La notte dei musei

nuit des musees 2016

La nuit des musées 2016

Nata dalla volontà di rendere accessibile a tutti la cultura, la Notte dei Musei permette ai musei partecipanti all’iniziativa di aprire le proprie porte a un’ora atipica rispetto al solito orario.
Questo appuntamento annuale rappresenta l’occasione unica per scoprire da una nuova prospettiva la ricchezza e la diversità dei musei di Parigi: luoghi d’esposizione e di contemplazione, i musei diventano luoghi d’animazione, d’incontro, lettura, spettacolo e teatro.
L’undicesima edizione della notte europea dei musei si terrà sabato 21 maggio 2016.
I musei parigini competeranno tra loro per inventiva e originalità per stupire il pubblico presente quella notte.

Sabato 21 maggio 2016
Dalle 19h all’1h

La Foire du Trone 2016

La Foire du Trone

La Foire du Trône è una festa parigina conosciuta come fête du pain d’épice (festa del pane alle spezie) prima che venisse spostata nel bois de Vincennes.
Tutto ebbe inizio nel 957 quando l’abate Sant’Antonio ottenne il permesso di vendere pane alle spezie durante la Settimana Santa, nella place du Trône e lungo il corso di Vincennes.
Questa fiera venne spostata, nel 1965, nella pelouse de Reuilly situata nel bosco di Vincennes (XII arrondissement de Paris), dove si tiene ogni anno nel periodo compreso tra aprile e giugno.
La Foire du Trône è una manifestazione imponente che comprende più di 350 attrazioni su più di 10 ettari di terreno e che mobilita ogni anno un numero incredibile di persone: tecnici specializzati nella verifica della sicurezza delle giostre, venditori di mele zuccherate, zucchero filato e altre delizie, banditori di lotterie, giocolieri e tanti altro ancora.
La fiera attira ogni anno più di 5 milioni di visitatori: una città nella città, viva di giorno e di notte, con le sue montagne russe, treni fantasmi e attrazioni per gli amanti delle sensazioni forti.

Foire du Trône 2016
1059esima edizione
Dal 25 marzo al 23 maggio
Pelouse de Reuilly
75012 Paris
Accesso: Porte de Charenton – Porte Dorée (linea 8)
Tariffe: Ingresso gratuito
www.foiredutrone.com

Il primo “si” gay

Il primo matrimonio gay in Francia

Il primo matrimonio gay in Francia

Il primo matrimonio gay in Francia si celebrerà domani, 29 maggio 2013, a Montpellier.
Insieme da sette anni, Vincent e Bruno hanno già preparato tutti i dettagli della festa, dal fioraio al fotografo, e si preparano a convolare a nozze sotto gli occhi di centinaia di giornalisti e curiosi.
Le manifestazioni, gli scontri, le polemiche, la tempesta mediatica, le proteste eclatanti e i gesti di dissenso di larga parte della popolazione francese non sono serviti a far ritornare il governo sui suoi passi.
La legge Toubira, che ha approvato i matrimoni e le adozioni per le coppie gay, è stata promulgata il 17 maggio provocando violente reazioni tra chi si oppone a questa riforma fortemente voluta dal governo Hollande.
Dominique Venner, uno scrittore di estrema destra, si è addirittura suicidato davanti l’altare della cattedrale di Notre Dame in segno di protesta verso i matrimoni omosessuali.
L’ultima manifestazione anti-matrimonio gay, tenutasi lo scorso 26 maggio, è degenerata nella violenza tra manifestanti e forze dell’ordine confermando il forte nervosismo delle forze conservatrici.
Questo clima di tensione farà da contesto alla prima celebrazione di un matrimonio gay che avrà luogo domani: Vincent Autin e Bruno Boileau diranno di “si” davanti al sindaco Hélène Mandroux.
Un evento internazionale, ripreso da più di 70 televisioni mondiali (da Al Jazeera alla CNN), che segnerà una svolta nella storia della nazione.
La Francia diventa il quattordicesimo Paese del mondo a riconoscere alle coppie gay il diritto di unirsi in matrimonio.

L’Italia trema

Il terremoto in Emilia

L’Italia è nuovamente in ginocchio a causa del terremoto che ha colpito la pianura padana emiliana.
Il fenomeno sismico di ieri ha raggiunto il grado 5.8 della scala Richter e ha gravemente peggiorato la situazione di un territorio già piegato dalle scosse del 20 maggio.
Edifici che erano stati gravemente lesionati dal precedente terremoto sono stati rasi al suolo dal nuovo sciame sismico che ha lasciato dietro di se un tragico scenario di distruzione, paura e morte.
L’Emilia si è risvegliata tra le macerie e alcuni paesi come Finale Emilia, Mirandola, Cavezzo, San Felice sul Panaro e Novi di Modena si sono trasformati in un cumulo di rovine.
Il violento evento naturale ha causato diciassette vittime e piú di quattordicimila sfollati costretti a dormire nelle auto o nelle tendopoli improvvisate per rispondere all’emergenza.
Tra le vittime si contano alcuni operai che erano tornati a lavorare in quegli stessi capannoni industriali parzialmente crollati in occasione del precedente sisma.
Le indagini per accertare eventuali responsabilità sono già cominciate: bisognerà verificare la natura del collasso di queste strutture di costruzione recente e indagare su chi abbia autorizzato i lavoratori a tornare in quei capannoni già dissestati dalle scosse di una settimana fa.
La terra trema e continua a tremare in un’Italia che, purtroppo, si conferma un territorio a forte rischio sismico.
Poco tempo fa, il governo Berlusconi preso dalla follia irrazionale del ritorno al nucleare propugnava una tesi diversa e prevedeva addirittura di installare dei siti nucleari in Emilia.
Il devastante incidente avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, mise tragicamente l’ex-premier di fronte alla pericolosità di tali installazioni in territori esposti a rischio sismico.
Fortunatamente non c’erano centrali nucleari nelle zone terremotate;  c’erano pero’ tantissime aziende e abitazioni che sono crollate come castelli di carte lasciando tante famiglie senza nulla in mano.
La macchina della solidarietà nazionale si è immediatamente messa in moto e tantissimi volontari sono giunti da tutta Italia per aiutare gli sfollati ospitati nei campi d’accoglienza.
I gesti dei singoli non sono sufficienti di fronte a quest’immane tragedia, la gente dell’Emilia si sente fragile e ha bisogno di un aiuto concreto e rapido per rialzarsi e ricominciare da capo.
Il premier Monti ha assicurato le terre colpite che metterà in atto tutte le azioni possibili per aiutarli e che esenterà le case e le aziende rese inagibili dal sisma dal pagamento dell’IMU.

A parte il fatto che mi sembra logico non richiedere una tassa sulla casa a chi la casa non ce l’ha più, penso che sarebbe stato più significativo indirizzare ai terremotati i 3 milioni di euro previsti per la festa della Repubblica del 2 giugno.
Il presidente Napolitano ha, invece, garantito che la festa si farà in ogni caso, anche se in maniera sobria, per rispolverare il senso d’unità nazionale in un momento così difficile.
Intanto gira in rete una previsione apocalittica su un possibile imminente sisma nel Sud Italia.
I dati provengono dalle dichiarazioni di Alessandro Martelli, direttore del centro Enea di Bologna, il quale ha affermato che anche il terremoto in Emilia era stato previsto e che i dati non sono stati divulgati perché ottenuti con metodologie sperimentali.
Secondo Martelli la Commissione Grandi Rischi era stata informata dagli esperti dell’imminente terremoto calcolato attraverso strumenti di previsione usati in vari Paesi.
Facendo ricorso a sofisticati algoritmi di calcolo era stato diramato un allarme per un sisma di magnitudo superiore  a 5.4 nella regione emiliana, pur essendo questa una zona ritenuta finora a basso rischio sismico.
Le dichiarazioni di Martelli diventano preoccupanti in riferimento a un alto rischio per il Sud confermato da tre modelli di studio: i risultati ottenuti prevederebbero un sisma di magnitudo 7,5 che interesserebbe Calabria e Sicilia in particolare.
Personalmente penso che in assenza di metodologie scientifiche riconosciute che permettano di predire il momento e il luogo in cui si verifichi un sisma, sarebbe meglio evitare di diffondere inutili allarmismi in un Paese già terrorizzato per i recenti terremoti.
Attualmente non è possibile prevedere i fenomeni sismici e risulta inutile azzardare improbabili pronostici in aree grossolanamente identificate.
Il solo risultato che si ottiene diffondendo questi risultati è il panico tra la gente. Cosa dovrebbe fare la gente del Sud dopo avere appreso questo triste pronostico? Dormire ogni notte con i vestiti addosso e stare pronti a lasciare casa?
L’unica vera arma di protezione contro i terremoti è il rispetto delle misure antsismiche nelle costruzioni, la lotta all’abusivismo edilizio e una buona educazione alla prevenzione.

Gli Champs Elysées si vestono di verde

Gli Champs Elysées si vestono di verde

Gli Champs Elysées si vestono di verde questo week-end per celebrare la giornata mondiale della Biodiversità che avrà luogo sabato 22 maggio.
L’avenue più famosa del mondo, dal Rond Point fino all’Arco di Trionfo, sarà trasformata in un enorme spazio naturale durante due giorni e una notte, dal 22 al 24 maggio.
Si tratta di un’occasione unica per scoprire la varietà della flora francese: la grandiosa creazione vegetale sarà formata da ottomila frammenti rappresentanti 150 varietà provenienti direttamente dal mondo arboricolo e agricolo francese.

Chiusi al traffico durante l’evento, gli Champs Elysées diventeranno un’oasi naturale rigogliosa e i turisti ignari di questo happening ecologico, trovandosi nel bel mezzo di una giungla urbana, penseranno di essere sbarcati su un altro pianeta.
Tantissime le specie rappresentate dall’acacia alla canna da zucchero passando per la lavanda, la colza, la liquirizia, la magnolia e tantissime altre ancora.
La celebre avenue parigina, spesso contesto di eventi mondani, rappresenterà una passeggiata ludica e pedagogica che farà riflettere sulla relazione tra uomo e natura.
L’evento è stato organizzato dall’associazione Nature Capitale in partenariato con la municipalità di Parigi e l’associazione dei giovani agricoltori francesi.
La realizzazione di questo evento insolito e dal forte valore simbolico è stata affidata a due grandi artisti: Laurence Médioni, artista plastico e paesaggista, e Gad Weil, abile creatore di eventi destinati al grande pubblico.
Come spiega lo stesso Weil, questo immenso giardino fatto di poesia, natura e arte non ha lo scopo di giudicare, criticare o accusare ma semplicemente di “interrogare il rapporto tra l’uomo e la natura” e di “dare una rappresentazione concreta alle domande relative alla biodiversità, all’ecologia e allo sviluppo sostenibile”.

Il visitatore potrà interagire durante questo percorso vegetale e urbano attraverso incontri con specialisti e professionisti dell’ambito ecologico, degustazioni e percorsi guidati.
Questa gargantuesca creazione vegetale ha richiesto uno sforzo logistico impressionante: nell’arco di una notte i frammenti componenti l’opera vegetale saranno posizionati sugli Champs Elysées e più di 500 persone dai camionisti ai giardinieri, parteciperanno ai lavori
Nella parte bassa dell’avenue, all’altezza del Grand Palais, trenta gigantografie rappresentanti il microscopico mondo degli insetti saranno esposte al fine di sensibilizzare il pubblico.
Questo week end, dunque, se vi trovate a passare lungo gli Champs Elysées, dimenticate il traffico, l’inquinamento, lo shopping frenetico, il caos cittadino, lo smog e respirate!