Phuket e le sue spiagge

Il Manathai resort a Phuket

Martedì 5 Luglio. Oggi lasciamo Chiang Mai per raggiungere le spiagge di Phuket. Abbiamo vissuto emozioni indescrivibili tra le montagne della “rosa del nord” passeggiando in mezzo alla giungla a dorso d’elefante e attraversando fiumi in piena a bordo di piccole zattere di bambù.
Approfittiamo del servizio d’accompagnamento gratuito messo a disposizione dal Sirilanna Hotel per recarci in aeroporto.
Effettuato il check-in, passeggiamo tra i negozietti di souvenir aspettando d’imbarcarci sul volo TG0129 che ci porterà a Phuket.
Arriviamo puntualmente alle 14h30 e dal taxi che ci conduce in hotel scorgiamo splendidi paesaggi e angoli di natura rigogliosa.
L’hotel che abbiamo scelto per i nostri cinque giorni a Phuket è il Manathai Resort situato a pochi passi dalla spiaggia di Surin.
Il Manathai ci sorprende per la mescolanza di stile asiatico tradizionale con design moderno. La camera, dotata di connessione Internet gratuita, è spaziosa anche se poco illuminata.

Uno scorcio della spiaggia di Surin

Il vantaggio principale del Manathai hotel è la vicinanza di Surin beach, una spiaggia di sabbia bianca dove l’hotel possiede alcune sedie e ombrelloni riservati ai suoi clienti.
In cerca di relax e sole, ci dirigiamo immediatamente verso la spiaggia e ci godiamo il nostro primo pomeriggio di tranquillità al mare.
Avevamo scelto attentamente la spiaggia dove prenotare l’hotel preferendo quella di Surin perché, lontana dalla caotica Patong, si presentava come tranquilla e intima.
La spiaggia è molto bella, poco frequentata e resa incantevole dalla presenza di alberi esotici che creano un paesaggio da cartolina.
Finalmente ci gettiamo tra le acque cristalline dell’oceano Indiano e restiamo positivamente stupiti per la temperatura gradevole dell’acqua.

Un tramonto sulla spiaggia di Surin

Trascorriamo le nostre giornate a Phuket prevalentemente su questa spiaggia, crogiolandoci al sole e gustando frutti di mare, dolcissimi manghi e squisiti ananas.
Durante il nostro soggiorno a Phuket abbiamo modo di visitare varie spiagge e di avere un’immagine complessiva dell’isola.
Si tratta della più grande isola della Thailandia, circondata da numerose isolette, e si estende per 48 chilometri da nord a sud.
Phuket è legata al continente attraverso due ponti paralleli ed è bagnata dal mare delle Andamane e dal mare di Krabi.
Questa magnifica isola meridionale sembra essere guarita dalle terribili ferite che le aveva inflitto lo Tsunami del 2004.
Le tracce di quella drammatica catastrofe sono rarissime: qualche cartello segnaletico che indica i punti di evacuazione, alcune foto nei negozi che ricordano la tragedia e i ricordi nei racconti della gente del luogo.

Relax a Surin beach

Come nel resto della Thailandia, le gigantografie del re sono sparse in ogni angolo di strada e ai templi buddisti si alternano le moschee (il 35% della popolazione è musulmana).
Il nome Phuket deriva dal malese bukit e significa collina riferendosi alle numerose formazioni collinari e montagnose che sovrastano l’isola.
Per gli amanti delle immersioni, Phuket è di sicuro la migliore destinazione del mare delle Andamane, le sue acque godono di un’ottima visibilità e custodiscono fantastici tesori di colori e coralli.
Le acque calde e cristalline dell’isola richiamano bellissimi pesci tropicali che rendono unici questi fondali.
Soprannominata “perla del Sud”, l’isola è dotata di tantissime spiagge caratterizzate da una propria identità.
Scegliere la spiaggia dove trascorrere le vacanze a Phuket equivale a optare per una tipologia di soggiorno. Noi scegliamo la tranquillità di Surin beach perché si tratta del nostro viaggio di nozze e siamo in cerca d’intimità.

Surin beach

Tra le più famose spiagge di Phuket, situate soprattutto lungo la costa ovest, vi elenco solamente quelle degne di essere citate.

– Surin Beach: E’ la spiaggia che abbiamo scelto per il nostro soggiorno a Phuket.
Ci innamoriamo immediatamente della sua calma e della sua sabbia bianca.
La temperatura dell’acqua è piacevole e numerosi surfisti si danno appuntamento in questa spiaggia per sfidare le onde.
Il bagnasciuga è ricoperto di piccoli fori scavati da minuscoli granchetti che scorazzano rapidamente da una parte all’altra.
Passeggiando lungo la spiaggia s’incrociano vari ristorantini tipici dove è possibile degustare ottimi piatti a base di pesce fresco. Se anche voi sceglierete questa spiaggia, vi consiglio i ristoranti Nok seafood e Twin brothers dove potrete mangiare ottimo pesce a prezzi irrisori.

– Karon Beach: Situata a una decina di minuti dalla caotica spiaggia di Patong e costituita da una lunga distesa di sabbia bianca.
La sabbia di questa spiaggia viene definita “musicale” perché quando viene calpestata produce un suono particolare paragonabile a quello della neve.
Il lungomare di Karon è costellato di negozi, ristoranti e hotel ma la vita notturna non è animata come a Patong.
Pur essendo una grande spiaggia (la seconda dell’isola), Karon gode di un’atmosfera tranquilla dove potrete rilassarvi assaporando frutta fresca.

Una splendida spiaggia di Phuket

Kata Beach: Più piccola rispetto a Karon, la spiaggia di Kata offre una piacevole tranquillità e si rivela ideale per le vacanze in famiglia e per gli amanti di pesci tropicali.
In un’atmosfera di paese, si susseguono simpatici localini e attrazioni come il minigolf Dinopark.

– Kata noi: Separata da un promontorio dalla spiaggia di Kata, questa graziosa spiaggetta è incastonata tra i fianchi di due montagne ricoperte da una vegetazione lussureggiante.
Tranquillo e ben situato, questo piccolo angolo di paradiso è uno dei luoghi più piacevoli dell’isola.

– Kalim beach: Spiaggia ideale per gli amanti del surf. Crostacei, conchiglie, pesciolini e stelle di mare rimangono sul bagnasciuga dopo che le onde si ritirano.

Pansea beach, Banana beach e Paradise beach: Fuori dai sentieri battuti, queste spiagge rappresentano uno scrigno di pace e tranquillità.

– Rawai Beach: Questa baia pittoresca è uno dei punti dell’isola preferiti dai thailandesi.
La spiaggia è ottima per le famiglie visto che l’acqua non è molto profonda.
Numerosi battelli e piccole imbarcazioni sostano lungo la riva proponendo ai turisti escursioni verso le isole vicine.

Le tipiche longtail boat

– Nai Harn: Situata sulla punta Sud dell’isola, questa spiaggia di sabbia bianca occupa un piccolo golfetto che offre stupende vedute panoramiche e tramonti spettacolari.
Lungo la strada costiera tra Kata beach e Nai Harn si trova un punto d’osservazione che permette d’abbracciare con un solo sguardo le tre più belle baie di Phuket ovvero Kata noi, Kata Yai e Karon beach.

Un altro punto d’osservazione strategico per osservare i magnifici tramonti di Phuket è il Cape Promthep.
Prom è il nome thailandese che designa il Dio indù Brahma e Thep significa Dio in thailandese.
Promthep è una scogliera che si tuffa nel mare formando la punta sud dell’isola, quella che scorgono immediatamente i marinai che si avvicinano a Phuket.
La vostra vacanza in Thailandia non sarà indimenticabile se non avrete visto almeno un tramonto da questo punto privilegiato.
Potrete scattare la più bella foto del vostro soggiorno immortalando il momento in cui i colori del corallo si riflettono sulle onde che, accarezzate dal tramonto, assumono sfumature magiche.

L’acqua cristallina di Phuket

-Bang tao: Questa spiaggia a forma di mezzaluna si sviluppa per una decina di kilometri alternando una sabbia bianchissima a rigogliosi alberi tropicali. La costante brezza di questo luogo ha reso molto popolare la spiaggia di Bang tao tra i surfisti.

– Patong : E’ la spiaggia più famosa e frequentata di Phuket.
Circondata da montagne ricche di vegetazione, Patong si rivela ottima per gli amanti degli sport nautici e della vita notturna.
Se siete alla ricerca di tranquillità, scegliete un’altra spiaggia.
Patong è un vero e proprio formicaio dove una moltitudine indistinta di gente ruota continuamente attorno alle sdraio dei turisti: venditori di frutta, gioielli, massaggi, prodotti artigianali, pacchetti turistici, vestiti, e tanto altro ancora.
Tramontato il sole, Patong si trasforma nel centro della vita notturna di Phuket dove gente di ogni nazionalità si scatena ai ritmi frenetici nelle tante discoteche.

Il mare di Phuket

Anche se avete scelto un’altra spiaggia e preferite la tranquillità, dovete almeno trascorrere una notte tra i locali di Patong, quando i neon multicolore si accendono e la parola d’ordine diventa divertimento.
Passeggiando lungo le strade di Patong ci ricordiamo delle giornate trascorse a Bangkok e del suo caos incessante.
Qui, come nella capitale thailandese, abbondano bar in cui go-go girls avvenenti e ladyboys invitano i turisti a consumare e a trascorrere qualche momento insieme.
La via principale, Bangla road, è costellata di pub, ristoranti e localini e richiama Kao san road.
Lungo questa via pedonale, i turisti vengono sollecitati costantemente dai commercianti che propongono i loro servizi : ragazzi vestiti in maniera elegante invitano ad osservare la loro collezione di abiti e tailleurs, ragazze procaci propongono “massaggi” molto rilassanti e i buttadentro delle discoteche decantano le virtù delle loro sale da ballo.
Quello che abbiamo maggiormente amato di Phuket è stato girovagare senza una metà ben definita fermandoci solo per bere una birra Chang o gustare un mango fresco.
Sebbene l’isola sia molto sfruttata turisticamente esistono ancora angoli incontaminati e selvaggi.
Il sorriso e la gentilezza dei thailandesi hanno fatto da contorno alla nostra indimenticabile vacanza a Phuket.

Il mercato galleggiante di Bangkok

Un colorato taxi meter di Bangkok

Sabato 25 giugno è il nostro terzo giorno a Bangkok. Siamo sempre in compagnia di Lakis, la frizzante guida italiana che ci ha già svelato i segreti degli splendidi templi della capitale thailandese.
Il programma di oggi prevede la visita del mercato galleggiante, del famoso mercato di Chatuchak e dell’animato quartiere di Chinatown.
Decidiamo di evitare il mercato galleggiante di Damnoen Saduak da un lato perchè troppo lontano dalla città (1 ora e mezza di strada) e dall’altro perchè eccessivamente preso di mira dai turisti.
Seguendo i consigli di Lakis, visitiamo un altro tipico mercato sul fiume: il Taling Chan Floating Market.
Raggiungiamo il mercato a bordo di un colorato taxi-meter che compie un tragitto abbastanza lungo, nonostante Lakis avesse consigliato un cammino più corto. Prima di scendere dal taxi, Lakis (che parla un ottimo thailandese) sottolinea al conducente il suo errore e riesce a negoziare un prezzo più basso rispetto a quello indicato dal tassametro.

Il mercato galleggiante di Taling Chan

Fuori dai percorsi battuti dai turisti, il mercato galleggiante di Taling Chan offre ai suoi visitatori un autentico spaccato di vita thailandese.
Tradizione e convivialità s’incontrano durante questo appuntamento domenicale sui canali del quartiere Bangkok Noi situato nella periferia ovest della capitale.
In un’atmosfera calma e serena, i venditori fanno scivolare le tipiche imbarcazioni lungo le banchine dei klongs dove molti thailandesi e una manciata di turisti aspettano pazientemente per fare acquisti: prodotti artigianali, spezie, frutta, verdura, dolci, riso e piatti caldi.
I prezzi di questo simpatico mercato non sono quelli turistici del Damnoen Saduak ma le tariffe locali sono applicate per tutti.
I prodotti acquistati sull’acqua possono essere consumati sul posto, mangiando a un tavolo dei tanti ristoranti galleggianti.
Ogni locale propone il suo menù e lo spazio a bordo è sfruttato disponendo padelle e altri materiali da cucina in maniera intelligente.
Potenti bombole a gas alimentano le cucine e gli ingredienti per preparare squisiti manicaretti sono già tagliati e disposti in piccoli contenitori: noodles, pollo, maiale, mango, aglio, papaia, cipolle, carote, citronella, zenzero e naturalmente peperoncino a volontà.
Musica thailandese e danze classiche completano magicamente questo suggestivo quadretto di vita quotidiana: un festival di colori e odori sublimato dalla gentilezza e dal sorriso dei thai.
Donne dall’età indefinibile scambiano i loro prodotti dalle piroghe, mentre enormi pesci-gatto divorano voracemente le molliche di pane lanciate dai bambini sulla riva.

Il mercato di Chatuchak

Ci lasciamo alle spalle il simpatico mercato galleggiante di Taling Chan e ci rituffiamo nella giungla metropolitana di Bangkok dove prendiamo la linea Sukhumvit dello skytrain per renderci al mercato di Chatuchak, il più grande mercato a cielo aperto di tutta la Thailandia.
Scendiamo alla stazione Mo Chit e il colorato mercato ci avvolge immediatamente con la sua atmosfera animata.
Quest’enorme agglomerato commerciale prende forma tutti i fine settimana, su una superficie di 15 ettari, offrendo una quantità e una diversità indescrivibile di prodotti: vestiti, animali, prodotti alimentari, profumi, scarpe, accessori, souvenirs, ceramiche, tessuti, frutta, piante, strumenti musicali, libri, ombrelli, incensi, sculture e tantissimo altro ancora.
Il mercato è immenso e comprende una parte coperta ed una scoperta; un’ottima soluzione per evitare di perdersi è quella di utilizzare la mappa fornita all’ingresso.
Più di 250 000 visitatori si rendono ogni week end in questo gigantesco mercato delle pulci che comprende 27 differenti aree e 15000 bancarelle.
Le stradine del mercato sono numerate per facilitarne l’identificazione e ogni sezione di questo microcosmo dello shopping ha un colore diverso.
Avrete modo di mettere alla prova la vostra capacità di negoziare convincendo i venditori a scendere vertiginosamente i prezzi.
Il mercato di Chatuchak tutto sommato assomiglia alle nostre fiere campionarie con alcune essenziali differenze: è infinitamente più grande, è possibile negoziare i prezzi, si puo passeggiare tra le bancarelle mangiando scorpioni e insetti fritti, si possono acquistare prodotti farmaceutici che normalmente richiedono una ricetta medica.

Il rilassante Lumpini Park

Dopo aver consumato un ottimo pranzo a base di pesce a Silom Road, sfuggiamo dal caos infernale di Bangkok rifugiandoci al Lumpini Park: un’oasi di verde e di pace nascosta tra i grattacieli e il traffico della città.
Il Lumpini Park, il più grande parco di Bangkok, ospita un centro di ginnastica, uno stadio di boxe thai e un lago artificiale popolato da enormi varani.
Tra le tante bancarelle disseminate lungo i viali del parco alcune vendono una bevanda a base di bile e sangue di serpente che avrebbe delle virtù energizzanti ma per questa volta evitiamo di assaggiarla.
La tranquillità del Lumpini Park ci permette di ritrovare energia ed entusiasmo e decidiamo di incamminarci in direzione della nostra ultima tappa: Chinatown.

La Chinatown di Bangkok

Come ogni grande città che si rispetti, Bangkok possiede il suo quartiere cinese fatto di pagode, negozi di tessuti, lanterne rosse e da un mercato in cui si trova di tutto.
Situata al sud del quartiere Dusit, la Chinatown di Bangkok, localmente conosciuta come quartiere Yaowarat, è una delle attrazioni maggiormente visitate dai turisti.
Questa vetrina della cultura cinese occupa la Chareon Krung Road o New Road, la Yaowarat road e le numerosissime stradine che costellano la zona.
Penetrando in questo quartiere abbiamo l’impressione di aver abbandonato la Thailandia e di essere stati catapultati in Cina.
Soddisfatti della nostra intensa giornata, torniamo in hotel dove recuperiamo le energie perdute con un salutare bagno in piscina.
Terminiamo questo giorno alla scoperta di Bangkok con una cena al ristorante Kinnaree situato nel soi 8 della Sukhumvit road.
Nascosto in un romantico giardino, il Kinnaree ci delizia con le sue saporite pietanze e un’atmosfera incantevole.