Vivo altrove: l’odissea dei ragazzi con la valigia

Vivo altrove

Questo post apre una nuova sezione del blog dedicata ai libri: romanzi o saggi dedicati a Parigi o libri che ho letto e che ho ritenuto degni di considerazione.
Il primo libro di cui vi voglio parlare è Vivo altrove, un libro che mi sta particolarmente a cuore perché tratta delle storie delle decine di migliaia di giovani che, dopo aver riempito il proprio fagotto di belle speranze, hanno lasciato l’Italia per cercare fortuna altrove.
Il libro scritto da Claudia Cucchiarato e pubblicato recentemente da Bruno Mondadori presenta un variegato campionario umano fatto di storie di ragazzi che in Italia non hanno trovato il loro posto.

Tra le tante storie c’è anche la mia, quella di un ragazzo siciliano che mai avrebbe pensato di lasciare la sua isola natale ma che crescendo si rende conto che il suo è un Paese a numero chiuso e che la sola alternativa possibile è quella di “vivere altrove”.
Tuttavia  non è della mia storia che voglio parlarvi ma del superbo lavoro realizzato da Claudia che ha saputo rappresentare, usando sfumature agrodolci, un suggestivo spaccato sociologico.
Il libro rappresenta un collage di storie di “ragazzi con la valigia” che per svariati motivi hanno deciso di fare il grande salto verso l’altrove, un mosaico colorato di vite accomunate dalla voglia di andare avanti con le proprie forze e di mantenere la propria dignitá integra.
Ogni storia ha le sue peculiaritá, un suo contesto e una sua motivazione  che hanno spinto questi giovani a lasciarsi alle spalle radici, amici e familiari per seguire il proprio destino.
Tutte le storie sono segnate dalla stessa inconfondibile amarezza.
L’opera della Cucchiarato affronta un fenomeno generazionale che riguarda un numero crescente di giovani tra i 25 e i 40 anni che sentono il bisogno di allontanarsi per cercare nuove possibilitá di riuscita.
L’analisi sociologica effettuata da Claudia nel suo libro continua, a fil di rete, grazie al blog www.vivoaltrove.it che offre la possibilitá a tutti di pubblicare la propria storia e di raccontare le proprie vicissitudini lontano dall’Italia e in giro per il mondo.

Claudia Cucchiarato, giornalista, è nata a Treviso nel 1979 e vive a Barcellona dal 2005.
Scrive per L’Unità e il gruppo L’Espresso in Italia e per La Vanguardia in Spagna.
Vivo altrove è il suo primo libro, ma soprattutto il suo modo di dare voce a chi, come lei, ha scelto di non abitare in Italia.
Dall’inizio del 2008 cura il blog:
http://barcellonaitalia.blog.unita.it//

Ozzy Osbourne: il principe delle tenebre

Ozzy Osbourne

Ozzy Osbourne si esibirà in concerto a Bercy il 20 settembre prossimo per presentare il suo decimo album Scream.
Il concerto sarà accompagnato dalle esibizioni dei Korn e di Danko Jones.
A 62 anni, l’ex leader dei Black Sabbath soprannominato The Prince of Darkness resta una delle leggende dell’heavy metal.
Ozzy è conosciuto dagli adulti per le sue performances musicali e dai più giovani per le sue apparizioni televisive nell’ambito del reality The Osbournes proposto da MTV.
L’eccentrico cantante inglese sarà in tournée europea da giugno a settembre.

John Michael «Ozzy» Osbourne, soprannominato The Mad man, raggiunge la fama mondiale come cantante dei Black Sabbath.
Nel corso delle sue esibizioni come leader del gruppo heavy metal, Ozzy eccede nel consumo di droga e alcool fino al giorno in cui, nel 1980, il suo organismo inizia a mostrare segni d’indebolimento e deve affrontare una cura di disintossicamento.
Da quel momento Ozzy ha moltiplicato le trovate mediatiche per cercare di rilanciare la sua immagine e la sua popolaritá.
Tra le tante manifestazioni teatrali ed esagerate del cantante sono da ricordare i morsi che Ozzy diede ad un pipistrello durante un concerto e il tentativo di strangolamento della sua seconda moglie, Sharon, colpevole di avergli nascosto il whisky.
Nel 2001, MTV gli propone di realizzare un reality show incentrato sulla sua quotidianità piazzando numerose telecamere a casa sua per seguire la vita della sua irriverente famiglia.
La trasmissione conosce un successo inaspettato e Ozzy viene addirittura ricevuto alla Casa Bianca.

20 Settembre 2010
Palais omnisports de Bercy
8 boulevard de Bercy
75012 Paris

I Gorillaz in concerto

I Gorillaz in concerto

I Gorillaz si esibiranno allo Zenith di Parigi il 23 Novembre 2010.
Il gruppo Gorillaz è una creazione virtuale composta da musicisti immaginari: Noodle (Chitarra), 2-D (Voce), Murdoc Nicalls (Basso), Russel Hobbs (Batteria).
I creatori di questo gruppo immaginario sono Damon Albarn (il cantante dei Blur) e Jamie Hewlett (il disegnatore di Tank Girl) e i personaggi virtuali del gruppo vengono rappresentati come dei personaggi dei fumetti.
Damon e Jamie iniziano il loro progetto nel 1998 e il primo album intitolato Gorillaz esce nel 2001.
L’opera ebbe un successo immediato grazie all’ottima fattura musicale e all’universo grafico sviluppato da Hewitt.
La loro musica mescola insieme stili diversi che vanno dal rock al britpop passando per il Trip Hop, l’hip hop e altri stili ancora.
Il secondo album, Damon Days, risale al 2005 e ha ottenuto un discreto successo.
Quest’anno i Gorillaz presentanto il terzo album Plastic Beach che si caratterizza per il grande numero di collaborazioni: Snoop Dogg, Mos Def, De la Soul, Lou Reed e Mick Johnes.

23 Novembre 2010
Zenith
211 Avenue Jean Jaures
75019 Paris

Il Forum delle associazioni italiane 2010

Il Forum delle associazioni italiane 2010

Il Forum delle associazioni italiane si terrà, il 19 giugno 2010, lungo il boulevard Auguste Blanqui, nel XIII arrondissement.
La manifestazione, organizzata nell’ambito della settimana dedicata alla cultura italiana, rappresenta per i parigini l’occasione unica per scoprire più da vicino la comunitá italiana e le sue tradizioni.
Il Forum costituisce il momento focale di una settimana in cui il Belpaese viene celebrato attraverso degustazioni, proiezioni, esposizioni, concerti e tanto altro ancora.
Numerose associazioni saranno presenti per condividere le proprie iniziative e le proprie finalitá: associazioni regionali volte a promuovere la ricchezza e la diversità delle province, gruppi di conversazione, associazioni che vogliono sensibilizzare il pubblico sui delicati temi della giustizia e della legalità, gruppi folk e tanto altro ancora.
L’evento, organizzato dal magazine Focus In, permette d’incontrare i protagonisti e gli organizzatori delle principali attivitá sociali e culturali finalizzate a onorare l’Italia.

19 giugno 2010
Boulevard Blanqui
75013 Paris

Paris Plage 2010

Paris plage: la spiaggia di Parigi

Paris-Plage è una manifestazione estiva ideata e allestita dalla municipalità di Parigi dal 2002.
Ogni anno, nel periodo compreso tra luglio e agosto, per circa 4-5 settimane, su un’estensione di circa 3 km, le banchine della Senna (rive droite) e la place de l’Hôtel de Ville, ospitano attività sportive e ludiche, trasformandosi magicamente in spiagge di sabbia ed erba, con tanto di palme che costeggiano il percorso della Senna.
Un turista, non al corrente della manifestazione, potrebbe pensare a un vero e proprio miraggio vedendo il lungo-Senna trasformarsi in uno stabilimento balneare.

Una spiaggia a tutti gli effetti nel cuore di Parigi. Un’insolita atmosfera vacanziera s’impossessa dei 3 Km che vanno dal Pont Henri IV alle Tuileries: piscine, bimbi che giocano coi racchettoni, castelli di sabbia, tornei di beach volley, corsi di danza latino-americana o di aquagym e partite a bocce.
Nel corso degli anni lo spazio destinato a tale manifestazione è andato ampliandosi e oggi comprende svariati siti, ognuno dei quali si distingue per attività diverse e peculiarità uniche.
Una delle attrazioni più recenti di Paris Plage è la piscina galleggiante ai piedi della Biblioteca Nazionale François Mitterand.
In un’atmosfera rilassante e spensierata, tranquillamente distesi su una sedia a sdraio o un’amaca, potrete godere della quantomai diversificata offerta musicale: musiche di ogni tipo e concerti dal vivo allieteranno i vostri momenti di relax (da non mancare é, in particolare, il festival Fnac Indétendances).
Tante sono le attività che potrete praticare a Paris Plage: da un rilassante massaggio fatto da mani esperte, a numerose attività sportive che vanno dalle bocce all’aquagym, potrete cimentarvi in stage di pittura, giocare a scacchi, prendere libri in prestito. In quest’atmosfera insolita ed esotica troverete certamente quello che fa per voi.

Tra Tuileries e Sully Port de la Gare
Ogni anno nei mesi di luglio e agosto.
Tariffe: Gratuito

La festa del 14 luglio

La festa del 14 luglio

Celebre in tutto il mondo, il 14 luglio 1789 segna l’inizio della Rivoluzione Francese che coincide con la presa della Bastiglia.
Una grande sfilata militare sugli Champs Elysées, in presenza del capo dello Stato, attira le folle provenienti da tutta la Francia. A Parigi e in tutte le città francesi la festa è grande.
Con il nome di festa della Federazione si vuole indicare la festa che venne celebrata nel campo di Marte a Parigi, il 14 luglio 1790, primo anniversario della presa della Bastiglia.
Per quest’occasione, si riunirono i deputati delle 83 regioni francesi e Luigi XVI vi prese parte. La partecipazione della gente fu enorme. I federati sfilarono con tamburi e bandiere di fronte a l’ Ecole Militaire. Una messa solenne fu pronunciata da Talleyrand sull’altare della patria.

Il 6 luglio 1880, la data del 14 luglio divenne ufficialmente giorno di festa nazionale francese, su proposta del deputato Benjamin Raspail, in ricordo della festa della Federazione.
Viene dunque celebrata la presa della Bastiglia, la mattina del 14 luglio 1789, quando il popolo parigino prese le armi custodite nell’edificio des Invalides per dirigersi e attaccare una vecchia fortezza reale: la Bastiglia.
Dopo un sanguinoso scontro, s’impossessarono della prigione e ne liberarono i prigionieri.
La presa della Bastiglia rappresenta una prima importante vittoria del popolo di Parigi contro uno dei simboli dell’Ancien Régime.

Bisognerà attendere il 1915 per vedere la prima sfilata sugli Champs-Elysées, oggi divenuta un evento attesissimo dai francesi.
Questa sfilata militare ha luogo in varie parti della Francia ma la principale é senza dubbio quella che attraversa l’avenue des Champs-Élysées, da place de l’Étoile fino a place de la Concorde.
Un’altra tipica espressione celebrativa é il ballo dei pompieri che ha luogo la notte del 13 luglio e che dura tutta la notte.

Informazioni pratiche

Sfilata militare ogni 14 luglio a partire dalle 09h00 sugli Champs Elysées

Da non perdere i giochi pirotecnici in tarda serata (da vedere preferibilmente dal suggestivo scenario del Campo di Marte).

Gli Champs Elysées si vestono di verde

Gli Champs Elysées si vestono di verde

Gli Champs Elysées si vestono di verde questo week-end per celebrare la giornata mondiale della Biodiversità che avrà luogo sabato 22 maggio.
L’avenue più famosa del mondo, dal Rond Point fino all’Arco di Trionfo, sarà trasformata in un enorme spazio naturale durante due giorni e una notte, dal 22 al 24 maggio.
Si tratta di un’occasione unica per scoprire la varietà della flora francese: la grandiosa creazione vegetale sarà formata da ottomila frammenti rappresentanti 150 varietà provenienti direttamente dal mondo arboricolo e agricolo francese.

Chiusi al traffico durante l’evento, gli Champs Elysées diventeranno un’oasi naturale rigogliosa e i turisti ignari di questo happening ecologico, trovandosi nel bel mezzo di una giungla urbana, penseranno di essere sbarcati su un altro pianeta.
Tantissime le specie rappresentate dall’acacia alla canna da zucchero passando per la lavanda, la colza, la liquirizia, la magnolia e tantissime altre ancora.
La celebre avenue parigina, spesso contesto di eventi mondani, rappresenterà una passeggiata ludica e pedagogica che farà riflettere sulla relazione tra uomo e natura.
L’evento è stato organizzato dall’associazione Nature Capitale in partenariato con la municipalità di Parigi e l’associazione dei giovani agricoltori francesi.
La realizzazione di questo evento insolito e dal forte valore simbolico è stata affidata a due grandi artisti: Laurence Médioni, artista plastico e paesaggista, e Gad Weil, abile creatore di eventi destinati al grande pubblico.
Come spiega lo stesso Weil, questo immenso giardino fatto di poesia, natura e arte non ha lo scopo di giudicare, criticare o accusare ma semplicemente di “interrogare il rapporto tra l’uomo e la natura” e di “dare una rappresentazione concreta alle domande relative alla biodiversità, all’ecologia e allo sviluppo sostenibile”.

Il visitatore potrà interagire durante questo percorso vegetale e urbano attraverso incontri con specialisti e professionisti dell’ambito ecologico, degustazioni e percorsi guidati.
Questa gargantuesca creazione vegetale ha richiesto uno sforzo logistico impressionante: nell’arco di una notte i frammenti componenti l’opera vegetale saranno posizionati sugli Champs Elysées e più di 500 persone dai camionisti ai giardinieri, parteciperanno ai lavori
Nella parte bassa dell’avenue, all’altezza del Grand Palais, trenta gigantografie rappresentanti il microscopico mondo degli insetti saranno esposte al fine di sensibilizzare il pubblico.
Questo week end, dunque, se vi trovate a passare lungo gli Champs Elysées, dimenticate il traffico, l’inquinamento, lo shopping frenetico, il caos cittadino, lo smog e respirate!

Sciovinismo parigino

Sciovinismo parigino

Un altro tratto distintivo del parigino tipico è il patriottismo smisurato che lo porta a denigrare tutto ciò che è straniero, esotico e, in ogni caso, non francese.
Questo voler dipingere tutto di blu-bianco-rosso e proclamare costantemente la propria superioritá franco-francese mi  ha immediatamente stupito al mio arrivo a Parigi.
Ho sempre guardato con un pizzico d’invidia questo atteggiamento dei nostri cugini francesi, anche se bisogna dire che spesso eccedono nei loro slanci nazionalistici.
La mia invidia scaturisce dal fatto che questo loro attaccamento al paese, alla nazione e alla bandiera è qualcosa che non esiste in Italia (forse è esistito in un tempo lontano) dove chi sta attualmente al potere straccerebbe volentieri il tricolore e si arrovella quotidianamente per cercare la migliore soluzione per dividere il Paese che sia il federalismo o la reintroduzione dei dialetti a scuola.
L’italiano sente la sua appartenenza al paese solo durante i mondiali di calcio o quando è lontano dall’Italia

Lo sciovinismo parigino è talmente esagerato che supera il semplice nazionalismo: il parigino, prima ancora che alla Francia, è attaccato morbosamente alla sua città, che considera unica al mondo, e al suo arrondissement, che considera il migliore.
Il parigino ama talmente la sua città che quando va all’estero non dice di essere francese…ma parigino; l’abitante della capitale francese sarebbe pronto a tutto pur di difendere il nome e la fama di Parigi che considera come una ricchezza unica.
Ogni altro paese o città comparato alla bellezza di Parigi perde di significato e il resto della Francia passa in secondo piano rispetto alla capitale detentrice di fama e successo.
Il resto del paese, identificato dai parigini con il termine province, viene apertamente snobbato ed esiste soltanto durante i week end per una gita fuori porta o per assaggiare specialità regionali, passeggiare lungo le spiagge, respirare un pò di aria pura e rapidamente rimpiangere Parigi e rendersi conto quanti vantaggi la capitale offra rispetto al resto delle altre città francesi.

Bisognerebbe aggiungere che il nazionalismo esasperato e l’attaccamento sciovinista alla propria città non è una caratteristica prettamente parigina ma più spiccatamente francese.
Inoltre lo sdegno con cui i parigini guardano alle altre regioni francesi è reciproco e i provinciali guardano ai parigini con altrettanto disprezzo.
Numerosi sono i nomignoli dispregiativi coniati appositamente dai provinciali per etichettare negativamente gli abitanti della capitale, il più famoso recita “Parisien tête de chien !Parigot tête de veau ! “ e stigmatizza perfettamente le peggiori qualità dei parigini ritenuti, snob, acidi e sgradevoli.

Snobismo parigino

Una famosa canzone del grande Boris Vian prende in giro l’atteggiamento snob e sostenuto dei parigini.
La canzone s’intitola J’suis snob e ha il merito di enfatizzare abilmente, come solo Vian sapeva fare, uno dei più macroscopici difetti dei parigini: lo snobismo.
Per definizione lo snobismo è l’attaccamento smisurato alla forma, alle buone maniere, a tutto ciò che è in voga e alla moda, a tutto ciò che è ”in”.
Lo snob desidera appartenere a una classe elitaria e distinguersi dalla massa, per questo motivo tende a riprodurre i comportamenti e gli atteggiamenti di una classe sociale o intellettuale che reputa superiore.
Spesso imita i segni distintivi di questa classe sia nel linguaggio che nei gusti e nelle abitudini di vita e tratta con disprezzo quelli che considera appartenenti a classi inferiori.

Il parigino medio trasuda snobismo e trascorre la sua esistenza a visitare i luoghi piu branchés del momento e a rispettare le regole dettate dai guru della societá fashion.
L’abitante della ville lumière sgomita tra la folla per recarsi rapidamente al BHV e procurarsi l’ultimo Iphone, si concede una pausa in una delle tante terrasse del Marais, mangia un paio di macarons da Ladurée e si scatena in uno shopping frenetico da Zadig & Voltaire per accaparrarsi i vestiti piú trendy del momento.
Questo essere schizzinoso e con la puzza sotto il naso sorride raramente, ascolta musica lounge, mangia solo prodotti Bio e prende raramente la metropolitana che considera sudicia e affollata.
Lo snob parigino rinnova il suo guardaroba nei negozi della rue du Faubourg Saint-Honoré, fa la spesa esclusivamente al Monoprix, guida portando guanti in cuoio, prenota con largo anticipo i biglietti per il Roland Garros e il week-end si rilassa partendo a Deauville, Nantes o Londra.

E Santa Geneviève salvò Parigi

Sainte Genevieve

Il 3 gennaio 512 moriva all’età di 89 anni colei che è diventata una delle grandi patrone della Francia.
Vi voglio parlare di Sainte Genevieve, nata a Nanterre nel 422, la quale, settecento anni prima di Giovanna d’arco, salvò la Francia non con le armi ma con la fede, la pietà cristiana e le sue predizioni.
Quando Attila, il flagello di Dio, si presentò alle porte di Parigi con la sua orda di barbari, secondo la predizione, Parigi non fu assediata.
Santa Geneviève aveva chiesto alle dames de Paris di digiunare e di pregare per sfuggire alla minaccia degli Unni.
Si dice che molti miracoli sono stati compiuti per sua intercessione: posseduti dal demonio vennero guariti, un operaio ritrovò l’uso delle mani, un altro fu guarito da un calcolo, altri ancora dalla peste.
Sainte Genvieve riusciva anche a sedare tempeste, far piovere sulle terre aride, accendere ceri con la mano.
Alcuni documenti raccontano anche che resuscitò una morta a Orleans.

Molti miracoli sono legati al tema della vista: una donna che aveva rubato le scarpe della Santa divenne cieca, una suora che aveva avuto la curiosità di spiare la Santa attraverso il buco della serratura fu colpita dalla stessa cecità.
Dopo la sua morte i miracoli continuarono. Un giorno la Senna straripò e inondò la cappella delle Vergini che la Santa aveva fatto costruire e quando le acque si ritirarono la gente fu sorpresa nel vedere che il letto, nel quale la Santa era morta, era rimasto intatto.
Durante una grossa epidemia che aveva causato la morte di 14 mila persone, il corpo della Santa fu esposto e tutti i malati furono guariti tranne tre increduli.
La sua casa natale si trova sempre a Nanterre non lontano dalla chiesa parrocchiale e la sua tomba, ancora oggi venerata, si trova nella Chiesa di Saint Etienne du Mont dove il suo corpo riposa dal 1821.