
Lo stesso esperimento funziona anche scrivendo il nome di altre personalità politiche come Nicolas Sarkozy, Jean-Marc Ayrault e Bill Clinton, Google associa il nome di queste personalità al termine ebreo.
I responsabili di Google hanno spiegato di non potere intervenire sull’algoritmo del software e che le suggestioni proposte dal motore sono basate sulla frequenza di ricerca degli internauti.
In pratica se la maggior parte dei francesi cerca di sapere se Hollande è ebreo, Google memorizza il dato e lo propone sistematicamente agli utenti.
Quello che emerge sintomaticamente da questo caso è che i francesi, che cercano informazioni sulle personalità politiche del proprio Paese, vogliono innanzitutto avere informazioni riguardo al loro orientamento religioso.
Ma la Francia non era un Paese laico? E i francesi non se ne fregavano del culto religioso dei propri uomini politici?
Evidentemente non è così e il peso della religione si fa sentire anche in Francia.
In un Paese veramente laico i cittadini dovrebbero disinteressarsi del culto religioso dei politici.
La religione non dovrebbe essere un criterio talmente importante da condizionare lo sguardo e il giudizio che rivolgiamo al nostro prossimo.

Aumentare gli accessi a un blog o a un sito: leggenda o realtà?

Aumentare le visite al blog

Da quando ho messo in linea il sito www.italianiaparigi.com e questo blog, mi sono sempre chiesto se esistesse un mezzo per aumentare gli accessi e le visite giornaliere ai post e agli articoli che pubblico.
Aumentare le visite al blog non è qualcosa che mi piacerebbe fare per sentirmi più gratificato sapendo che molta gente si è connessa alle mie pagine; ciò che mi gratificherebbe veramente è sapere che i contenuti del blog hanno raggiunto un numero crescente di persone e che i miei articoli hanno aiutato queste persone a districarsi nel labirinto parigino e nei suoi infiniti dedali.

Questo blog non ha alcuno scopo di lucro, l’unico obiettivo che mi sono posto è quello di fornire informazioni utili a chi, come me, ha lasciato l’Italia per vivere in questa città affascinante ma che nasconde un volto crudele e cinico, e a chi vuole soltanto trascorrervi una vacanza di relax e svago.
Inizialmente mi sono reso conto che pochi erano gli aficionados che consultavano gli aggiornamenti del blog e che leggevano e commentavano gli articoli.
Mi sono posto, dunque, l’obiettivo di cercare di aumentare la quantità di accessi al blog studiando i differenti metodi possibili e le strategie da seguire per raggiungere tale fine.
Ho iniziato a spulciare la Rete in cerca della risposta miracolosa che avrebbe raddoppiato le visite al mio blog ma le risposte che ho trovato sul web sono abbastanza confuse e spesso fanno riferimento a falsi miti e leggende che non influenzano minimamente il ranking del sito.

Il metatag keywords, per esempio, rappresenta uno degli aspetti da curare con molta attenzione perché è grazie alle parole che immetteremo in questo campo che gli spiders dei motori di ricerca verranno a trovarci; tuttavia non bisogna eccessivamente sovraccaricare questo tag con troppe parole o con termini non legati ai contenuti delle pagine perché otterremo l’effetto contrario. Molti motori, inoltre, non considerano il tag keyword.
Bastano, dunque, poche parole legate al reale contenuto dell’articolo.
Indicizzare le proprie pagine è un’operazione fondamentale per ottenere un buon page ranking ovvero il posizionamento nei motori di ricerca e in particolar modo Google.
Creare un ottimo blog e importante ma se il nostro link non spunta tra i primi risultati delle ricerche, il nostro progetto sarà fine a se stesso.
Il termine page rank si riferisce all’algoritmo di analisi con cui un motore di ricerca seleziona i link da presentare come risultati di una ricerca.
Tra i criteri che il page rank tiene in conto ci sono anche il numero di link in entrata verso le proprie pagine e in uscita verso altri siti; per questo motivo molti webmaster si lanciano spesso in vere e proprie campagne di scambio link per cercare di accaparrarsi un numero maggiore di collegamenti verso il proprio sito e aumentare il proprio posizionamento.

Dopo aver esaminato tutti questi sistemi, trucchi, stratagemmi, falsi miti e leggende legate a un maggiore traffico verso le nostre pagine, sono arrivato alla conclusione che l’unico sistema efficace per aumentare le visite al vostro blog o al vostro sito è quello di amarlo e di scrivere con passione e non tanto per riempire delle pagine.
Puntate alla qualità dei contenuti più che alla quantità.
Non vi sarà utile pubblicare un’enorme quantità di post poco interessanti o scritti male.
Certamente, come ho già detto sopra, alcune operazioni come l’indicizzazione delle pagine e il completamento di alcuni tag fondamentali per l’identificazione e la reperibilità delle pagine giocano un ruolo essenziale. A tal fine esistono alcune linee guida conosciute sotto l’acronimo di SEO (Search Engine Optimization) che vi permetteranno di referenziare facilmente e in modo pulito il vostro blog.
A parte le operazioni consigliate per il SEO (esistono numerosi siti specializzati) e l’iscrizione ai principali aggregatori, non esistono altri sistemi miracolosi per potenziare il vostro blog.
L’unica vera fonte di energia e linfa vitale per la vostra creatura multimediale è l’originalità: scrivete di argomenti insoliti, argomenti che conoscete bene e che potete dettagliare adeguatamente, curate l’ortografia e cercate di evitare gli errori, seguite l’attualità, scegliete titoli intriganti per i vostri post.
In breve, innamoratevi del vostro blog e gli accessi pioveranno abbondanti se saprete pazientare.