La Maratona de Parigi è una corsa pedestre di circa 42 km che attraversa ogni anno, dal 18 settembre 1976, le vie della vile lumière.
E’ una delle maratone più importanti del mondo per numero di partecipanti che ogni anno é capace di rassemblare più di 35000 concorrenti venuti da ogni parte della Francia e dall’estero (il 25% dei partecipanti sono stranieri).
La mitica partenza dagli Champs Elysées e il percorso attraverso le vie e i monumenti più belli della città – Place de la Concorde, Musée du Louvre, Place de la Bastille – sono caratterizzati da numerose animazioni.
La maratona di Parigi è un’occasione unica per realizzare una sfida personale, trovare un’atmosfera conviviale, correre in famiglia o con degli amici, mantenersi in forma e in buona salute o semplicemente per scoprire e assaporare la capitale francese da una prospettiva diversa.
La corsa attraversa il cuore di Parigi: la partenza é alle 8,45 dagli Champs Elysees, poi il percorso transita a Place de La Concorde, al Bois de Vincennes, Piazza della Bastiglia, lungo la Senna, Ponte di Mirabeau e il Bois de Boulogne.
Suggestivo e indimenticabile l’arrivo sotto l’Arco di Trionfo.
La scorsa edizione ha visto la partecipazione di oltre 54.000 concorrenti, supportati lungo il percorso da un pubblico di 250.000 spettatori, 3.000 volontari e 70 gruppi musicali.
Sempre in aumento la presenza degli stranieri, tra cui 1000 italiani.
Il tempo limite é di 5 ore e 40 minuti, l’organizzazione è efficiente e i rifornimenti regolari (bevande e frutta ogni 5 chilometri).
Parigi, Roma, Firenze, Venezia hanno molte cose in comune: stupendi monumenti, innumerevoli bellezze artistiche e…tantissimi piccioni. Infiniti stormi di piccioni causano ogni anno danni irreparabili al patrimonio artistico e abitativo delle più belle città del mondo. L’azione meccanica di unghie e becchi sul marmo e sul cemento e soprattutto l’azione erosiva degli escrementi dei volatili sui materiali calcarei e lapidei rovinano progressivamente e inesorabilmente abitazioni, chiese e monumenti. Questo video intitolato “douce menace” (dolce minaccia), realizzato da cinque studenti parigini, immagina una distruzione apocalittica di Parigi…a opera di un piccione gigantesco.
Stanchi della frenesia metropolitana di Parigi, decidiamo di trascorrere un week-end a Bordeaux.
Ci rechiamo di buon’ora alla stazione Montparnasse e saliamo a bordo del TGV 8517 che parte puntuale alle 9h29.
Percorrendo una distanza di circa 570 chilometri a una velocità media di 300 km/h, il serpentone metallico della SNCF ci conduce in tre ore esatte a Bordeaux.
Durante il viaggio io e Valeria ci diciamo che la Francia per alcune cose (solo alcune fortunatamente) è anni luce davanti alla Sicilia dove per fare una centinaia di chilometri in treno bisogna vivere un’interminabile odissea.
Il nostro scambio di opinioni assume tinte fataliste e concordiamo che quello italiano è un problema di mentalità difficilmente risolvibile almeno fino a quando i politici del nostro Paese penseranno più a insultarsi fra di loro (vedi il recente scambio di complimenti tra Grillo e Bersani) e a fare i propri biechi interessi che al bene dell’Italia.
Continuo a pensare alla differenza abissale tra la mia odiata-amata Sicilia e la Francia e vengo preso da un fastidioso sentimento di sdegno pensando al progetto di costruzione del ponte sullo stretto di Messina, nato dalla brillante mente di Silvio Berlusconi e attualmente in stand-by.
La realizzazione di quest’opera faraonica che collegherà la Sicilia all’Italia suona come un’ennesima beffa per un’isola priva di infrastrutture, sfregiata da strutture ospedaliere fatiscenti, azzoppata da autostrade in condizioni pietose e dove anche i servizi pubblici basilari sembrano inesistenti.
Sarebbero altri gli interventi da effettuare con urgenza per risollevare la condizione dell’Italia.
Come canta la rossa Noemi le nostre “sono solo parole” che resteranno racchiuse nel vagone del TGV Paris-Bordeaux e non contribuiranno a illuminare le idee dei nostri politici.
I vigneti di Bordeaux
Accantoniamo le discussioni sui massimi sistemi e ci concentriamo sul paesaggio che ci annuncia l’arrivo nella regione dell’Aquitania: enormi balle di fieno arrotolate sui campi coltivati e vigneti verdeggianti che brillano al sole.
La regione vinicola di Bordeaux, situata nella costa atlantica, si estende su una superficie di circa 80 chilometri attorno alla città occupando l’estuario formato dai fiumi Garonna, Gironda e Dordogna.
Tra i tanti vini prodotti in questa regione i più famosi sono il Saint Emilion, il Medoc e il Margaux.
Giunti alla stazione TGV di Bordeaux, veniamo accolti da una coppia di amici che avevamo ospitato in Sicilia e che vogliono ricambiare l’accoglienza guidandoci alla scoperta della città.
I nostri amici sono molto fieri di vivere a Bordeaux e ci conducono immediatamente alla scoperta delle sue bellezze.
Dopo aver accompagnato un lauto pasto con un buon bicchiere di Saint Emilion, ci rechiamo in una pasticceria chiamata La Toque Cuivrée, famosa per la produzione di canelés, una delle specialità di Bordeaux: dolcetti dall’inconfondibile forma cilindrica, a base di rhum e vaniglia, da gustare preferibilmente tiepidi, dotati di un esterno croccante e caramellato e una parte interna soffice.
Estasiati dal gusto dei canelés appena sfornati, partiamo alla scoperta della città.
I nostri due ciceroni ci conducono tra le meraviglie di Bordeaux e ci spiegano ogni centimetro quadrato che percorriamo.
La place de la bourse
Cominciamo la nostra visita da place de la Bourse, una piazza maestosa dominata da una splendida fontana ornata da tre grazie.
Le tre statue, che caratterizzano la fontana disegnata da Louis Visconti, rappresentano le tre figlie di Zeus e assumono un fascino particolare di notte, quando l’atmosfera della piazza è resa magica da un delicato gioco di luci e ombre.
La mia attenzione è catturata da una distesa d’acqua situata di fronte alla piazza.
Le miroir d’eau
Attraversiamo la strada e i nostri amici ci spiegano che quello specchio d’acqua (miroir d’eau) è uno dei pezzi forti di Bordeaux.
Su una lunghezza di 130 metri e una larghezza di 42 metri si estendono alcune lastre di granito ricoperte da due centimetri d’acqua.
Il leggero strato d’acqua trasforma il granito sottostante in uno specchio che riflette la splendida piazza situata di fronte generando un effetto mozzafiato soprattutto quando cala la sera e la città illuminata vi si riflette.
Oltre all’effetto estetico, lo specchio d’acqua è molto amato e frequentato per il suo effetto rinfrescante.
Un astuto meccanismo situato sotto il marciapiede mette in movimento il piccolo bacino creando una serie di giochi d’acqua particolarmente apprezzati, durante le afose giornate estive, dai turisti e dagli abitanti di Bordeaux.
Sostiamo qualche minuto davanti al piccolo bacino e osserviamo un gruppo di bambini che danzano allegramente tra i getti d’acqua.
Riprendiamo il cammino e ci dirigiamo verso il Grande Teatro che fu costruito su ordine di Richelieu e che si riconosce facilmente per la facciata monumentale.
Il grande teatro
Ci lasciamo alle spalle il teatro e scendiamo la rue Sainte Catherine, la più importante via pedonale della città e la più lunga via commerciale d’Europa (1,5 km di negozi!).
Un paradiso dello shopping che collega la place de la Comédie alla place de Victoire.
Concludiamo la visita di Bordeaux visitando tre piazze: la piazza del parlamento che si trova nel cuore del quartiere Saint Pierre, la piazza Pey Berland che accoglie la cattedrale Sant’Andrea e la piazza delle Quinconces, la più grande piazza d’Europa, che ospita il monumento ai girondini.
Il monumento ai girondini
Costruito nel 1881, il monumento è costituito da una colonna sormontata da una statua dell’angelo della libertà che sovrasta una splendida fontana equestre.
L’opera rappresenta un omaggio ai deputati girondini vittime del Terrore, il periodo immediatamente successivo alla rivoluzione francese.
Di fronte al monumento si trovano due colonne, les colonnes rostrales, sormontate da due statue rivolte verso il fiume Garonna che rappresentano una il commercio e l’altra la navigazione.
Soddisfatti della scoperta di Bordeaux e delle sue meraviglie, ritorniamo all’hotel Pullman Aquitania, un quattro stelle situato nella zona del lago, che non delude le nostre aspettative.
L’hotel è molto elegante, le stanze sono spaziose e la decorazione esalta l’uva, le vigne e il vino.
Rinvigoriti da una notte di sonno profondo, ci svegliamo carichi per una domenica alla scoperta della regione.
Abbuffata di ostriche a Andernos
Decidiamo di allontanarci da Bordeaux per visitare la cittadina di Andernos, distante circa 40 chilometri e rinomata per gli allevamenti di ostriche.
Un sole tiepido accompagna il nostro viaggio verso questa piccola capitale dell’ostricoltura e, appena arrivati a destinazione, andiamo alla ricerca di un locale dove assaggiare la specialità del luogo.
Lungo il porto si susseguono vari capannoni dedicati alla vendita di ostriche.
Alcuni propongono anche una degustazione sul posto e non esitiamo a sceglierne uno con vista sul mare.
Comodamente seduti in riva al porto, divoriamo con cupidigia un vassoio di ostriche, lumache di mare e gamberi che accompagniamo con un buon vino bianco.
Le ostriche sono freschissime e tengono alta la reputazione di questa cittadina.
Prima di andare via ci intratteniamo con il proprietario del locale che ci racconta qualche colorato aneddoto relativo alla consumazione delle ostriche.
Il racconto più esilarante riguarda una donna che chiedeva se bisognava masticare bene le ostriche (che, com’è noto, si mangiano vive) per evitare che risalgano su per lo stomaco.
La dune du Pyla
Dopo questa scorpacciata di pesce fresco, ci rimettiamo in marcia verso la città di La Teste de Buch, a sud del bacino d’Arcachon e all’entrata del Cap Ferret, per ammirare la duna di sabbia più grande d’Europa.
La dune du Pilat (o du Pyla), una montagna di sabbia alta 110 e lunga 2700 metri che offre una spettacolare vista panoramica sul bacino d’Arcachon.
Migliaia di visitatori giungono ogni anno da tutto il mondo per salire sulla cima di questa attrazione naturale e godere di una vista indimenticabile.
E’ possibile scalare questo impressionante monumento naturale salendo i 150 gradini della scalinata (installata per facilitare l’ascensione) o, in maniera più sportiva, affondando i piedi direttamente nella sabbia.
La salita può rivelarsi faticosa ma una volta giunti in cima all’enorme distesa di sabbia ci si rende conto che la vista sull’oceano e sulla foresta è semplicemente magnifica.
La ripida salita della duna
Dall’alto della montagna sabbiosa si gode di un panorama mozzafiato insieme ai tanti turisti venuti a trascorrere un momento di relax, a praticare il parapendio o a scendere coraggiosamente fino in riva per fare un bagno nell’oceano atlantico.
Ho utilizzato la scalinata sia per la salita che per la discesa della duna mentre i nostri impavidi amici hanno sceso la montagna di sabbia a grandi falcate, senza utilizzare i gradini.
E’ stato uno spettacolo vedere come scendevano veloci, planando sulla sabbia, e raggiungendo in pochi secondi la base della piramide fatta di minuscoli granelli.
Soddisfatti dell’esperienza appena vissuta, riprendiamo il cammino e torniamo a Bordeaux per goderci una gustosa cena presso il ristorante La Petite Gironde che offre una deliziosa vista sul fiume Garonna.
Tornati in hotel, scorriamo con soddisfazione le splendide foto realizzate dall’alto della duna del Pilat e ci compiaciamo di questa inattesa e interessante escursione.
La dune du Pilat
Lunedì mattina. Prima di lasciare Bordeaux per rientrare a Parigi, decidiamo di fare un salto al Casino Barrière adiacente al nostro hotel.
Entriamo principalmente per curiosità in questo regno del gioco d’azzardo: non sono mai stato prima in un casinò e, data la vicinanza con l’hotel, decido di scoprire questo mondo misterioso.
I giochi da tavolo più conosciuti (come il blackjack, la roulette e il poker texas hold’em) sono disponibili soltanto la sera e dobbiamo accontentarci delle slot machines (machines à sous in francese).
Un’enorme sala immersa nella penombra ospita centinaia di video poker e slot machines che sembrano possedere i giocatori accaniti a inserire avidamente monetine.
Nel giro di mezz’ora dilapido trenta euro e mi stanco rapidamente di queste macchinette mangiasoldi.
Gli atri giocatori sembrano affetti da ludopatia acuta e restano avvinghiati alle infernali postazioni elettroniche.
In assenza dei giochi da tavolo rimango deluso dall’esperienza del casinò e ritorno all’hotel per ultimare le valigie.
Utilizziamo il tram per recarci in stazione e saliti a bordo del TGV ci lasciamo alle spalle Bordeaux e le sue meraviglie .
Per fare il giro di Parigi e scoprire con una guida i segreti della Ville Lumière in modo insolito e ludico, esiste una visita guidata davvero divertente. Benvenuto a bordo della più emblematica delle automobili transalpine, la Citroën Due Cavalli !
Dal tetto decappottabile, ammirerai i più bei monumenti e quartieri parigini: i Campi Elisi, la Torre Eiffel, l’Arco di Trionfo, la piazza della Concorde, l’Opera Garnier, la piramide del Louvre, Notre Dame, Saint Germain, il museo di Orsay, Montmartre, il Moulin Rouge, il Marais…
Di giorno o di notte, Parigi ti offre un panorama suggestivo, fiabesco e romantico!
Informazioni pratiche Visita in 2cv: Da 43 euro a persona
Quantità di partecipanti per automobile: 2 o 3
Durata della visita: 1, 2 o 3 ore a scelta
Lingue proposte per la visita: Italiano, inglese, spagnolo, francese
Periodo: Tutto l’anno
Parti alla conquista dei monumenti illuminati di Parigi ed esplora la città in modo originale grazie al segway!
Questo nuovo mezzo di trasporto è una rivoluzione nel mondo delle visite guidate.
Il segway, specie di monopattino elettrico davvero semplice da guidare, ti permetterà di percorrere in un batter d’occhio la distanza che separa i principali capolavori illuminati della ville lumière.
La tua guida ti svelerà i segreti del Louvre, del giardino delle Tuileries, dei ponti di Parigi, della piazza della Concorde o della torre Eiffel e delle sue 20 000 lampadine scintillanti..
Dopo questa passeggiata commentata di 4 ore, Parigi non avrà più segreti per te… Magia e originalità allo stato puro!
Informazioni pratiche Prezzo della visita: 80 euro a persona
Durata della visita: 4 ore di giorno o di notte
Luogo di ritrovo: Torre Eiffel
Orari: Tutti i giorni alle 18:30
Periodo: Tutto l’anno
Che cos’è un segway?: Specie di monopattino moderno, il segway è un mezzo di trasporto elettrico rivoluzionario. L’utilizzatore sta in piedi su una piattaforma munita di ruote e guida l’apparecchio inclinando il corpo nella direzione scelta. Molto facile da pilotare, il segway non inquina e permette di spostarsi a una velocità massima di circa 15 Km/h.
E’ l’occasione unica per scoprire, gratuitamente, quelle meraviglie che sono inaccessibili durante il resto dell’anno.
I grandi edifici istituzionali o privati vi aprono le loro porte.
Create nel 1984 dal ministero della cultura, le giornate europee del patrimonio si svolgono, ogni anno, il terzo week-end di settembre.
Evento culturale di grande portata, queste giornate manifestano l’interesse dei francesi verso la storia e verso l’arte.
Il successo della manifestazione risiede sulla grande varietà e diversità del patrimonio culturale proposto ai visitatori: capolavori architettonici religiosi e civili, parchi e giardini, siti archeologici, attività industriali o agricole, il patrimonio letterario, fluviale o militare.
Le Journées européennes du patrimoine sono l’occasione per i visitatori di scoprire edifici pubblici (il palazzo dell’Eliseo, il Senato, ministeri, ambasciate, prefetture, municipi, teatri, ospedali e scuole) e privati (ville o castelli, fabbriche e altro ancora) che aprono eccezionalmente le porte per svelare i retroscena e le collezioni segrete.
Altri monumenti, normalmente aperti al pubblico, propongono per l’occasione delle manifestazioni originali, diversificate e varie: visite guidate, concerti, circuiti a tema e rappresentazioni teatrali.
Dal 1995, uno o più temi nazionali permettono di personalizzare l’iniziativa, mettendo in luce uno o più aspetti del patrimonio collettivo e di strutturare la comunicazione dell’evento. Questi temi permettono di dare delle sfumature particolari alla manifestazione.
Questi i temi presentati fino adesso:
1995 Patrimonio e cinema e Parchi e giardini
1996 Patrimonio e letteratura
1997 Patrimonio, feste e giochi e Patrimonio industriale
1998 Mestieri e conoscenza
1999 Patrimonio et cittadinanza europea
2000 Patrimonio del XX secolo
2002 Patrimonio e territorio
2003 Patrimonio spirituale
2004 Patrimonio, scienze e tecniche
2005 Amo il mio patrimonio
2006 Facciamo vivere il nostro patrimonio
2007 I mestieri del patrimonio, uomini e donne al servizio dei beni culturali
2008 Patrimonio e Creazione
2009 Un patrimonio accessibile a tutti
2010: I grandi uomini e le grandi donne che hanno fatto la storia
Il tema delle http://www.journeesdupatrimoine.culture.fré Viaggio del patrimonio.
Le visite dei siti e dei monumenti appartenenti allo Stato sono gratuite.
I proprietari privati, invece, applicano tariffe preferenziali.
Parigi è, più di ogni altra, la città dei ponti.
Se esistono numerose città costruite da una parte all’altra di un fiume, è raro che abbiano un così grande numero di ponti: ben 37 contando ponti, passerelle e viadotti, su una lunghezza di appena 13 km ovvero un ponte ogni 350 metri!
E se alcuni di questi risalgono all’antichità, la maggior parte sono una creazione del XIX secolo, l’età d’oro per i ponti parigini.
L’insieme dei ponti della ville lumière rappresenta una vera e propria enciclopedia artistica che illustra l’evoluzione delle tecniche, della metodologia e dei materiali nel corso dei secoli.
Tra i ponti parigini che attraversano la Senna, alcuni sono molto antichi e altri sono classificati come monumenti storici (Pont Bir-Hakeim, Pont Marie, Pont Neuf, Pont Royal, Pont Alexandre III, Pont Mirabeau).
La maggior parte dei ponti sono stradali e dunque destinati alla circolazione, si contano poi 4 passerelle riservate ai pedoni e 2 viadotti ferroviari gestiti dalla RATP.
I ponti più antichi sono il pont Neuf (1578-1607), il pont Marie (1614-1635) e il pont Royal (1685-1689).
Una tale densità di vere e proprie opere d’arte che attraversano un fiume, non esiste in nessun altra città.
Ponti di pietra e di metallo, antichi o recenti, che grazie alla loro presenza hanno permesso uno sviluppo omogeneo delle due sponde della città, unendole e saldandole solidamente fra loro.
Vie di passaggio e di raccordo, i ponti conservano la memoria di Parigi.
Durante il Medioevo, la città diventa il primo porto del regno e i ponti accompagnarono la sua estensione, assicurando il facile accesso ai nuovi assi.
Per molto tempo i ponti parigini furono dotati di pedaggi e ospitarono varie abitazioni.
Il ponte della Concorde, in costruzione durante il periodo della rivoluzione del 1789, fu realizzato con i mattoni provenienti dalla Bastiglia appena demolita.
Pont des Arts, pont de Grenelle, pont de la Tournelle, pont au Change ognuno attraversa la Senna con il suo stile.
Il ponte National è il più lungo con i suoi 240 metri, il più corto è il Petit-Pont di soli 32 metri, il più largo è il ponte de l’Alma (40 metri), il pont Sully è il solo a non essere costruito perpendicolarmente alle rive.
La funzione dei ponti parigini non é soltanto quella di mettere in comunicazione le due rive del fiume o di riempire un vuoto, essi rappresentano un gioiello artistico che impreziosisce il fascino di Parigi e che rende magica la Senna.
Attraversare un ponte parigino significa assaporare una passeggiata sospesa in un romantico balcone galleggiante capace di accarezzare l’immaginazione dei sognatori.
Si tratta di uno spazio fuori dalla frenesia cittadina che permette di osservare la città da una prospettiva diversa.
Il pont Neuf é sicuramente il ponte più popolare (oltre ad essere il più antico) della città.
Inaugurato nel 1607 da Henri IV, fu il solo a non avere edifici che ostacolassero la vista sul fiume e rappresentò a lungo il cuore della capitale, il luogo in cui si svolgeva gran parte della vita sociale e degli scambi commerciali di Parigi
Parigi, insieme a Roma, è la città che conta il più grande numero di monumenti.
I vari re e presidenti della Repubblica che si sono succeduti hanno lasciato la propria personale impronta architettonica.
I monumenti più celebri della città risalgono a epoche differenti e si trovano spesso in centro e sulle rive della Senna.
I bordi della Senna, dal Ponte di Sully al Ponte di Bir-Hakeim, costituiscono uno dei più bei paesaggi fluviali urbani di Parigi.
Da est a ovest s’incontrano: la cattedrale di Notre-Dame, il Louvre, les Invalides, il ponte Alexandre-III, il Grand Palais, il museo Quai Branly, la Tour Eiffel e il Trocadéro.
Più a est, importanti edifici contemporanei sono stati costruiti: il ministero delle Finanze, la biblioteca nazionale François Mitterrand ed altri ancora.
Nell’île de la Cité troviamo, invece, monumenti molto antichi ed emblematici.
La cattedrale Notre-Dame, di stile gotico, costruita tra il XII ed il XIII secolo e restaurata nel XIX secolo.
L’antico palazzo della Conciergerie che fu la sede del potere reale fino al regno di Carlo V, nella seconda metà del XIV secolo. Una parte dell’edificio fu allora adibito a prigione e divenne il principale luogo di detenzione di famosi personaggi dell’Ancien Régime, prima della loro esecuzione, durante la Rivoluzione francese.
La Sainte Chapelle, costruita accanto alla Conciergerie, è considerata come un capolavoro dell’arte gotica.
Vari monumenti in stile classico dominano il centro di Parigi: la cappella della Sorbonna al centro del quartiere latino; l’Hôtel des Invalides che ospita dal XIX secolo la tomba di Napoleone I; il Panteone, un vero e proprio tempio civile dove numerosi francesi illustri sono seppelliti.
Numerosi altri monumenti parigini sono degni di nota e meritano una tappa della vostra vacanza nella capitale francese: il Sacro Cuore, uno dei monumenti piú visitati di Parigi che domina dall’alto della collina di Montmartre l’intera città; la chiesa della Madeleine, chiamata dalla popolazione La Madeleine, è una costruzione pseudogreca attorniata da 54 colonne in stile corinzio.
Da citare anche le arene di Lutezia, costruite durante il I secolo D.C., che sono un anfiteatro romano e includono da un lato una scena per le rappresentazioni teatrali e dall’altro un’arena per i combattimenti dei gladiatori. Si tratta di un tipo d’anfiteatro abbastanza diffuso nella Gallia di quel tempo e dotato di una capacità di oltre 17 000 spettatori; rappresenta, oggi, uno dei pochi monumenti dell’epoca gallo-romana ancora visibili nella capitale francese.
La Tour Saint Jacques un monumento emblematico del patrimonio storico parigino; da più di cinque secoli, un elemento predominante del paesaggio della riva destra della Senna.
Lo spazio oggi occupato dalla square de la Tour Saint-Jacques, nel IV arrondissement di Parigi, era occupato anticamente da un labirinto di piccole viuzze. Al centro si trovava la chiesa Saint-Jacques, fondata nel XII secolo e più comunemente conosciuta come chiesa Saint-Jacques de la Boucherie.
Essa rappresentava il punto d’incontro e d’inizio per il pellegrinaggio di Saint-Jacques-de-Compostelle.
L’Hotel de Ville, la cui La facciata principale é decorata di personaggi che hanno segnato la storia di Parigi; artisti, scienziati, politici tra i quali: Eugène Delacroix, Jean Bernard Léon Foucault, André Le Nôtre, Pierre Lescot, Jules Muchelet, François Miron, Alfred de Musset, Charles Perrault, Jean-Baptiste Pialle, Richelieu, Madame de Staël, Voltaire e tanti altri.
L’assemblea nazionale che fu costruita all’inizio del XVIII secolo da Louise Françoise de Bourbon, figlia riconosciuta di Luigi XIV e di Madame de Montespan.
L’obelisco che ricorda la prigione della Bastille, il simbolo dell’inizio della rivoluzione francese: il 14 luglio 1789 i parigini oppressi dalle restrizioni e dall’immobilismo del re Louis XVI si rivoltarono assaltando la famosa prigione che rinchiudeva numerosi intellettuali.
Il patrimonio del XIX é molto abbondante e comprende l’Arco di trionfo, l’Opera Garnier e la Torre Eiffel, costruzione « provvisoria» eretta da Gustave Eiffel per l’esposizione universale del 1889 ma che non fu mai smontata e che é diventata il simbolo di Parigi.
Di piú recente creazione sono, invece, la Tour Montparnasse che venne duramente criticata poiché considerata inappropriata a causa della sua sproporzionata altezza rispetto al resto della città; la Geode costituita da un edificio di forma sferica, situato nel parco della Villette nel XIX arrondissement di Parigi, che nasconde un’enorme sala cinematografica di 400 posti dotata d’uno schermo emisferico gigante; la Grande Arche della Defense, un immenso ipercubo che rappresenta la versione moderna dell’Arco di Trionfo.
A pochi kilometri di distanza da Parigi due grandi monumenti meritano una visita: la reggia di Versailles simbolo della monarchia assolutistica del Re Sole ma anche un capolavoro di architettura e di ingegneria idraulica per i giochi d’acqua delle fontane dei suoi giardini e la basilica di Saint Denis che ospita le tombe dei piú grandi re di Francia.
Parigi 26 gigapixels rappresenta la sfida che si sono lanciati i fotografi Arnaud Frich e Martin Loyer per consentire di scoprire Parigi virtualmente.
Si tratta della foto più grande mai realizzata (risoluzione 354159 x 75570 pixels) che permette di vedere la capitale francese nei minimi dettagli.
Già al momento dell’investitura del presidente americano, Barack Obama, il 20 gennaio 2009, il fotografo David Bergman aveva realizzato una foto panoramica collegando tra loro le 220 foto che aveva realizzato in quell’occasione per permettere agli assenti di partecipare virtualmente all’evento.
Questa volta sono i fotografi francesi che hanno voluto realizzare un’opera colossale attraverso il progetto Paris en 26 gigapixels che ha raggiunto un risultato impressionante.
I due fotografi hanno rassemblato 2346 fotografie, equivalenti a 138 colonne e 17 linee e pari alla superficie di un campo di calcio, scattate con due macchine fotografiche fissate su un supporto meccanico.
Il luogo da dove effettuare gli scatti è stato consigliato da Martin Loyer, esperto conoscitore dei tetti parigini e delle vedute panoramiche piú suggestive: la scelta ha premiato il tetto dell’eglise Saint Sulpice.
Sono stati necessari 6 mesi di preparazione e 5 ore di scatti (ai quali bisogna aggiungere alcune settimane dedicate ai ritocchi finali) per raggiungere l’ambizioso obiettivo.
Come afferma lo stesso Frich “Non si tratta di una foto rivoluzionaria dal punto di vista artistico ma ha il grande merito di offrire un suggestivo sguardo su Parigi a chi non vi abita o a chi non c’è mai stato”.
La foto, ospitata su una pagina web, è accompagnata da un sottofondo musicale creato da Jean-Pierre Tiersen, la colonna sonora del famoso film di Jean-Pierre Jeunet, LeFabuleux destin d’Amélie Poulain (Il favoloso mondo di Amélie Poulain).
La sfumatura musicale partecipa a creare un’atmosfera tipicamente parigina che allieta la navigazione della foto.
Il visitatore partecipa attivamente alla navigazione: puó utilizzare il mouse per spostarsi all’interno della foto, zoomare sui particolari, selezionare uno dei 20 monumenti piú belli della cittá dall’Opera Garnier al Sacro Cuore passando per la Tour Eiffel e l’Arco di Trionfo. Un realismo veramente impressionante.
La Francia in miniatura si trova a Elancourt, poco lontano da Parigi, ed é aperta dal 1991: più di 170 monumenti, 15 villaggi ricostruiti in scala e straordinarie riproduzioni.
Si tratta del più grande parco in miniatura d’Europa che, su uno spazio di più di 5 ettari, rappresenta numerosi monumenti e luoghi: paesaggi ricostruiti, castelli, porti, chiese, cattedrali, stazioni e un gigantesco circuito ferroviario, alberi nani, fiumi, montagne, mari e oceani.
Tutto è stato studiato per offrirvi un’esperienza insolita e al tempo stesso ludico-pedagogica.
Più di sessanta miniaturisti hanno lavorato alla realizzazione del progetto seguendo una scala di rappresentazione 1/30.
La sola miniatura del castello di Chambord ha richiesto più di 2800 ore di lavoro.
Tra i numerosi monumenti rappresentati, undci sono classificati come patrimonio mondiale dall’Unesco.
France Miniature é anche un parco d’attrazioni per adulti e bambini dove potrete passare una giornata spensierata tra sorrisi ed emozioni.