Chhuuut…un pò di silenzio!

Chhuuut…un pò di silenzio!

I graffiti rappresentano una vera e propria espressione artistica che personalizza in modo inequivocabile e originale il contesto urbano nel quale si inserisce.
La municipalità di Parigi ha capito il valore artistico di questa forma d’arte e ha autorizzato eccezionalmente la realizzazione di un gigantesco graffito.
Lo splendido risultato di questa iniziativa è l’opera intitolata Chuuuttt immaginata dall’artista Jef Aerosol.
L’opera monumentale decora egregiamente il muro che domina la fontana Stravinsky, a due passi dal Centro Pompidou e dalla chiesa Saint Merri.
Interamente realizzato in bianco e nero, il disegno si integra perfettamente nel contesto in cui è inserito e non contrasta con le colorate statue, create da Jean Tinguely et Niki de Saint Phalle, per decorare la fontana Stravinsky.
L’immagine che è stata scelta rappresenta un autoritratto dell’artista mentre porta l’indice davanti la bocca, un gesto che universalmente invita al silenzio e alla quiete.
L’opera vuole invitare i passanti a fermarsi un istante ad ascoltare i suoni che non sono abituati a sentire e carpire le vibrazioni delicate della città: il canto degli uccelli, la voce dei bambini e il melodioso mescolarsi delle voci festanti dei turisti.
L’artista lancia ai passanti un appello al silenzio, un invito alla calma e alla serenità che sfida l’incessante frenesia della metropoli parigina.
Inaugurata nel 2011, l’opera è stata realizzata in 3 giorni utilizzando più di 100 bombolette spray.
Jef Aerosol, il cui vero nome è Jean-Francois Perroy, è uno dei principali protagonisti della street-art parigina e spesso i suoi graffiti celebrano personaggi famosi (Jim Morrison, Hitchcock, Gandhi, ecc.).

Anche gli animali vanno in paradiso

Le cimitière des chiens

Il più vecchio cimitero per animali del mondo si trova nella città di Asnières, a pochi minuti da Parigi.
Un luogo insolito e malinconico che è stato realizzato appositamente per dare una degna sepoltura agli amici più fedeli che un uomo possa avere.
Si tratta di un vero e proprio cimitero con tanto di lapidi, decorazioni funerarie, ceri e fiori.
Numerose sono le sculture marmoree che riproducono il cane o il gatto che un tempo teneva compagnia al padrone che adesso lo rimpiange.
La parte principale di questo luogo di riflessione e di ricordo è occupata dal cimitero dei cani ma esplorando attentamente si possono notare lapidi di pappagalli, conigli, pesci, scimmie, cavalli, boa, pavoni o altri animali esotici.
La passeggiata lungo i viali di questo cimitero, costruito nel 1899, riserva molte sorprese come la tomba di Rintintin (proprio lui!) che richiama numerosi visitatori americani o le tombe degli animali dei personaggi famosi.
Alcuni padroni sono pronti a spendere fino a cinquemila euro pur di offrire un’ultima dimora elegante ai loro amici fedeli e per pagare l’affitto della concessione.
Nel corso degli anni il cimitero è stato abbellito da monumenti significativi.
Nel 1900 la direzione fece erigere un monumento alla gloria di Barry, un cane appartenuto ai monaci del convento Grand Saint Bernard che salvò numerosi viaggiatori sperduti nella neve.
Un altro monumento imponente ricorda tutti quei cani-poliziotto deceduti mentre erano in servizio.
Una stele ricorda la memoria di un cane vagabondo che trovò morte proprio alle porte del cimitero: quel cane anonimo rappresentava il quarantamillesimo animale seppellito nella necropoli.

Le cimitière des chiens
4, pont de Clichy
92600 Asnières

La festa di Ganesh a Parigi

Il tempio di Ganesh

Il tempio di Sri Manicka Vinayakar Alayam, organizza ogni anno dal 1996 la festa di Ganesh.
Questo tempio è l’unico edificio religioso induista di Parigi e rappresenta il solo luogo della capitale francese dove poter conoscere più da vicino questa religione che conta più di ottocento milioni di fedeli nel mondo.
Creato nel 1983 da un tamoul originario dello sri-lanka, il tempio è dedicato a Ganesh, divinitá dalla testa d’elefante.
Figlio di Siva (una delle tre divinitá maggiori dell’induismo) e di Parvati, Ganesh è il dio della saggezza e della prosperitá, uno dei piú rispettati e venerati di tutta l’India.
Di ritorno da un lungo viaggio, Siva scoprì sua moglie in compagnia di un ragazzo sconosciuto e non potendo immaginare che si trattasse di suo figlio, cresciuto durante la sua lunga assenza, lo fece decapitare.
Parvati disperata obbligó Siva a riparare all’errore sostituendo la testa del figlio con quella del primo essere vivente che si presentó ai suoi occhi ovvero un elefante.
Se visiterete questo tempio induista resterete senza dubbio stupiti dalla complessitá delle cerimonie e dalla generositá dei fedeli.
Il sabato e la domenica mattina vengono distribuiti pasti vegetariani gratuiti.

Il prossimo 28 agosto Ganesh, divinità dalle quattro braccia e dalla testa d’elefante, trasformerà il XVIII arrondissement di Parigi in una città indiana.
Le cerimonie religiose inizieranno al tempio alle 9h.
Il corteo partirà dal tempio alle 11h e sfilerà fino alle 15h.

Ecco il percorso della sfilata:

Partenza dal 17, rue Pajol, dalle 11h alle 11h30
– rue Perdonnet
– rue du Faubourg Saint-Denis
– rue Marx Dormoy
– rue Ordener
– boulevard Barbès
– rue Labat
– rue Marcadet
– retour par la rue Ordener
– rue Philippe de Girard
Arrivo al 17, rue Pajol intorno alle 15h

In testa al corteo si troveranno i suonatori di flauto e i ballerini con in testa un recipiente in terracotta dove brucia la canfora.
Le statue di Ganesh e di suo fratello Muruga saranno portate in processione su colorati carri trainiati da donne e uomini vestiti con i tradizionali sari indiani.
Lungo tutto il percorso, decine di noci di cocco saranno aperte e offerte simbolicamente alla divinità, la scorza della noce simboleggia l’illusione del mondo e l’acqua l’ego dell’uomo: rompendo la noce di cocco si offre il proprio cuore a Ganesh e si ottiene la sua protezione.
Nel corso della sfilata bevande, dolci e alimenti benedetti saranno offerti al pubblico nel rispetto dello spirito di condivisione e convivialità tipico della festa induista.

Festa di Ganesh
Domenica 28 agosto 2016

Tempio di Sri Manicka Vinayakar Alayam
17 rue Pajol
75018 Paris

Nojnoma : il volto di Parigi

nojnoma

Nojnoma

Se abitate a Parigi o vi venite spesso in vacanza, avrete sicuramente incrociato il volto di Nojnoma tra le strade della ville lumière.
Dal 2001 il suo viso sorridente, in bianco e nero,  tapezza in maniera massiccia il tessuto urbano della capitale francese.
Da tempo i parigini si chiedevano chi fosse questo personaggio e la ragione della sua onnipresenza.
Una recente intervista realizzata dalla rivista Les Inrocks ha permesso di scoprire i retroscena di un’ iniziativa originale e insolita.
A metà strada tra il graffitaro e l’uomo politico, Nojnoma fonda la sua arte sullo slogan “è la promozione che fa l’artista” e, suscitando la curiosità nel pubblico, vuole sviluppare tematiche importanti come la definizione dell’arte, l’immagine e la sua interpretazione,  il posto dell’artista nella città e la promozione della sua attività.
L’artista francese,  nato nel 1982, ha sviluppato  la sua forza creativa disseminando migliaia di poster  sui muri di Parigi per lasciare un segno del suo passaggio: ogni immagine affissa rappresenta  una traccia che lo rappresenta e lo promuove per un tempo limitato.

Il Canal Saint Martin cambia pelle

A worker wades in the water as he inspects abandoned bicycles during the draining of the Canal Saint-Martin in Paris

Velib’ sul fondo del canal Saint Martin

Il canal Saint Martin è oggetto in questi giorni di una vasta operazione di pulizia effettuata generalmente ogni dieci anni. Le ultime “rinfrescate” del canale risalgono al 1993 e al 2001.
Dopo essere stato svuotato dei suoi  90 000 metri cubi d’acqua, il canale resterà a secco per tre mesi per permettere le operazione di manutenzione e il rinnovo di nove sbarramenti.
Il cantiere iniziato lo scorso 4 gennaio andrà avanti fino al 4 aprile impegnando una cinquantina di operai.
Il canal Saint Martin, che attraversa il X, l’Xi e il XIX arrondissement, è un elemento naturale essenziale per Parigi e ospita una fauna ricca e diversificata: anatre, anguille, barbi, cozze d’acqua dolce, gazze, cormorani, passeri, cigni e aironi apprezzeranno, in primavera, la ritrovata pulizia di questo ramo fluviale che attraversa la città.
Buona parte della fauna acquatica sarà pescata e rilasciata in un secondo momento permettendo, al tempo stesso, ai biologi di recensire lo stato di salute delle specie che popolano il corso d’acqua.
La pulizia dei rifiuti che giacciono sul fondo del canale riserva spesso molte sorprese e il ritrovamento di oggetti  inaspettati.
Quest’anno le operazioni di recupero hanno già portato alla luce una pistola, numerosi Velib’, vari elettrodomestici, una sedia a rotelle, segnali stradali, cartelloni pubblicitari, carrelli della spesa, una macchina da gelato,  scooters, bottiglie, siringhe, lattine e casseforti vuote.
Si stima che circa quaranta tonnellate di rifiuti partiranno a Aubervilliers, per via fluviale, per raggiungere i centri di raccolta che gestiscono lo smistamento, lo smaltimento e il riciclo degli oggetti.

Quelle prise de tête!

La statua di Saint Denis…senza testa

Se siete degli attenti osservatori, vi sarà capitato di scorgere, tra le statue che abbelliscono la facciata di Notre Dame, un Santo che tiene la testa tra le mani.
La stessa statua è visibile, questa volta isolata da ogni altro gruppo scultoreo, presso questo square del XVIII arrondissement di Parigi.
Il Santo in questione è Saint Denis che, nel III secolo, fu decapitato dai romani nel tempio di Mercurio, sull’attuale collina di Montmartre.
La leggenda racconta che il Santo avrebbe preso la sua testa tra le mani e avrebbe camminato fino al luogo della sua sepoltura a Saint Denis dove si trova la basilica (ben 6 kilometri di distanza!!!).
La statua del Santo miracolato domina questo calmo giardino nella zona di Montmartre.

Square Suzanne Buisson
Avenue Junot
75018 Paris

Il pollice di Cesare

Il pollice di Cesare

Questa monumentale rappresentazione di un pollice umano domina il quartiere della Defense, il quartiere degli affari di Parigi.
La statua è stata realizzata da Cesare Baldaccini nell’ambito di una mostra sul tema della mano presso la galleria Claude Bernard.
Lo scultore ha realizzato l’opera partendo da un calco del proprio pollice che ha ingrandito e riprodotto alla perfezione.
L’opera di Baldaccini rappresenta un omaggio all’anatomia umana ma potrebbe anche nascondere significati più profondi.
Nell’antichità romana il pollice di un altro Cesare era simbolo di potere e un suo movimento poteva decidere se salvare o uccidere un uomo.
Il pollice dello scultore marsigliese è ugualmente presente davanti l’ingresso del Palazzo dei Congressi di Nizza ed è anche apparso su un francobollo.

Il rinoceronte del museo d’Orsay

Il rinoceronte del museo d’Orsay

Come un cane feroce, questo enorme rinoceronte sembra sorvegliare i visitatori che fanno la fila per poter accedere al museo.
L’impressionante scultura realizzata da Alfred Jacquemart e posta all’ingresso del tempio degli impressionisti di Parigi rappresenta un ottimo esempio dell’arte scultorea del XIX secolo, largamente presente all’interno del museo d’Orsay.
Durante la seconda metà del XIX secolo, il gusto della borghesia del tempo si orientò verso le decorazioni e le sculture ispirate al mondo animale dettando la tendenza dell’epoca.
Realizzata in una fonderia di Nantes, questa massiccia statua di bronzo faceva parte di un complesso di quattro statue (rinoceronte, cavallo, elefante e toro) che furono presentate all’Esposizione Universale del 1878.
Le quattro statue sono state collocate dinnanzi al museo per dare un assaggio del patrimonio artistico del museo ai visitatori.
La statua rappresentante il toro è stata rimandata a Nimes, suo paese d’origine, e non figura quindi tra gli animali che troneggiano di fronte al museo d’Orsay.

Museo d’Orsay
62, rue de Lille
75007 Paris

Serge, il coniglio rosa della metro

Serge, il coniglio rosa della metro

Questo post è dedicato ad uno dei personaggi più enigmatici e simbolici della capitale francese: Serge, il coniglio della metropolitana.
La famosa mascotte rosa campeggia da più di 30 anni sugli affollatissimi vagoni per ricordare i rischi legati alla chiusura delle porte.
L’emblematico animale comparve per la prima volta nel 1977 sulla linea 1 della metropolitana parigina e la sua presenza si estese a tutte le altre linee a partire dagli anni 80.
L’immagine iniziale che venne utilizzata non corrispondeva a quella attuale: la Ratp (la società che gestisce i trasporti urbani di Parigi) aveva scelto un coniglio nero chiamato Obafemi che indossava una salopette rossa e un maglioncino giallo.
Il simpatico Obafemi evitò a molti bambini d’incastrarsi le mani tra le porte della metropolitana e riscosse una notevole popolarità.
Tuttavia verso la fine degli anni 80 la Ratp fu costretta a cambiare il personaggio scelto per promuovere la campagna sulla sicurezza nei mezzi parigini.
L’immagine di un coniglio nero con le dita intrappolate, infatti, fu tacciata di razzismo da diverse associazioni che ne richiesero la rimozione e la Ratp, minacciata di censura, dovette trovare una nuova mascotte “politicamente corretta”.

Serge, proclamato successore di Obafemi, divenne rapidamente un personaggio-culto nell’immaginario parigino.
Il nuovo adesivo fu radicalmente modificato: il coniglio rosa indossa maglietta e pantaloni gialli e viene rappresentato con le dita schiacciate tra le porte.
I realizzatori del famosissimo personaggio hanno scelto di dargli le sembianze di un coniglio, personaggio ricorrente nei cartoni animati, per sensibilizzare più facilmente i bambini.
Il testo che accompagna la famosa immagine “Ne mets pas tes mains sur la porte: tu risques de te faire coincer très fort” è tradotto in quattro lingue (inglese, tedesco, spagnolo e italiano).
Il coniglietto sembra assumere un tono più severo rivolgendosi agli italiani: solamente la traduzione in italiano termina con un punto esclamativo!
Esistono tantissime parodie della rinomata mascotte rosa, quella che vi propongo nel video in basso è stata realizzata dall’esilarante equipe di Jackass e rappresenta le peripezie quotidiane di Serge.

Le ceramiche della stazione Liège

Le ceramiche della stazione Liège

La metropolitana parigina rappresenta un microcosmo ricco di sorprese e curiosità, un universo sotterraneo che custodisce segreti e splendide opere artistiche.
Ogni stazione della metro ha una sua storia, una sua identità e una sua peculiarità.
Immersi nella frenesia quotidiana attraversiamo distrattamente corridoi e passaggi che ci conducono da una linea a un’altra senza prestare attenzione ai piccoli particolari che accompagnano i nostri passi.
La stazione Liège, situata sulla linea 13 tra la stazione Saint-Lazare e Place de Clichy, merita di essere visitata per vari motivi.
Creata nel 1911, la stazione fu inizialmente chiamata Berlino ma il nome della città tedesca, divenuto scomodo in seguito al primo conflitto mondiale, fu sostituito nel 1914 con il nome della città belga che aveva eroicamente resistito durante la guerra.
Una delle particolarità di questa stazione è il fatto di presentare banchine sfalsate, una di seguito all’altra (e non una di fronte all’altra), a causa delle dimensioni ridotte della rue d’Amsterdam situata all’esterno.
L’elemento che merita maggior rilievo è la decorazione della stazione.
Nel 1982, nell’ambito degli scambi culturali tra Francia e Belgio, vari dipinti e ceramiche rappresentanti la città di Liège furono installati negli spazi dedicati ai manifesti pubblicitari: il palazzo provinciale di Liège, il circuito di Francorchamps, la vallata dell’Ourthe, il castello di Wegimont e altri splendidi paesaggi.