I baci pericolosi sulla tomba di Oscar Wilde

La tomba di Oscar Wilde

Le ammiratrici di Oscar Wilde dovranno trovare una nuova soluzione per manifestare il profondo amore verso il famoso dandy irlandese.
La tradizione di baciare la statua funebre lasciando l’impronta di rossetto non sarà più praticabile in seguito all’installazione di una barriera di vetro.
L’autore di Il ritratto di Dorian Gray e L’importanza di essere Ernesto riposa al cimitero Père Lachaise dal 1900 insieme a moltissimi altri celebri personaggi del calibro di Jim Morrison e Chopin.
La pratica di rendere omaggio alla tomba di Oscar Wilde attraverso le impronte di rossetto ha preso inizio intorno al 1990.
Da quel momento rosse labbra provenienti da tutto il mondo si sono poggiate sul marmo, che raffigura una sorta di divinità alata, per ringraziare lo scrittore per le sue opere e per i suoi saggi aforismi.
Sebbene un cartello posto davanti la scultura di pietra ricorda ai visitatori che una multa di 9000€ è prevista per chi scrive o sporca il monumento, questo singolare rituale non si è mai arrestato.
La decisione di porre una barriera che protegga l’angelo alato sotto il quale giace Oscar Wilde è stata presa su richiesta di Merlin Holland, nipote dello scrittore.
Holland ha sottolineato che i numerosi interventi di pulizia delle tracce d’inchiostro e di rossetto hanno danneggiato gravemente la pietra facendola diventare molto porosa e fragile.
La statua ha acquistato un forte potere erotico e simbolico ma ha perso la sua solidità.
Nasce da questa considerazione la decisione di limitare l’accesso al monumento e di proteggerlo contro l’usura che potrebbe causarne il collasso.
La vetrata protettiva sarà posizionata davanti la tomba di Wilde domani, 30 novembre 2011, in occasione dell’anniversario della morte dello scrittore.
Le appassionate seguaci del dandy che dichiarò “Date alle donne l’occasione ed esse potranno fare tutto” dovranno trovare una nuova forma espressiva per esprimere la loro ammirazione.

Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde

Il ritratto di Dorian Gray

Parigi compare solo sporadicamente in questo romanzo di Oscar Wilde ma l’opera merita comunque di essere citata nella sezione Idee da sfogliare del blog.
E’ l’opera più famosa di Wilde, rappresentata innumerevoli volte al cinema e in teatro, che racchiude famose citazioni dello scrittore dandy inglese.
Il romanzo racconta la storia di Dorian, un ragazzo che desidera restare giovane e affascinante mentre a invecchiare al suo posto è un dipinto realizzato da Basil, suo amico pittore, che lo ritrae nel fiore della sua giovinezza.

La storia, che ruota attorno alla  vanità, la bellezza, l’arte e la giovinezza, comincia con la realizzazione del ritratto di Dorian da parte di Basil Hallward.
Mentre Basil dipinge i lineamenti perfetti di Dorian Gray, Lord Henry, un amico di Basil, influenza lo spirito del ragazzo parlandogli della fuggevolezza del tempo e di come la sua immagine sarebbe cambiata nell’arco di pochi anni.
In seguito Dorian s’innamora di Sybil Vane, un’attrice di teatro, alla quale chiede la mano.
Deluso da una sua performance teatrale, Dorian rompe la promessa di matrimonio e abbandona Sybil; quest’ultima sconvolta dal dolore per l’abbandono si uccide.
Dorian, appresa la notizia del suicidio, si sente colpevole per la morte dell’attrice e si accorge che il suo ritratto aveva assunto un’espressione diversa, una sorta di ghigno compiaciuto per quanto successo.
Da quel momento la vita di Dorian entra in una spirale di peccato e sregolatezza che porterà il ragazzo a commettere orrendi crimini.
La sua anima andrà corrompendosi progressivamente e il quadro assumerà sembianze sempre più inquietanti mentre la sua giovinezza e il suo fascino resteranno intatti.

Il libro di Wilde è dotato di una forte profondità di pensiero e di un grande cinismo che permette di descrivere l’alta borghesia inglese della fine del secolo scorso.
Lord Henry rappresenta la gioventù ricca, depravata e crudele dell’epoca che trasgredisce le regole del conformismo e si abbandona al piacere e all’eccesso.
Il suo influsso si rivelerà fatale sul giovane spirito edonista di Dorian che si lascerà ammaliare dai consigli e dagli aforismi di Lord Henry.
Ecco alcuni dei suoi aforismi piú intensi: «L’unico modo per resistere alle tentazioni, è cedervi» « Ogni eccesso, così come ogni rinunzia, reca il proprio castigo » « La sola differenza tra un capriccio e una passione lunga quanto la vita è che il capriccio dura di più» .

Il più vecchio café di Parigi: le Procope

Le Procope

I siciliani hanno sempre esportato ovunque la loro capacità di arrangiarsi e la loro arte di vivere.
Non è un caso se il café più antico di Parigi è stato creato proprio da un palermitano: Giuseppe Procopio Coltelli.
Il locale, aperto nel 1696, conobbe rapidamente un grande successo grazie sopratutto al caffé e ai gelati che importava dall’Italia.
Questo luogo storico ha visto passare i più illustri letterati e personaggi politici del tempo diventando il primo café letterario del mondo dove i grandi nomi del sapere francese venivano a discutere dei loro progetti bevendo un caffé o assaporando un sorbetto: La Fontaine, Voltaire, Rousseau, Beaumarchais, Balzac, Hugo, Verlaine, Oscar Wilde e tanti altri.
Nel XVIII secolo le idee liberali di Diderot e d’Alembert presero forma tra i tavoli del Procope e durante la rivoluzione francese Robespierre, Danton e Marat vi si riunivano per prendere le decisioni più importanti; anche Benjamin Franklin soleva recarsi al Procope per redigere i suoi documenti.
A distanza di tempo il ristorante resta un luogo carico di storia, come testimoniano i quadri e la decorazione, in cui poter trascorrere un gradevole momento per un pranzo, una cena o semplicemente una tazza di tè.

Le Procope
13 rue de l’Ancienne Comédie
75006 Paris
Metro: Odéon