De gustibus non disputandum est

Il vestito sbarazzino della Duflot

Il neo presidente della repubblica François Hollande ha fatto della normalità lo slogan vincente che lo ha portato all’Eliseo.
Dopo gli eccessi di Nicolas Sarkozy (soprannominato il presidente bling-bling), Hollande ha restaurato un clima di tranquillità cancellando l’atteggiamento sopra le righe del suo predecessore.
Al fine di ratificare la sua volontà di tornare alla sobrietà e al rispetto di tutti, Hollande ha suddiviso salomonicamente i ministeri disponibili assegnandone 17 alle donne e 17 agli uomini.
Il buon Hollande, che da quando è in carica ha già messo in atto importanti riforme, non aveva fatto i conti con il look sportivo di alcune delle ministre scelte che sembrano prediligere una moda un pò audace per il mondo della politica.
Pochi giorni fa, durante una sessione parlamentare all’Assemblea nazionale, il ministro della giustizia territoriale e dell’alloggio Cécile Duflot è stata accolta da un’ondata di fischi e manifestazioni di disappunto dai suoi colleghi politici.
La sua colpa? Aver indossato un vestito troppo sbarazzino e poco consono all’emiciclo parigino in cui vengono promulgate le leggi.
E voi che ne pensate, troppo maschilisti i colleghi della Duflot o le ministre francesi dovrebbero imparare a vestirsi?

L’inizio del Ramadan 2012

L’inizio del Ramadan 2012

Il ramadan, il mese sacro dei musulmani, comincia oggi venerdì 20 luglio 2012 e finirà il 17 o 18 agosto con la classica festa dell’aïd.
Il digiuno durante il mese del ramadan è il quarto dei cinque pilastri fondamentali dell’Islam che ogni buon musulmano adulto deve rispettare.
Dall’alba al tramonto, i praticanti della religione di Maometto non possono mangiare, bere o avere rapporti sessuali: i fedeli musulmani si privano delle cose normali nella loro quotidianità al fine di comprenderne l’importanza e di provare a immedesimarsi nella condizione di chi non le possiede.
La difficoltà di questa prova non è la fame, ma il cambiamento dell’abitudine.
Il pranzo viene rimandato, e non annullato, in segno di pietà per quelle persone che digiunano non per volontà, ma per necessità.
Il mese del ramadan rappresenta il nono mese del calendario musulmano e il significato della parola allude al calore della stagione estiva: si pensa che quando vennero attribuiti i nomi dei mesi il ramadan cadde nel corso di un periodo molto caldo.

Il mese del digiuno musulmano viene fissato sulla base dei cicli lunari e può durare 29 o 30 giorni.
L’astensione dal cibo durante il periodo del ramadan è una pratica molto seguita in Francia dove i musulmani rappresentano quasi il 10%  della popolazione nazionale.
Nei quartieri a forte dominante islamica, i ristoranti modificano i loro menù proponendo formule specialmente concepite per la festa, i fedeli si recano più spesso nelle moschee per pregare e si mostrano più generosi verso chi vive nell’indigenza.
Ogni sera la fine del periodo di digiuno viene vissuta come una festa e le donne arabe preparano una grande varietà di specialità culinarie per soddisfare i desideri dei loro familiari affamati.
Le donne arabe fanno a gara per sfornare deliziosi piatti e, in particolare, dolci prelibati dai nomi fantasiosi: il nido dell’usignolo, la corona del re, il dito della sposa, il turbante del giudice, il rullo di pistacchio e tanti altri ancora.
In un’amtosfera festiva, questo mese viene vissuto dai fedeli come un momento di condivisione, introspezione, spiritualità e solidarietà.
La pratica del digiuno durante il ramadan è una scelta e alcune persone sono dispensate da questa pratica (donne incinta, viaggiatori, ammalati, anziani).
Se in Francia, paese laico, sono tanti i musulmani che scelgono di non praticare il digiuno durante il mese sacro, lo stesso non si può dire dei paesi musulmani dove consumare cibo durante il ramadan viene interpretato come un grave peccato.
Nel Magreb e negli altri paesi a dominanza islamica si annoverano molti casi di persone arrestate perchè hanno consumavato cibo in pubblico durante il mese del digiuno o di ristoratori multati perchè hanno servito i clienti durante il ramadan.

Il Mcdogate: venite come siete?

Il Mcdogate: venite come siete?

Da qualche giorno a questa parte il web, da Twitter a tantissimi blog, si è scagliato in maniera violenta contro la famosa catena americana di fast food McDonald.
La pagina Facebook di McDonald’s France è cosparsa di insulti nei confronti dell’azienda e l’ira degli internauti sembra non volersi placare.
Tutto è cominciato da un articolo redatto dal canadese Steve Mann, e pubblicato sul suo blog, per denunciare i maltrattamenti che ha subito a opera degli impiegati del Mcdonald situato sugli Champs Elysées.
Il fattaccio è avvenuto il 1 luglio 2012 quando Mann si trovava in vacanza a Parigi con la moglie e i figli venuti appositamente per imparare la lingua francese.
Passeggiando lungo il viale alberato più famoso del mondo, la famigliola in vacanza ha avuto l’infelice idea di pranzare da Macdonald prima di continuare la visita della città.

Steve Mann, affetto da molti anni da deficienza visiva, indossa dei particolarissimi occhiali, chiamati Eye Tap, fissati direttamente sul suo cranio in maniera permanente.
Lo stesso Mann è l’ideatore di questa invenzione che permette alle persone affette da deficit visivo di recuperare una buona visione e di convivere con il proprio handicap.
E’ proprio questo modello di occhiali che ha ispirato Google per la realizzazione dei Google Glass.
L’apparecchio che permette di migliorare le capacità visive di chi lo indossa può sollevare parecchi dubbi per il suo aspetto insolito e per questo motivo il professore canadese viaggia sempre con un certificato medico che giustifica e spiega l’utilizzo dell’Eye Tap.
Nel corso della sua visita a Parigi, Mann ha sempre portato i suoi occhiali (che utilizza da ben 13 anni) durante la visita di musei, monumenti e altri luoghi sorvegliati senza mai avere nessun tipo di problema o doversi giustificare per il loro utilizzo.
Fino a quando non ha avuto voglia di mangiare un Big Mac a due passi dall’arco di trionfo.
Il pranzo di Mann e della sua famiglia al MacDonald sugli Champs Elysées si è ben presto trasformato in un dramma.

McDonald a Parigi

Ecco come sono andati i fatti.
Mentre il turista canadese sta facendo la fila, un impiegato del fast food lo interroga riguardo agli occhiali che somigliano tanto a una macchina fotografica.
Mann mantiene la calma, spiega la funzione degli occhiali e fornisce il documento medico che ne attesta la necessità.
E’ la prima volta che qualcuno gli chiede di giustificarsi per l’apparecchio che indossa.
L’impiegato lascia passare la famigliola canadese, che ordina e si siede per mangiare, e inizia a confabulare con alcuni suoi colleghi.
A questo punto avviene l’impensabile.
Un altro impiegato del MacDonald si avvicina a Steve Mann e tenta di levargli gli occhiali che restano saldamente attaccati al suo cranio.
Lo sventurato turista mantiene il sangue freddo e mostra per la seconda volta il certificato medico all’impiegato che, dopo aver dato un’occhiata veloce, lo strappa in mille pezzi e allontana malamente Steve dal ristorante (se così lo si può chiamare).
Umiliati e offesi, Mann e la sua famiglia si allontano dal MacDonald non riuscendo a spiegarsi la violenta reazione degli impiegati.
Gli occhiali tecnologici di Steve sono stati danneggiati dal personale del McDonald ma hanno potuto registrare vari scatti per identificare gli autori di questa vile aggressione.
L’Eye Pad oltre a migliorare la qualità delle immagini è anche in grado di registrarle.
Steve ha contattato la polizia, l’ambasciata e ha cercato di comunicare con la direzione del McDonald ma i suoi appelli non hanno avuto risposta.

L’Eye Tap di Steve Mann

Sembra non essere la prima volta che il personale di MacDonald reagisce in maniera aggressiva verso i clienti che tentano di fotografare l’interno del fast food.
Il personale della famosa catena americana lavora sicuramente sotto forte stress e in un ambiente surriscaldato dalla vicinanza della cucina ma ciò non giustifica minimamente la violenza perpetrata verso un cliente.
Si tratta di un fatto gravissimo che ha scatenato l’ira del web e dei bloggers, scesi immediatamente in campo a difesa del turista canadese.
Ciò che ha maggiormente infuriato l’opinione pubblica è stato il silenzio della catena americana che si è limitata a dire che “la direzione prende molto sul serio le lamentele e un’indagine interna sarà condotta per identificare eventuali colpevoli e prendere le misure adeguate”.
La reazione di McDonald appare troppo flebile e poco credibile poichè in questo caso non si tratta di un bambino che si lamenta perchè le patatine sono fredde ma di un cliente (tra l’altro handicappato) che è stato aggredito.
Intanto la macchina della solidarietà parigina si è immediatamente messa in moto e ha già organizzato un happening provocatorio  per questo venerdì: appuntamento a mezzogiorno al Mcdonald dello scandalo muniti di macchina fotografica.

Un famoso slogan della catena di ristorazione a stelle e strisce recita “come as you are” ovvero “venite come siete”.
A quanto pare non è proprio così e questa volta il pagliaccio Ronald McDonald ha mostrato il suo truce volto di buffone.
Voi che ne pensate?

I battelli della speranza

I battelli della speranza sul Canal Saint Martin

Una bella iniziativa si è tenuta martedì scorso lungo il canale Saint Martin, nel X arrondissement di Parigi, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla triste sorte dei tanti immigrati che trovano la morte tra le costre africane e quelle europee.
Ogni anno sono tantissimi i disperati che tentano di raggiungere quello che considerano un Eldorado attraverso imbarcazioni di fortuna.
Molti sono gli immigrati provenienti dalle coste libiche, tunisine o marocchine che raggiungono le sponde di Lampedusa e della Sicilia in generale, ma tantissimi sono quelli che perdono la vita miseramente inseguendo speranze di cambiamento e di un’esistenza migliore.
Tra il 1994 e il 2011, circa 6000 immigrati hanno perso la vita tra le onde del Mediterraneo e il numero delle vittime è aumentano in maniera esponenziale in seguito alle rivoluzioni nei paesi arabi che hanno causato drammatici sconvolgimenti sociali e politici.
Un gran numero di battelli, zattere e gommoni si sono schiantati tra gli scogli trascinando in fondo al mare i sogni e le chimere di gente che scappava dalla guerra o da altre difficoltà per cercare un possibile futuro per sè e per la propria famiglia.
L’associazione Boats4people, che si batte per un Mediterraneo di libertà e solidarietà, ha organizzato una grande manifestazione per denunciare l’indifferenza degli stati dell’unione europea nei confronti di un dramma umano dalle dimensioni enormi.
Nell’ambito di questa utilissima iniziativa, il battello Oloferne navigherà tra la Tunisia e Lampedusa, per tutto il mese di luglio, effettuando alcune tappe intermedie che saranno accompagnate da svariate manifestazioni.
Anche le associazioni umanitarie parigine hanno voluto esprimere il loro contributo simbolico e la loro solidarietà verso questa delicata problematica organizzando un lancio di battelli di carta sul canale Saint Martin.
Una flotta di coloratissime barchette ha invaso per un giorno il canale parigino per ricordare che un mondo migliore sarà possibile solamente quando l’essere umano imparerà a rispettare e accettare i suoi simili.

Ibrahimovic al Paris Saint Germain

Ibrahimovic al Paris Saint Germain

Zlatan Ibrahimovic è del Paris Saint Germain.
Dopo una lunga e snervante attesa, l’informazione è stata confermata da Leonardo e l’attaccante svedese è arrivato ieri sera a Parigi per passare le visite mediche.
L’ex attaccante del Milan parteciperà oggi a una conferenza stampa che si terrà al Parco dei Principi in presenza del presidente Nasser Al Khelaifi.
L’ambizione della squadra parigina sembra non avere più limiti: Ibra rappresenta il quarto grande acquisto del mercato estivo del PSG dopo Ezequiel Lavezzi, Thiago Silva e Marco Verratti.
Ibrahimovic ha firmato un contratto che lo legherà per i prossimi tre anni al club parigino e che gli garantirà un salario netto di 14 milioni di euro all’anno.
I tifosi sono in visibilio per l’arrivo di questo grande attaccante che rappresenta un tassello fondamentale nel mosaico di campioni che formano il nuovo PSG.
Da quando gli sceicchi arabi hanno investito i loro capitali nel club della capitale, la squadra ha radicalmente cambiato fisionomia diventato uno dei club più temuti d’Europa.
Il proprietario del club, il principe ereditiero del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani, ha dichiarato che per la prossima stagione mira alla conquista di tre trofei: lo scudetto, una delle due coppe nazionali e la Champions League.

OF TWO: intelligenza luminosa

OF TWO: intelligenza luminosa

La passerella Simone de Beauvoir, situata poco lontano dalla Biblioteca Nazionale, ospiterà fino al 6 ottobre 2012 l’installazione luminosa OF TWO concepita dallo studio OIDEM.
Una serie di neon luminosi s’illumineranno in funzione degli spostamenti delle persone lungo il ponte.
Le colonnine LED poste lungo tutta la passerella sono dotate di sensori di movimento che si attivano al passaggio della gente.
Prima installazione monumentale su un ponte di Parigi, dopo il massiccio imballaggio del Pont Neuf a opera di Christo nel 1985, OF TWO mira a proporre l’arte come elemento catalizzatore di legami sociali e invita i parigini a riappropiarsi dello spazio urbano.

Passerella Simone de Beauvoir
Tra il quai François Mauriac e il quai de Bercy
75013 Paris
Tutti i giorni dalle 17h alle 6h
Fino al 6 ottobre 2012

Metamorphosis: magia sulla Senna

Metamorphosis: magia sulla Senna

Se siete alla ricerca di attività insolite nel cuore di Parigi, lo spettacolo di magia proposto da Metamorphosis potrebbe fare al caso vostro.
A bordo di un battello-teatro, poco lontani dalla cattedrale Notre Dame e dal Pont Neuf, abbandonerete per qualche ora lo stress metropolitano per tuffarvi nel mondo dei sogni e della fantasia.
Dopo una vera e propria metamorfosi, una simpatica imbarcazione è stata trasformata in un luogo di divertimento che accoglie ogni anno migliaia di visitatori.
E’ possibile cenare a bordo mentre si osserva lo spettacolo e si pùo privatizzare la sala per festeggiare compleanni o altri lieti eventi.
Il battello si sposta due volte all’anno stazionando prima sul quai Malaquais nel VI arrondissement (da ottobre a marzo) e poi sul quai Montebello (da aprile a settembre) nel V arrondissement.
Lo spettacolo di magia ha luogo dal martedì al sabatto alle 21h30 e dura circa un’ora e mezza.

7, quai Malaquais o 3 quai Montebello
75006 Paris

Parigi senza glutine

Un campo di grano

La celiachia è un’intolleranza permanente al glutine, e in particolare ad alcune sue componenti proteiche chiamate gliadine, che interessa tantissime persone (in Italia le statistiche parlano di un italiano su cento).
Chi soffre di questa intolleranza alimentare non può consumare pane, pasta, biscotti, pizza e tutti quegli alimenti a base di frumento, segale, orzo, avena e triticale.
Se siete celiachi o celiache e vi apprestate a trascorrere le vostre vacanze a Parigi, potete dare un’occhiata a questo interessante sito che racchiude una lista di indirizzi di ristoranti che propongono menu senza glutine.

Le parolacce in francese

Le parolacce in francese

Le parolacce in francese

Ricevo tantissime email da compatrioti che desiderano lasciarsi alle spalle il Belpaese e iniziare una nuova vita a Parigi.
Spesso, però, gli italiani che aspirano a diventare abitanti della ville lumière non presentano un requisito fondamentale: la padronanza della lingua francese.
Malgrado la motivazione e la voglia di andare via da una realtà che vi sta stretta e nella quale non vi riconoscete più, se non possedete almeno le basi linguistiche l’integrazione nel tessuto sociale parigino sarà impossibile.
Se decidete di trasferirvi a Parigi senza conoscere una parola di francese, le possibilità professionali saranno limitatissime: potrete solamente lavorare in ristoranti italiani assumendo mansioni che non richiedano il contatto con il pubblico.

Cosiglio, a chi desidera ardetemente iniziare una nuova vita a Parigi ma non conosce la lingua, di seguire un buon corso prima di compiere il grande passo.
L’Alliance Française propone un’ampia scelta di corsi linguistici, concepiti in base alle conoscenze già possedute dagli studenti, per l’apprendimento del francese direttamente a Parigi.
Personalmente ritengo più saggio la frequenza di un corso linguistico prima della partenza per la Francia.
Chi non volesse affrontare le onerose spese d’iscrizione, può sempre sfruttare quella inesauribile e preziosa miniera d’informazioni chiamata Internet.
Esistono tantissimi materiali dedicati all’apprendimento del francese sparsi tra le maglie della Rete, bisogna avere pazienza e spulciare minuziosamente tutte le fonti disponibili.

Non essendo un professore di francese non posso aiutarvi a imparare questa lingua che rappresenta la chiave di accesso al vostro sogno di abitare a Parigi.
Cercherò di darvi una mano nei limiti delle mie possibilità, consigliandovi dei link utili e pubblicando qualche sporadico post che vi permettà di possedere le basi per pronunciare qualche semplice frase al vostro arrivo nella ville lumière.
Il primo passo da compiere è quello di studiare la fonetica: il francese presenta suoni e fenomeni fonetici sostanzialmente diversi dall’italiano.
Basti pensare che la lingua dei nostri cugini galli comporta ben 12 vocali e una serie di consonanti nasali inesistenti nella lingua italiana.
Questo interessante sito presenta una panoramica della fonetica francese corredata da supporti audio per ascoltare la pronuncia e da utili esercizi per facilitarne l’apprendimento.
Infine per dare un piccolo contributo a chi il francese non lo conosce, fornirò qualche dritta linguistica per compiere i primi passi nella città di Voltaire e Robespierre.
Comincerò i miei articoletti linguistici dalla fine, ovvero da quella zona d’ombra che ogni lingua possiede: le parolacce.
Troverete di seguito le parolacce maggiormente usate dai francesi nel linguaggio quotidiano con la relativa traduzione.
Cercate di memorizzarle e ascoltatene la pronuncia utilizzando questo sito (inserite la parola che volete ascoltare e selezionate “lingua francese”).

IMPORTANTE: Imparate queste parole ma non utilizzatele mai durante le vostre future conversazioni in francese. Le state imparando soltanto per sapere se qualcuno vi sta insultando.
Utilizzandole nei vostri discorsi suonereste volgari alle orecchie degli interlocutori francesi che non avranno voglia di proseguire la conversazione con voi.
Quindi imparatele ma non usatele!

Merde

Il significato lo si capisce facilmente. Viene utilizzato spesso come imprecazione.

Putain

Equivale al nostro “caz*o!” Lo si sente continuamente per le vie di Parigi e tra le tante parolacce francesi è quella che viene utilizzata maggiormente in ogni sorta di situazione.

Chier

Significa “cag*re” e anche questa parola viene usata spessissimo dai francesi specialmente nell’espresstione “fait chier” paragonabile al nostro “Vaff*nculo!”. I francesi amano lamentarsi continuamente e questa espressione spunta frequentemente sulle loro labbra.

Bordel

Letteralmente equivale al sinonimo italiano (bordello) usato per esprimere una situazione caotica. Usato come imprecazione questo termine potrebbe essere associato al nostro “Caz*o!”
L’espressione “Bordel de merde” enfatizza maggiormente il senso di contrarietà di chi la pronuncia.

Foutre

Ovvero “fot*ere“. Lo si ritrova nelle espressioni “Va te faire foutre (vai a farti fot*ere)” o “J’en ai rien à foutre (non me ne frega niente)”.

Con / Conne / Connard/ Connasse

Tante parole per dire la stessa cosa: “Cogl*one”.

Ta gueule

Maniera molto volgare e aggressiva per dire “Stai zitto/a!”

Salop / salope / pute

Donna di facili costumi…

Fils de pute

Figlio della donna di facili costumi…

Bite

Significa “Caz*o” ma in questo caso non come imprecazione ma proprio per indicare il pistolino degli uomini

Chatte

Uno dei tanti falsi amici della lingua francese che può causarvi imbarazzanti fraintendimenti. Questa parola significa “gatta” ma viene anche utilizzato per riferirsi all’organo genitale femminile.

Niquer / Enculer

Equivalente di “fott*re”

Baiser

Corrisponde al nostro “scop*re”.
Anche questo termine rappresenta una trappola letale per gli italiani da poco trasferitisi a Parigi.
L’italiano ingannato dalla somiglianza fonetica tende a tradurre la frase “Ti bacio” con “Je te baise”.
Se commetterete questo errore, direte al vostro interlocutore “Ti sc*po” al posto di “Ti bacio” che in francese si dice “Je te fais la bise” o “Je t’embrasse”.

Se il tema delle parolacce vi appassiona, vi consiglio di visitare il sito The Bad Word che classifica le parolacce più famose in francese e italiano.

Esistono molte altre colorite espressioni che popolano la volgarità della lingua francese ma non vi sarebbe utile apprenderle.
Adesso che conoscete le principali parolacce francesi potrete capire se qualcuno vi offenderà durante la vostra permanenza a Parigi.
In ogni caso non usate mai queste parole, non fareste altro che sporcare le vostre espressioni e indisporre chi vi ascolta.
Cercherò di proporvi qualcosa di più interessante la prossima volta che scriverò della lingua francese.

Installazioni urbane intelligenti

La champignonnière

Mimetizzati tra le maglie del tessuto urbano parigino, le cosiddette “installazioni urbane intelligenti” hanno da poco fatto la loro comparsa sul suolo della capitale francese.
Un insieme di prototipi realizzati nell’ambito di un progetto lanciato nel 2010 allo scopo di sviluppare in maniera sostenibile la città di Parigi.
Dopo un periodo di prova/esposizione di un anno, i modelli più utili e funzionali verranno realizzati.
Una delle idee più interessanti è situata nel cuore del XX arrondissement (30, rue louis lumière, 75020 Paris) e sicuramente non passa inosservata: U-Farm, la champignonnière urbaine, un enorme contenitore destinato alla produzione di funghi a partire dai rifiuti agricoli o dagli scarti di prodotti agro-industriali (come il tufo di caffé).
Questa unità di produzione agricola è mobile e modulabile e può produrre fino a 5 tonnellate di funghi.

Esistono altri interessanti prototipi di installazioni urbane intelligenti, tra questi vale la pena ricordare L’abribus 2.0, una sorta di smartphone gigante che informa e intrattiene i viaggiatori che aspettano l’autobus e il Petit poucet (pollicino) che consiste in un sistema d’illuminazione intuitivo e a basso consumo (piccole luci incastrate nel suolo s’illuminano al passaggio della gente).
Speriamo che i prototipi di queste interessanti idee diventino presto parte integrante del tessuto urbano parigino.