La ruota panoramica torna a Place de la Concorde

La ruota panoramica di Place de la Concorde

Anche quest’anno, per la gioia dei parigini e dei turisti provenienti da tutte le parti del mondo, la grande ruota di Parigi sovrasterà con la sua imponente presenza la Place de la Concorde.
La spettacolare installazione permetterà dall’alto dei suoi 60 metri, di giorno o di notte, di godere di una vista spettacolare e suggestiva sulla ville lumière.
Situata a pochi passi dai giardini delle Tuileries e degli Champs Elysées, la ruota panoramica di Parigi vi offrirà la possibilità, dal 18 novembre 2015 al 1 marzo 2016, di scoprire la città più bella del mondo da una prospettiva vertiginosamente insolita.
La ruota s’inserisce maestosamente nella voie royale di Parigi, quell’asse che va dalla piramide del Louvre alla Grande Arche de la Défense passando per l’obelisco di Luxor, sito a Place de la Concorde, e l’Arco di Trionfo che termina grandiosamente gli Champs Elysées.
Se la visione diurna lascia un pò perplessi poiché la giostra panoramica appare come una grande ruota di bicicletta e sembra stonare con il contesto monumentale in cui si inserisce, l’atmosfera notturna  conferisce un fascino particolare alla ruota panoramica che si illumina integrando meravigliosamente i giochi di luce degli Champs Elysées.

La ruota gira lentamente compiendo cinque giri e vi permetterà di distinguere, da lontano, i principali monumenti della capitale francese.
Se non soffrite di vertigini, potrete godere una vista magnifica su Parigi: la Place de la Concorde, con il suo obelisco e le sue fontane, sarà ai vostri piedi; l’hotel Crillon e l’hotel della Marina vi guarderanno dal basso; un pò più lontano la chiesa della Madeleine emergerà dai tetti parigini con le sue sembianze da tempio greco; il Sacro Cuore vi saluterà dall’alto della sua collina nel quartiere di Montmartre; l’immensità del Louvre apparirà dietro i giardini delle Tuileries e dall’altro lato della Senna il Museo d’Orsay vi guaderà innalzarvi in cielo; la Tour Eiffel con la sua silhouette metallica e il Grand Palais con la sua struttura di vetro osserveranno la vostra ascesa tra le nuvole.
Il biglietto costa 10 euro (5 € per i bambini di meno di 10 anni) e la ruota è aperta tutti i giorni fino mezzanotte.

Dal 18 novembre 2015 fino al 1 marzo 2016

24 ore con Leonardo

Il genio visionario di Leonardo da Vinci

Il genio visionario di Leonardo da Vinci

Il Louvre inaugura un nuovo appuntamento chiamato “24 heures avec…” dedicato agli appassionati di storia dell’arte.
Il museo invita il suo pubblico a riscoprire, sotto una luce diversa, un personaggio emblematico dedicangogli, di volta in volta, un intero week-end di mostre, dibattiti e approfondimenti.
Il primo appuntamento di “24 h avec…” avrà luogo il 19 e 20 settembre e sarà dedicato al genio visonario di Leonardo Da Vinci: proiezioni, conferenze, concerti, spettacoli e altri eventi renderanno omaggio al grande Leonardo.
Una vera e propria maratona consacrata all’autore della Gioconda che si svolgerà nell’auditorium del Louvre e nelle sale del museo parigino.
Pittore, scultore , architetto, ingegnere, matematico, anatomista, geologo, inventore, organizzatore di feste, amante degli enigmi e degli indovinelli, Leonardo rappresenta l’estro e la genialità del Rinascimento.
Il mito di Leonardo è stato declinato in tutte le forme dai conservatori del Louvre che hanno dato largo spazio alle sue invenzioni illuminate: macchine volanti, creazioni musicali ed esperimenti di anatomia.

Per maggiori informazioni
Visitate il sito ufficiale di 24h avec…

Facebook al Louvre

The Profile Picture Exhibition

Adorate il Louvre ma siete stanchi di contemplare sempre le stesse opera?
Siete appassionati d’arte ma ne avete abbastanza di contemplare la Gioconda e la Vergine delle Rocce?
Il progetto intitolato The Profile Picture Exhibition desterà sicuramente la vostra attenzione.
L’ambizioso progetto mira a portare tra le mura del celebre museo parigino una mostra costituita esclusivamente da foto di profili Facebook.
L’insolita mostra sarà ospitata dal Louvre, dalla National Gallery di Londra e dal Metropolitan museum di New York.
Le tre prestigiose istituzioni museografiche hanno dato il loro consenso a condizione che il progetto raggiunga un milione di likes su Facebook (attualmente sono soltanto 7 mila).
Il progetto è alla sua fase iniziale ma l’entusiasmo degli organizzatori è alle stelle.
Se per qualcuno l’idea di far entrare Facebook e il mondo dei social network nei templi sacri dell’arte rappresenta un sacrilegio, per altri rappresenta un concetto originale che potrebbe contribuire a avvcinare due universi antitetici.
Ben Beale e Rory Forrest, i due creatori che si nascondono dietro il progetto, hanno affermato che “ogni foto testimonia un frammento delle persone che siamo. E’ tempo di reclamare il nostro posto nella storia dell’arte”.
In occasione dei primi mille likes, i due ragazzi inglesi hanno organizzato una mostra fotografica in un pub di Londra, una sorta di esposizione in miniatura del progetto finale.
Se desiderate che la vostra foto compaia accanto al sorriso di Mona Lisa, partecipate anche voi al progetto The Profile Picture Exhibition visitando la pagina ufficiale.

Il furto della Gioconda

La Gioconda

Era il 21 agosto 1911 quando il viso sorridente della Monna Lisa scomparve dalle sale del Louvre.
Approfittando di una giornata di chiusura del celebre museo parigino, un ladro si introdusse nella sala che accoglieva il capolavoro di Leonardo da Vinci e se ne impossessò.
La polizia si mise subito al lavoro per cercare il colpevole del furto dell’enigmatico quadro di Leonardo che ritrae una giovane donna, con le braccia incrociate, su uno sfondo montagnoso.
Tra i sospettati del furto vi furono anche personaggi famosi del calibro di Pablo Picasso e Guillaume Apollinaire che aveva precedentemente dichiarato di voler distruggere i capolavori di tutti i musei per far posto all’arte nuova.
Gli investigatori francesi brancolarono a lungo nel buio e arrivarono a ipotizzare che il delitto fosse stato commesso dall’Impero tedesco, nemico della Francia.
In realtà la soluzione dell’enigma del Louvre era molto più semplice e legata a ragioni sentimentali e patriottiche: Vincenzo Peruggia, un impiegato italiano del Louvre, aveva trafugato l’opera per restituirla all’Italia.

Il 20 agosto Peruggia aveva trascorso la notte al museo e il giorno seguente era uscito dal Louvre con la Gioconda sotto al cappotto.
Dopo averla tenuta per ventotto mesi sotto il letto del suo appartamento parigino, il ladro decise di portare il capolavoro a Luino, il suo paese natale.
Giunto in Italia, Peruggia contattò un antiquario fiorentino chiamato Alfredo Geri inviandogli il seguente messaggio “Il quadro è nelle mie mani, appartiene all’Italia perché Leonardo è italiano”.
Il messaggio era firmato simbolicamente da Leonardo e il misterioso mittente chiedeva cinquecento mila lire come riscatto.
L’antiquario fu molto incuriosito da quello strano messaggio e decise di incontrare Peruggia.
I due si incontrarono a Firenze, presso l’hotel Cerratani (che in seguito cambierà il nome in hotel Gioconda) e Alfredo Geri si fece accompagnare da Giovanni Poggi, direttore della galleria degli Uffizi.
I due esperti d’arte si resero immediatamente conto che non si trovavano davanti uno dei tanti falsi che giravano in quell’epoca e decisero di trattenere l’opera per verificarne l’autenticità.
Il dipinto fu riconosciuto come originale e Peruggia fu arrestato per furto.
La reclusione del ladro, considerato mentalmente minorato, durò soltanto sette mesi anche in virtù dello spirito patriottico che lo aveva spinto a compiere quel gesto.
La Gioconda fu restituita alla Francia e tornò a occupare il suo posto al museo del Louvre.

Prima di essere riconsegnata, l’opera di Leonardo fu esposta per un breve periodo agli Uffizi di Firenze, al Palazzo Farnese e alla Galleria Borghese di Roma.
Da quel momento il sorriso di Monna Lisa ha abbandonato solo poche volte il museo del Louvre: nel 1963 è stata spedita al Metropolitan Museum of Art di New York e nel 1974 è stata accolta in Russia e in Giappone.
Dal 2005 la Gioconda beneficia di una sala specialmente concepita per accoglierla, la sala degli Stati, che ospita anche anche tele di Tiziano, Raffaello, Veronese (Le nozze di Cana) e di altri artisti rinascimentali.
Protetto da una speciale teca in vetro che lo preserva da vibrazioni, fonti di calore, umidità, proiettili e qualunque altro oggetto contundente, il viso della Gioconda continua a risplendere sotto lo sguardo estasiato di milioni di turisti che ogni anno giungono da tutto il mondo per osservare il suo sorriso misterioso.
Il furto del quadro ha sicuramente contribuito ad amplificare il mito della Gioconda.

Il cuore del Louvre

Intérieur de cuisine

Se siete già stati a Parigi almeno una volta, avrete sicuramente visitato il museo del Louvre.
All’interno del famoso museo parigino vi sarete soffermati a contemplare la bellezza enigmatica della Gioconda, l’eleganza raffinata di Amore e Psiche e l’imponenza della Venere di Milo.
Se vi capiterà di visitare nuovamente il celebre museo, fermatevi ad ammirare il dipinto Interieur de cuisine del pittore Martin Drolling.
Non si tratta di un’opera d’arte come le altre: il quadro sarebbe stato realizzato utilizzando il cuore di Luigi XIII!

A partire dal XIII secolo i cuori e i corpi dei re francesi venivano conservati separatamente: i corpi venivano seppelliti presso la basilica di Saint Denis e i cuori venivano donati alla persona scelta dal re stesso (spesso venivano consegnati ai Gesuiti).
I cuori di Luigi XIII e Luigi XIV erano stati conservati in due magnifici reliquiari, realizzati da Sarrazin e Coustou, custoditi nella chiesa Saint Paul Saint Louis.
Durante la rivoluzione la chiesa fu depredata e i preziosi reliquiari furono rubati.
Secondo le poche informazioni disponibili, le preziose teche contenenti i cuori dei sovrani francesi finirono nelle mani di un architetto chiamato Petit-Badel che li consegnò ai due suoi amici pittori Alexandre Pau de Saint-Martin e Martin Drolling.
In quell’epoca i pittori utilizzavano i cuori dei defunti, macerati e mescolati con l’olio, per ottenere un magnifico pigmento rosso (simbolicamente chiamato color mummia) che conferiva una brillantezza particolare alle loro tele.
Martin Drolling, in particolare, aveva approfittato della rivoluzione per recuperare numerosi cuori della famiglia reale (tra gli altri quelli di Anna d’Austria e Maria Teresa di Spagna) che avrebbe utilizzato per realizzare i suoi dipinti.
Petit-Badel consegnò il cuore di Luigi XIV a Alexandre Pau de Saint-Martin che lo utilizzò per realizzare il dipinto Vue de Caen custodito al museo di Pontoise.
Drolling, che aveva ottenuto dall’amico architetto il cuore di Luigi XIII, si servì del cuore reale per impreziosire il suo quadro Intérieur de cuisine, esposto al museo del Louvre.

Fonte: Lutetia

Il museo inizia alla stazione Louvre-Rivoli

La stazione Louvre-Rivoli

Scendendo alla stazione Louvre Rivoli, sulla linea 1 della metropolitana di Parigi, vi sentirete già al museo del Louvre: i muri sono in pietra e accolgono varie nicchie che custodiscono oggetti e statue antiche.
L’illuminazione della stazione richiama quella del famoso museo parigino e le statue esposte sono perfette riproduzioni degli originali che si trovano all’interno del museo.
La stazione è stata decorata dall’architetto Robert Venter nel 1968 e, a testimonianza del fatto che l’arte piace, la sua frequentazione è aumentata del 30 %.
La decorazione di questa stazione è molto apprezzata da turisti e parigini.
Si potrebbe immaginare che, in futuro, la stazione Solferino  vicina al Museo d’Orsay, venga decorata con dipinti impressionisti o che la stazione Varenne prossima al museo Rodin esponga le riproduzioni delle opere del grande scultore.

Una piramide a Parigi

I monumenti di Parigi

I monumenti di Parigi

Parigi, insieme a Roma, è la città che conta il più grande numero di monumenti.
I vari re e presidenti della Repubblica che si sono succeduti hanno lasciato la propria personale impronta architettonica.
I monumenti più celebri della città risalgono a epoche differenti e si trovano spesso in centro e sulle rive della Senna.
I bordi della Senna, dal Ponte di Sully al Ponte di Bir-Hakeim, costituiscono uno dei più bei paesaggi fluviali urbani di Parigi.
Da est a ovest s’incontrano: la cattedrale di Notre-Dame, il Louvre, les Invalides, il ponte Alexandre-III, il Grand Palais, il museo Quai Branly, la Tour Eiffel e il Trocadéro.
Più a est, importanti edifici contemporanei sono stati costruiti: il ministero delle Finanze, la biblioteca nazionale François Mitterrand ed altri ancora.
Nell’île de la Cité troviamo, invece, monumenti molto antichi ed emblematici.
La cattedrale Notre-Dame, di stile gotico, costruita tra il XII ed il XIII secolo e restaurata nel XIX secolo.
L’antico palazzo della Conciergerie che fu la sede del potere reale fino al regno di Carlo V, nella seconda metà del XIV secolo. Una parte dell’edificio fu allora adibito a prigione e divenne il principale luogo di detenzione di famosi personaggi dell’Ancien Régime, prima della loro esecuzione, durante la Rivoluzione francese.
La Sainte Chapelle, costruita accanto alla Conciergerie, è considerata come un capolavoro dell’arte gotica.
Vari monumenti in stile classico dominano il centro di Parigi: la cappella della Sorbonna al centro del quartiere latino; l’Hôtel des Invalides che ospita dal XIX secolo la tomba di Napoleone I; il Panteone, un vero e proprio tempio civile dove numerosi francesi illustri sono seppelliti.

Numerosi altri monumenti parigini sono degni di nota e meritano una tappa della vostra vacanza nella capitale francese: il Sacro Cuore, uno dei monumenti piú visitati di Parigi che domina dall’alto della collina di Montmartre l’intera città; la chiesa della Madeleine, chiamata dalla popolazione La Madeleine, è una costruzione pseudogreca attorniata da 54 colonne in stile corinzio.
Da citare anche le arene di Lutezia, costruite durante il I secolo D.C., che sono un anfiteatro romano e includono da un lato una scena per le rappresentazioni teatrali e dall’altro un’arena per i combattimenti dei gladiatori. Si tratta di un tipo d’anfiteatro abbastanza diffuso nella Gallia di quel tempo e dotato di una capacità di oltre 17 000 spettatori; rappresenta, oggi, uno dei pochi monumenti dell’epoca gallo-romana ancora visibili nella capitale francese.
La Tour Saint Jacques un monumento emblematico del patrimonio storico parigino; da più di cinque secoli, un elemento predominante del paesaggio della riva destra della Senna.
Lo spazio oggi occupato dalla square de la Tour Saint-Jacques, nel IV arrondissement di Parigi, era occupato anticamente da un labirinto di piccole viuzze. Al centro si trovava la chiesa Saint-Jacques, fondata nel XII secolo e più comunemente conosciuta come chiesa Saint-Jacques de la Boucherie.
Essa rappresentava il punto d’incontro e d’inizio per il pellegrinaggio di Saint-Jacques-de-Compostelle.
L’Hotel de Ville, la cui La facciata principale é decorata di personaggi che hanno segnato la storia di Parigi; artisti, scienziati, politici tra i quali: Eugène Delacroix, Jean Bernard Léon Foucault, André Le Nôtre, Pierre Lescot, Jules Muchelet, François Miron, Alfred de Musset, Charles Perrault, Jean-Baptiste Pialle, Richelieu, Madame de Staël, Voltaire e tanti altri.
L’assemblea nazionale che fu costruita all’inizio del XVIII secolo da Louise Françoise de Bourbon, figlia riconosciuta di Luigi XIV e di Madame de Montespan.
L’obelisco che ricorda la prigione della Bastille, il simbolo dell’inizio della rivoluzione francese: il 14 luglio 1789 i parigini oppressi dalle restrizioni e dall’immobilismo del re Louis XVI si rivoltarono assaltando la famosa prigione che rinchiudeva numerosi intellettuali.
Il patrimonio del XIX é molto abbondante e comprende l’Arco di trionfo, l’Opera Garnier e la Torre Eiffel, costruzione « provvisoria» eretta da Gustave Eiffel per l’esposizione universale del 1889 ma che non fu mai smontata e che é diventata il simbolo di Parigi.

Di piú recente creazione sono, invece, la Tour Montparnasse che venne duramente criticata poiché considerata inappropriata a causa della sua sproporzionata altezza rispetto al resto della città; la Geode costituita da un edificio di forma sferica, situato nel parco della Villette nel XIX arrondissement di Parigi, che nasconde un’enorme sala cinematografica di 400 posti dotata d’uno schermo emisferico gigante; la Grande Arche della Defense, un immenso ipercubo che rappresenta la versione moderna dell’Arco di Trionfo.
A pochi kilometri di distanza da Parigi due grandi monumenti meritano una visita: la reggia di Versailles simbolo della monarchia assolutistica del Re Sole ma anche un capolavoro di architettura e di ingegneria idraulica per i giochi d’acqua delle fontane dei suoi giardini e la basilica di Saint Denis che ospita le tombe dei piú grandi re di Francia.

I musei di Parigi

La famosa piramide del Louvre

Musei d’arte e di storia, musei letterari e insoliti: i musei della città di Parigi mettono insieme un gran numero di collezioni eccezionali e organizzano ogni anno svariate esposizioni.
La maggior parte offre un accesso gratuito la prima domenica del mese.
Parigi e la regione dell’Ile-de-France possiedono la più importante offerta museografica di tutta la Francia: si contano più di cento musei nella sola Parigi ai quali bisogna aggiungere più di cento dieci musei disseminati nella regione.
Ma aldilà della quantità, è soprattutto la diversità delle collezioni che caratterizza la ricchezza dei musei parigini; una ricchezza capace di richiamare ogni anno milioni di turisti.
Il più antico, più conosciuto, più grande in superficie e ricco in collezioni è il Louvre che ospita una delle più rinomate collezioni di opere d’arte esistenti al mondo ed è conosciuto principalmente come museo.
Pochi, infatti, sanno che l’edificio è stato per circa 700 anni, una delle principali residenze di re e imperatori francesi.
Numerosi altri musei godono di fama a livello mondiale, come le musée national d’Art moderne (ospitato dal Centre Georges-Pompidou) o il museo d’Orsay, consacrato essenzialmente all’impressionismo e che si caratterizza per la sua particolarissima ubicazione,, i locali di un’ex-stazione ferroviaria, la Gare d’Orsay che era stata realizzata per l’esposizione universale del 1900.

Poco distante da Parigi, il castello di Versailles, costruito dal Roi-Soleil e residenza dei Re di Francia durante i secoli XVII e XVIII, attira ugualmente milioni di visitatori all’anno.
La municipalità di Parigi possiede e gestisce quattordici musei, tra i quali il più celebre é il museo del Carnavalet, dedicato alla storia di Parigi, o ancora la maison de Victor Hugo e quella di Balzac.
I musei più famosi sono nazionali cioé direttamente gestiti dallo Stato, altri dipendono dal ministero, come per esempio il Musée de l’Armée (Hôtel des Invalides) e il Musée de l’air et de l’espace du Bourget che dipendono dal ministero della Difesa.
Altri ancora sono privati come per esempio il famosissimo museo delle cere: il Museo Grevin che raccoglie un numero considerevole di statue di cera, somigliantissime ai personaggi originali, che riproducono protagonisti del passato e del presente.

Da non perdere il museo quai Branly o museo delle arti e civiltà d’Africa, d’Asia, d’Oceania e delle Americhe che si trova nel VII arrondissement di Parigi, nell’area un tempo occupata dal ministero del Commercio estero.
Si tratta di un progetto ambizioso, caratterizzato da un’architettura accattivante (Jean Nouvel) e da uno spirito innovativo.
Merita una visita anche il Museo del Medioevo che riunisce numerose opere artistiche e oggetti relativi alla storia della Gallia romana agli inizi del XVI secolo; un viaggio al tempo dell’amor cortese che saprà catturare il vostro interesse.

Belphagor: il fantasma del Louvre

Il fantasma del Louvre

Anche il museo più grande del mondo, il Louvre, possiede le sue leggende e le sue storie avvolte dal mistero.
Le gallerie che ospitano stupende opere, i lunghi corridoi, le collezioni nascoste e l’alone di mistero che ha sempre accompagnato la sua storia hanno contribuito a stimolare l’immaginazione e la nascita di storie fantastiche.
La leggenda di Belphagor, una mummia dai poteri malefici che di notte si aggirerebbe tra le sale del Louvre, è stata quella maggiormente ripresa dal cinema e dai romanzi.
Nel marzo 1965, la Francia si appassionò a una serie televisiva incentrata sul misterioso personaggio di Belphagor.
Nella serie di successo alcuni conservatori del Louvre scoprono, nei sotterranei del museo, un sarcofago egiziano contenente una mummia.
Lisa, che abita poco distante dal museo, una sera si avventura nel cantiere sotterraneo che costeggia il suo palazzo e riesce a entrare al Louvre.
Poco dopo, lo spirito malefico della mummia da vita al fantasma di Belphagor che da quel momento occuperà i locali del museo terrorizzando i custodi e facendo sparire oggetti d’arte.
Il direttore del museo, aiutato dall’ispettore Verlac, cercherà di risolvere il mistero legato alla creatura soprannaturale.
Nella demonologia, Belphagor è conosciuto per essere il demone che tenta gli uomini grazie alle sue invenzioni geniali.
Appare talvolta sotto le sembianze di una bella donna o, più spesso, come un mostro immondo e barbuto.