Un taxi londinese…a Parigi

Minicab of sound

Minicab of sound

A partire dal 13 giugno, solamente per 4 week-end, avrete la possibilità di scoprire Parigi a bordo di un tipico taxi inglese grazie all’iniziativa proposta da Minicabofsound.
In compagnia dei vostri amici, potrete spostarvi da un pub all’altro della capitale usando un colorato taxi che vi seguirà nel corso di tutta la vostra folle serata.
I taxi londinesi sono stati trasformati per l’occasione in vere e proprie discoteche mobili: colori esplosivi, effetti luminosi e la musica dei migliori DJ della discoteca Ministry of Sound a fare da colonna sonora ai vostri tragitti.
Per usufruire di questa opportunità unica e indimenticabile, connettetevi al sito di Minicabofsound e prenotate gratuitamente la vostra serata.
Parteciperete, inoltre, a un sorteggio: il vincitore si aggiudicherà un week-end a Londra e una serata eccezionale al Ministry of Sound.

Facebook al Louvre

The Profile Picture Exhibition

Adorate il Louvre ma siete stanchi di contemplare sempre le stesse opera?
Siete appassionati d’arte ma ne avete abbastanza di contemplare la Gioconda e la Vergine delle Rocce?
Il progetto intitolato The Profile Picture Exhibition desterà sicuramente la vostra attenzione.
L’ambizioso progetto mira a portare tra le mura del celebre museo parigino una mostra costituita esclusivamente da foto di profili Facebook.
L’insolita mostra sarà ospitata dal Louvre, dalla National Gallery di Londra e dal Metropolitan museum di New York.
Le tre prestigiose istituzioni museografiche hanno dato il loro consenso a condizione che il progetto raggiunga un milione di likes su Facebook (attualmente sono soltanto 7 mila).
Il progetto è alla sua fase iniziale ma l’entusiasmo degli organizzatori è alle stelle.
Se per qualcuno l’idea di far entrare Facebook e il mondo dei social network nei templi sacri dell’arte rappresenta un sacrilegio, per altri rappresenta un concetto originale che potrebbe contribuire a avvcinare due universi antitetici.
Ben Beale e Rory Forrest, i due creatori che si nascondono dietro il progetto, hanno affermato che “ogni foto testimonia un frammento delle persone che siamo. E’ tempo di reclamare il nostro posto nella storia dell’arte”.
In occasione dei primi mille likes, i due ragazzi inglesi hanno organizzato una mostra fotografica in un pub di Londra, una sorta di esposizione in miniatura del progetto finale.
Se desiderate che la vostra foto compaia accanto al sorriso di Mona Lisa, partecipate anche voi al progetto The Profile Picture Exhibition visitando la pagina ufficiale.

Gaffe presidenziale

La gaffe di Hollande

François Hollande si è presentato ai francesi come un uomo normale e le varie gaffe che il nuovo presidente della Repubblica ha commesso in questi primi mesi del suo mandato confermano ampiamente la sua normalità.
Dopo aver manifestato platealmente il suo imbarazzo al primo incontro europeo con Angela Merkel, Hollande ha dato un’ulteriore prova della sua goffaggine in occasione delle recenti paraolimpiadi di Londra.
Il presidente ha felicitato l’atleta ipo-vedente Assia El Hannounni, vincitrice della medaglia d’oro, spiegandole che poco prima le aveva fatto un saluto dagli spalti.
Un saluto che naturalmente l’atleta non ha visto a causa del suo handicap visivo.
La campionessa olimpica che ha trionfato nei 200 metri ha preso con molta ironia la gaffe di Hollande affermando che dal punto in cui si trovava non avrebbe visto in ogni caso il gesto del presidente e che è ormai abituata a questo tipo di gaffes.

L’invasione degli Space Invaders

L’invasione degli Space Invaders

Una delle forme artistiche urbane più diffuse e originali della capitale francese sono gli space invaders: piccole opere d’arte, realizzate con la tecnica del mosaico dall’artista francese Invader, che rappresentano i personaggi di Space Invaders e di altri videogiochi degli anni 1970-80.
L’affissione di questi piccoli personaggi, effettuata in maniera illegale, rappresenta l’invasione.
Dal 1998, Invader cosparge di stupendi mosaici variecittà del mondo quali Londra, Los Angeles, Tokyo, New York e soprattutto Parigi dove è stato maggiormente prolifico.
L’anonimo artista lavora in incognito e non vuole svelare la sua identità al pubblico.
I videogiochi degli anni ’80 si caratterizzavano per una grafica ancora elementare in cui i pixel erano facilmente distinguibili: ciò ha facilitato la realizzazione dei personaggi sottoforma di mosaico (1 pixel = 1 tessera di mosaico).
Il materiale di cui sono fatte le tessere di mosaico resiste bene alle intemperie del tempo e si conserva ottimamente garantendo lunga vita alle piccole opere d’arte.
Gli Space Invaders si trovano sui muri di tutta Parigi, in tutti gli arrondissement, nei luoghi più strani, e rappresentano la volontà dell’artista di contaminare lo spazio urbano con la trasposizione di un mondo virtuale (quello dei videogiochi) nella realtà.